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Colpo di Scena, Strabioli racconta l’Italia col teatro e regala Franca Valeri alla tv

Colpo di scena torna nell’access prime time di Rai 3: la prima puntata live su Blogo.

pubblicato 19 Giugno 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:11

  • 20.05

    Mezz’ora ci divide dalla prima della nuova edizione di Colpo di Scena.

  • 20.36

    Si parte. Strabioli presenta il programma incentrato su padre e figli.

  • 20.37

    La sigla è Father And Son di Cat Stevens. La grafica mi ricorda Reazione a catena…

  • 20.39

    Ecco Franca Valeri. Non è facile vederla, o meglio sentirla così ‘affaticata’. Ma Strabioli rende tutto normale. Una normalità difficile da far passare in tv.

  • 20.40

    La Valeri ricorda il suo Vittorio, Caprioli, suo marito per decenni, e il Gassman protagonista di puntata.

  • 20.41

    Alessandro Gassmann non è in studio. Strabioli lo intervista al Chiostro del Bramante.

  • 20.43

    Eccolo il piccolo Alessandro.

  • 20.43

    Sempre considerato un attore estremamente classico, Vittorio era però un innovatore, il più giovane Amleto. “Sir Laurence Olivier gli disse che il suo era il miglior Amleto che avesse mai visto… in Continente”.

  • 20.45

    “Lui voleva essere impagliato e noi l’avremmo anche fatto. Ma la legge italiana non lo permette…”.

  • 20.46

    Tenero e drammatico Gassmann quando racconta di quando per la prima volta s’impose sul padre costringendolo a chiudere la loro tournée. Lo spettacolo era Camper e Vittorio era molto depresso.

  • 20.47

    “Fino ai 4 anni ho creduto che papà fosse Brancaleone. Lui me l’ha fatto credere. Scoprire la verità è stata la prima grande delusione della mia vita”.

  • 20.50

    “Mio padre non si è mai goduto la vita. non ha mai fatto un viaggio per piacere, non si è mai preso una vacanza…”

  • 20.51

    “Recitavo con mio padre, ma nessuno mi guardava. Non è mai stato impallato, neanche dal figlio”.

  • 20.52

    “Ero l’unico che lo faceva ridere, l’unico che ne vedeva i limiti e glieli diceva…”

  • 20.53

    “Mi manca, come tutti i padri. Sono diventato molto più simile a lui e lo vedo nei rapporti con mio figlio. Sarei molto curioso di sapere cosa ne pensa lui e la sua generazione dell’Italia di oggi”.

  • 20.55

    L’educazione culturale? Il Teatro Popolare Italiano, un teatro tenda con cui Gassman portava il teatro classico nelle periferie, all’Italsider, cercando altro pubblico.

  • 20.56

    “Aggiungere libertà non vuol dire privare di libertà agli altri” dice Alessandro.

  • 20.57

    “Spegni la luce”: questa fu l’ultima cosa che mi disse l’ultima volta che andai da lui. “Era una cosa che risaliva alla guerra” racconta Alessandro.

  • 20.58

    “L’arte gli piaceva? Mah. C’era un amico gallerista che gli prendeva tutti i quadri più brutti, secondo me, di ogni artista…”

  • 20.59

    “Franca, te lo devo dire ufficialmente: ti amo!”. Così Alessandro saluta la Valeri in studio.

  • 21.00

    Strabioli chiede alla Valeri cosa penserebbe Gassman di questa Italia. “Meglio che tu non me lo chieda…”.

  • 21.02

    Ecco l’unico film fatto insieme. “Come al solito ero una contessa…”.

  • 21.04

    “Quando penso al mio papà sono felice di pensarlo. Nel mio carissimo papà albergavano due o tre qualità incredibili: intelligenza, l’ironia, che mi ha spedito per posta, e l’eleganza. L’eleganza non è solo un abito, è tutto. E poi sapeva scegliere. Aveva un gran gusto. Seppe scegliere mia madre, e l’antifascismo”.

  • 21.06

    “Franca sei un regalo”. E’ vero. Un regalo fragile.

Dalle autobiografie alle biografie filiali: Pino Strabioli si affida al ricordo dei figli per raccontare non solo grandi padri del teatro e del cinema italiano ma per raccontare un’Italia scomparsa, sul palco e fuori di esso. Certo, con Alessandro Gassmann che racconta il padre Vittorio si ‘vince facile’: il racconto profondo e al contempo leggero di Alessandro, uomo di raffinata intelligenza, che delinea un padre grande e complesso come Vittorio non può che coinvolgere e affascinare. Nonostante la sintesi, che ha ‘costretto’ l’intervista in poco meno di 20′, il dialogo ideale tra padre, figlio e pubblico a casa ha funzionato. Ma il racconto costruito da Strabioli non insiste sulle ‘pruderie’ da rivista rosa, quanto sull’eredità culturale e teatrale che unisce i protagonisti, entrambi ‘vivi’ per il pubblico che segue da casa. E non è poco. Il tutto riuscendo anche a disegnare un quadro culturale e sociale delle due generazioni a confronto: il frammento sull’esperienza del Teatro popolare Italiano vale più di qualsiasi programma/comizio sulle politiche culturali che riempiono ore di programmazione tv, restituendo lo spessore sociale del Gassman pubblico, così come l’accenno alla sua depressione rende la durezza del suo privato; e quel desiderio di Alessandro sul sapere cosa penserebbe il padre dell’Italia di oggi restituisce anche l’impegno del figlio, in una sola, semplice, domanda.

Un racconto condensato in mezz’ora che non lascia nulla al caso, che centra l’obiettivo di intrattenere, affabulare e raccontare la storia del teatro, della cultura, della storia d’Italia partendo dalle ‘vite’ illustri di padri complicati. Storie di figli e di padri che finiscono per rappresentare le storie di un’Italia che fu e che sarebbe potuta essere. Non manca qualche ineguità nella confezione, a mio avviso: la scelta di Father & Son come colonna sonora è un ‘tantino’ scontata, così come certe inquadrature ‘split’ tra protagonisti e studio hanno il sapore di programmi anni ’80. Ma in questa puntata il tutto è mitigato dall’intervista in esterna. Aiuta.

La vera sfida, però, è Franca Valeri. “Franca, sei un regalo” chiosa Strabioli salutandola al termine della prima puntata. Ha ragione. E’ un regalo delicato e fragile, ma anche difficile da accettare. Difficile superare quella fatica nella voce che rallenta il racconto, ma che non toglie vivacità all’intonazione e all’emozione dei ricordi. Strabioli ‘normalizza’ l’ascolto, dando quasi al pubblico la chiave d’ascolto ‘giusta’, per non farsi trascinare dalla fatica del significante e lasciarsi attirare solo dalla sostanza del significato. Non è facile. E’ una modalità di ascolto da conquistare. Ma in fondo la funzione di Strabioli (e della sua tv) è quella di guidare alla scoperta di qualcosa che sembra ‘ostico’, lontano nel tempo e nella sensibilità da noi – medio pubblico tv -, ma che riesce a rendere tutto ‘semplicemente’ piacevole da seguire. “E lasciatemi divertire… “ con Paolo Poli ne è stata forse la punta più significativa. Ma Colpo di scena resta la sintesi del suo modo di fare tv e di raccontare: storie ‘minime’ e al contempo esemplari, personaggi popolari ma dai tanti strati di lettura che, con le sue domande, svela livello dopo livello. Un piacere, insomma, come un caffè con un amico. Ed è bello ogni tanto farsi una chiacchiera interessante, per quanto breve, dopo una giornata di parole inutili.

Colpo di Scena | 19 giugno 2016 | Diretta | Alessandro racconta Vittorio Gassmann

Colpo di Scena | 19 giugno 2016 | Anticipazioni

Pino Strabioli torna su Rai 3 questa sera, domenica 19 giugno, alle 20.30 con la prima puntata della nuova edizione di Colpo di Scena, ciclo di sette appuntamenti con i grandi nomi del cinema, del teatro e della cultura del Novecento italiano raccontati in modo inedito dalla voce dei loro figli e ricordati di volta in volta da Franca Valeri con un editoriale speciale sul rapporto personale e professionale avuto con loro. Il programma, scritto da Strabioli con Assunta Magistro, Tiziana Pellegrini e Adriana Sodano, vede alla regia Michelangelo Pepe.

Nella prima puntata Alessandro Gassmann racconta e ricorda papà Vittorio. Nelle prossime, invece, saranno protagonisti Simone Annicchiarico, figlio di Walter Chiari, Paolo Jannacci, figlio di Enzo, Claudio Amendola, figlio di Ferruccio, Gianmarco Tognazzi, figlio di Ugo, Roberta e Luca Manfredi, figli di Nino e Giampiero Ingrassia, figlio di Ciccio.

 

Colpo di Scena 2016 | Prima puntata | Vittorio Gassman

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Ad aprire questa galleria di ritratti di “grandi padri” sarà Alessandro Gassmann che ricorderà il padre Vittorio, raccontandolo anche nella prospettiva della grande famiglia allargata cui dette vita il grande attore italiano. Quattro figli (Paola, Vittoria, Alessandro, Jacopo) avuti da quattro donne diverse raccontano l’uomo e l’artista, soprattutto attraverso le parole di Alessandro, che ha intrecciato anche il suo percorso artistico con quello del padre, scontrandosi anche con la sua depressione.

“Dentro la corazza da guerriero nascondeva una marmotta impaurita”

lo descrive il figlio, mentre la figlia Paola lo raccontò nel libro ‘Una grande famiglia dietro le spalle’, che seguì l’autobiografia del padre, ‘Un grande avvenire dietro le spalle’.

Tra ricordi e frammenti dei suoi film cult, tra confessioni personali e lezioni di teatro, Alessandro ricorda papà Vittorio, ripercorrendo anche la storia del Teatro Popolare Italiano che fu il primo “teatro tenda” a portare classici come l’Adelchi di Manzoni in quei luoghi dell’Italia meridionale dove il teatro non era mai arrivato, dalle fabbriche alle piazze di periferia.

Colpo di Scena 2016 | Come seguirlo in tv e in live streaming

Colpo di Scena va in onda ogni domenica alle 20.30 su Rai 3. Si può seguire in live streaming su Rai.tv, dove è poi recuperabile on demand.

 

Colpo di Scena 2016 | Second Screen

Per seguire la prima puntata vi raccomandiamo ovviamente il nostro liveblogging, dalle 20.30 su TvBlog. Il programma ha però una sua pagina Facebook e un profilo Twitter, @ColpoDiScenaRai, con un proprio hashtag, #colpodiscenarai.