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Carolina Benvenga a TvBlog: “Posso fare anche altro, oltre che la tv per bambini”

Conduttrice della 66° edizione dello Zecchino d’Oro insieme ad Andrea Dianetti, Carolina Benvenga si racconta ora a tutto tondo a TvBlog

5 Dicembre 2023 17:25

Lo scorso venerdì e sabato Carolina Benvenga ha condotto, insieme ad Andrea Dianetti, le due semifinali della 66° edizione dello Zecchino d’Oro. A febbraio inoltre sarà protagonista insieme all’asinello Nunù del film evento Pigiama party! Carolina e Nunù alla grande festa dello Zecchino, che celebra le canzoni di più di sessant’anni di storia dello Zecchino d’Oro. Dopo averla intervistata a margine della conferenza stampa insieme ad Andrea Dianetti, TvBlog ha raggiunto di nuovo telefonicamente Carolina Benvenga per una più ampia chiacchierata, a partire dalla sua prima conduzione televisiva, affrontata con lo stesso partner con cui ha condiviso la prima diretta su Rai 1.

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La tua prima esperienza alla conduzione è stata con Staraoke, un programma condotto fra il 2009 e il 2010 proprio con Andrea Dianetti. Come nacque per te quell’opportunità?

Arrivata a venti anni, sentivo la voglia di sperimentare qualcosa di diverso rispetto a quello che facevo da quando avevo otto anni, ovvero recitare. Arrivò l’opportunità di Staraoke e mi divertii molto. Così chiesi alla mia agenzia di rimanere nell’ambito della conduzione. Fortunatamente in quel momento stava nascendo su carta il progetto di La posta di Yoyo.

Hai raccontato di aver sostenuto un provino per ottenere la conduzione di La posta di Yoyo. Come ti eri preparata?

Mi ero preparata ispirandomi a Sonia di Super 3, uno dei miti della mia infanzia. Ho fatto più di un provino e alla fine sono stata selezionata. In questi undici anni ho imparato tantissimo. Devo dire che il grosso di quello che ho imparato sul piano della conduzione lo devo a mamma Rai.

Quando hai capito che le competenze che stavi acquisendo sul mondo dei kids potevi esportarle su un mezzo diverso come YouTube?

È stata Sony che mi ha chiamata per fare la versione italiana di Beo Beo. Poi hanno pensato di fare un intero disco di cover. Allora il mio suggerimento è stato quello di integrare alle canzoni una componente video. Così, insieme a Studio Bozzetto, è nato il progetto su YouTube, che oggi conta più di un miliardo di views e quasi un milione di iscritti.

Poi c’è stata l’ulteriore evoluzione del teatro. Dall’album dedicato alle canzoni di Natale è nato lo spettacolo che porti in giro a teatro dallo scorso anno, Un Natale favoloso. In questo caso come è nata l’idea per questo successivo sviluppo?

Io già per l’album avevo scritto una storia, insieme a Studio Bozzetto, per rendere il packaging dell’album più accattivante e trasformarlo in un vero e proprio regalo. L’anno scorso mi ha chiamato Stefano Francioni e mi ha spronato a pensare qualcosa da portare a teatro. Io ho subito pensato alla storia che avevo già scritto e di rendere così lo spettacolo a tema natalizio.

Condurre lo Zecchino d’Oro era l’obiettivo che ti eri prefissata, avendo già condotto altri speciali legati sempre al mondo dell’Antoniano?

Assolutamente sì, è sempre stato il mio obiettivo. Con perseveranza e con caparbietà, ci sono riuscita.

Da chi ti è stata data questa opportunità?

Collaborando da tanti anni con l’Antoniano, mi è stato chiesto di prendere parte al film Pigiama party, che uscirà il prossimo febbraio. Avendomi scelto come volto per il film, hanno poi deciso di affidarmi anche la conduzione dello Zecchino d’Oro, con l’approvazione della Rai, nella persona di Giovanni Anversa, e anche di Carlo (Conti, ndr).

Andrea Dianetti viene da Tale e Quale Show. Tu hai mai sostenuto un provino per parteciparvi?

Non l’ho mai fatto anche perché ho sempre avuto della annate molto impegnate. Però nella vita mai dire mai…

Con lo Zecchino speri di esserti fatta conoscere, oltre che da bambini e genitori che probabilmente ti conoscevano già, anche dai nonni?

In realtà anche i nonni mi conoscono, ma sotto una veste diversa: quella di baby sitter preferita. Con lo Zecchino ho avuto la possibilità di far vedere che posso essere anche altro. Mi ha permesso di dimostrare che le competenze che ho acquisito in venticinque anni di lavoro le posso portare nei vari format, sotto varie vesti.

Ti piacerebbe quindi dimostrare che puoi fare altro, oltre alla tv dei bambini?

Spero che lo Zecchino d’Oro sia stata l’occasione in cui l’ho dimostrato.

Qual è il sogno professionale che ti piacerebbe realizzare entro i prossimi cinque anni?

Sicuramente spero di continuare sulla strada che sto percorrendo e che un’esperienza come lo Zecchino sia solo l’inizio di un più lungo percorso.