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Boris-Il film, al cinema da venerdì. Gli autori: “No ad una quarta stagione della serie”

Il legame tra cinema e tv si fa ancora più stretto, anche in Italia, ed ecco che, dopo la trasposizione televisiva di “Quo Vadis Baby”, “Romanzo Criminale” e, in futuro, di “Gomorra”, ora tocca al piccolo schermo cedere uno dei suoi gioielli alle sale. Con queste premesse, venerdì primo aprile, debutta al cinema “Boris-Il film”,

pubblicato 30 Marzo 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 07:36

Il legame tra cinema e tv si fa ancora più stretto, anche in Italia, ed ecco che, dopo la trasposizione televisiva di “Quo Vadis Baby”, “Romanzo Criminale” e, in futuro, di “Gomorra”, ora tocca al piccolo schermo cedere uno dei suoi gioielli alle sale. Con queste premesse, venerdì primo aprile, debutta al cinema “Boris-Il film”, dopo tre stagioni su Sky (prima Fox e poi Fx) ed un pubblico sempre più numeroso. Ovviamente, vi rimandiano a Cineblog per avere tutti i dettagli critici e non sul film.

Stando alle prime recensioni, nonostante la data di uscita non sembrerebbe trattarsi di pesce d’aprile: il film riesce a portare al cinema la stessa ironia, cattiveria e citazioni che già hanno fatto “Boris” una serie di successo in televisione, tanto da guadagnarsi l’affetto di quello stesso pubblico che solitamente snobba i prodotti italiani a favore di quelli stranieri.

Per la regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo (che del film e della serie sono anche autori), rivediamo Francesco Pannofino nei panni di Renè Ferretti, il regista della soap “Gli occhi del cuore” che, deciso a cambiare vita ed a regalare alla propria carriera un salto di qualità, abbandona la televisione e si dà al cinema. L’occasione è importante: realizzare il film del besteller di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo “La casta”.

Boris-Il film
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Eppure Ferretti, che sperava di lasciarsi alle spalle le incompetenze con cui aveva avuto a che fare durante la sua esperienza televisiva, dovrà ricredersi presto: il cinema altro non sarebbe che un’estensione del mondo pasticcione, confuso e disordinato contenuto nel tubo catodico. E’ un attimo e Renè si ritrova circondato dagli stessi personaggi che aveva abbandonato: da Stanis (Pietro Sermonti) a Corinna (Carolina Crescentini), passando per Biascica (Paolo Calabresi), Diego (Antonio Catania), Arianna (Caterina Guzzanti) ed Alessandro (Alessandro Tiberi), lo stagista. E proprio degli stagisti del comitato “Il nostro tempo è adesso” hanno fatto irruzione durante la conferenza stampa del film, invitando tutti a partecipare alla manifestazione del 9 aprile.

La presentazione di un film come questo non poteva non essere la sede migliore per questi ragazzi: “Boris-il film”, proprio come la serie, non si fa scrupoli, attacca quell’Italia “alla cxxxo di cane” e prende in giro cinepanettoni, attori, fino ad arrivare all’inosabile: “Il giovane Ratzinger”, con tanto di Papa in tenera età. Chi ha visto il telefilm sarà abituato a queste frecciate, per chi si trova davanti ad una novità, non sarà difficile stare al passo con le battute.

“In Italia c’e’ la rassegnazione al brutto e alle bugie” -ha commentato Pannofino- “nel film raccontiamo un ambiente di lavoro particolare, ma non ha nulla di diverso dagli altri. In tutti, infatti, si creano delle gerarchie, dei capricci, delle situazioni in cui spiccano le bassezze umane a cui siamo abituati. In Italia c’e’ la rassegnazione al brutto. Non capisco perche’ accada questo: gli italiani sono bravi, forti, intelligenti, ironici… Bisogna che sui risvegli questa Italia. Non ci si deve rassegnare al brutto e alle bugie, bisogna tirare su la testa. Ci vuole un nuovo rinascimento”.

Che sia “Boris” l’avanguardia di questo rinascimento? Solo il tempo (ed il successo) ce lo diranno. Resta, ad ogni modo, una pellicola tra le più attese del momento, con un cast collaudato, una colonna sonora impreziosita da “Pensiero Stupesce” di Elio e le storie tese (che già avevano pensato alla sigla della serie) e simpatiche guest star, come Claudio Gioè nei panni di un produttore ed il Premio Oscar Nicola Piovani.

Il trio di autori ha voluto chiudere col botto una serie di cui, appunto non dovremmo più vedere un seguito, nè al cinema nè in tv. I tre hanno infatti dichiarato che non ci sarà un secondo film di “Boris” e neanche una quarta stagione della serie. Forse è meglio così, senza usurare un prodotto che ha già regalato tanto ai fan italiani.



Boris-Il film
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