Home Rai 1 Benedetta Primavera: uno show amarcord rovinato dalla pretesa di essere moderno

Benedetta Primavera: uno show amarcord rovinato dalla pretesa di essere moderno

Benedetta Primavera, il nuovo show di Loretta Goggi su Rai 1, è tante cose messe insieme, senza narrazione e senza una direzione chiara.

11 Marzo 2023 03:01

Non doveva essere uno show celebrativo. E invece lo è stato. Non doveva essere un programma di parola. E invece lo è stato. Il primo problema di Benedetta Primavera, il one-woman show di Loretta Goggi andato in onda stasera su Rai 1, a visione ultimata, ha riguardato proprio la comunicazione su quello che avremmo visto e che sarebbe stato.

Alla vigilia del programma, la scelta è stata quella di concentrarsi soprattutto sulla modernità di Loretta Goggi, di soffermarsi sulla sua capacità di leggere l’attualità e di cogliere le contraddizioni dei tempi moderni, come se ci fosse stato qualcosa di cui vergognarsi nell’ammettere che una showgirl che ha superato i 70 anni, ferma ai box da qualche decennio, altro non poteva offrire al pubblico che uno show di questo tipo, malinconico, nostalgico e incentrato maggiormente sulla parola. D’altronde, il format proposto dalla Blu Yazmine e l’annunciato apporto delle Teche Rai portavano effettivamente in questa direzione, quindi, era inutile nascondersi dietro un vetro.

Benedetta Primavera è sì uno show, un varietà, con sketch, numeri musicali e un corpo di ballo in uno studio che non è certo quello di un talk show. Le fondamenta del programma, però, risiedono nel ricordo e nelle chiacchierate “scritte” di Loretta Goggi con gli ospiti, non semplici interviste ma ricordi, appunto, ben confezionati che guardano al passato, a volte utilizzato per far emergere le incongruenze del presente.

Se puntare su haters o politicamente corretto, ormai, è diventato il minimo sindacale del lavoro di autore televisivo, andazzo sul quale forse non vale più nemmeno la pena di concentrarsi più di tanto, la contemporaneità presente nello show ha lasciato pressoché indifferenti: il talento di Loretta Goggi è fuori discussione ma le imitazioni che abbiamo visto in questa prima puntata, ad esempio, sono apparse semplicemente degli esercizi di stile. Le chiacchierate, invece, come fatto notare in precedenza, si sono distinte soprattutto per l’assenza di naturalezza, proprio perché finalizzate a comunicare un concetto ben preciso.

Anche la parte emotainment, con i duetti impossibili, impossibili soprattutto da criticare altrimenti si passa per insensibili (ma qualcosa ci sarebbe da dire…), è apparsa quasi scollegata con tutto il resto.

In Benedetta Primavera, è mancata anche una narrazione. A causa della mancata diretta e di una post-produzione evidente che ha puntato tutto su risate confezionate, odiose come poche cose al mondo, lo show è apparso come un collage di tante cose incollate tra loro alla bell’è meglio, senza scorrevolezza, né racconto.

Gli apporti di Luca e Paolo sono risultati in linea con tutto il resto: un pezzo all’acqua di rose dedicato alle donne e poco più.

La poca chiarezza della vigilia, probabilmente, ha alimentato una controproducente attesa su questo show.

Se Benedetta Primavera fosse stato uno show amarcord in senso stretto, sarebbe stato decisamente meglio.

Rai 1