Home Amici di Maria De Filippi Amici 11 – Luca Jurman esterna su Facebook: «Prepotenza delle major, programma nato con obiettivi diversi da quelli di oggi»

Amici 11 – Luca Jurman esterna su Facebook: «Prepotenza delle major, programma nato con obiettivi diversi da quelli di oggi»

L’ex vocal coach del talent show, a un giorno dalla partenza, spiega perché non appare ne

pubblicato 30 Marzo 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 05:49


Luca Jurman non compare negli rvm degli “Amici Big” che ha seguito nel corso della sua permanenza nel talent show Amici, in partenza domani sera per il serale dell’undicesima edizione.

Questo particolare è stato notato in molti, e così lui – che faceva parte del cast dalla settima edizione, poi era sparito nel 2009, quindi rientrato come commissario esterno per il serale nel 2010, poi allontanatosi definitivamente dal talent show – ha lasciato un messaggio sulla sua pagina Facebook per spiegare le ragioni della sua separazione dal programma e dunque i motivi per cui non appare negli rvm.

Va ricordato, per dovere di cronaca, che Jurman fu vocal coach per Marco Carta, per Alessandra Amoroso e per Valerio Scanu, tre fra i talent più amati dai fan del programma.

Nel pezzo lasciato sul social network, Jurman spiega di non aver chiesto di essere rimosso dai montaggi dei percorsi dei talent che ha seguito e ricorda perché è avvenuto l’allontanamento dal programma.

«Ho saputo che qualcuno si è chiesto come mai non compaio, avendo fatto parte del percorso di Marco Alessandra e Valerio, nei loro promo in vista del serale di “amici”. Alcuni azzardano addirittura l’ipotesi che sia stato io a non dare la possibilità di usare la mia immagine…sinceramente questa cosa mi fa sorridere, non solo non è mio interesse farlo ma non credo nemmeno di essere così “potente” da poter vietare una cosa del genere.

Inoltre fare qualcosa per il talento altrui è parte dei miei doveri di artista e se sono stato utile a Marco Alessandra e Valerio vuol dire che ho fatto quello che dovevo fare.

Credo che il motivo della mia mancata presenza nei promo dei ragazzi, sia dovuta più che altro al fatto di essermene andato pubblicamente lo scorso anno, questo ovviamente non avrà fatto molto piacere alla produzione e di conseguenza seguendo le dinamiche televisive inserirmi all’interno dei promo potrebbe essere controproducente, oppure dare adito al pensiero di un mio ritorno al serale.

Tengo a precisare che il motivo del mio allontanamento è stato per le divergenze di opinioni subentrate sul lato organizzativo/didattico e sulla destabilizzante prepotenza delle major discografiche all’interno di un programma che dovrebbe fungere da Talent Scout e da preparatore del talento verso una reale crescita per una solida carriera artistica, e non verso una semplice carriera commerciale, pericolosa per dei talenti, spesso troppo giovani, per un mercato “contaminato” dalla speculazione e dalla mancata etica artistica!

La nota prosegue così:

«Ho creduto molto in quello che facevo e nel programma stesso, ho combattuto perché credo nella possibilità di cambiare le cose, cercando si fare sempre qualcosa di positivo e costruttivo.

Se ci fosse da combattere o comunque da confrontarsi in modo efficace, rispettoso e leale, nello specifico leale nei confronti dell’arte della musica e di tanti talenti che ci sono in giro per l’Italia….forse sarei ancora lì!

Forse la vendita di molti dischi ha dato respiro a chi prima snobbava il programma ma ha creato allo stesso tempo malintesi e cecità, ora però…come si dice…”da un dito si sono presi il braccio!”.

Credo che il programma sia nato con obiettivi ben diversi da quelli di oggi, con tutto il rispetto per loro e per i loro scopi, io sono entrato per amore dell’arte e sono uscito per lo stesso identico amore.

Di arte ce n’è molta in giro…più di quanto chi si fregia di “tutore delle verità musicale e discografica” ci voglia far credere!»

Ci sono, in quello che ha scritto Jurman, parole dure ma anche rispettose delle opinioni diverse dalle proprie. Ma quel che colpisce è che l’esternazione di un addetto ai lavori contro le “major” entra a far parte di un “pacchetto” di critica al sistema che comincia a diventare decisamente consistente. Ricorderete, per esempio, lo sfogo-shock di Giusy Ferreri: quello era emotivo. Questo, invece, appare molto meditato e ragionato.

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