Home Alba Parietti Alba Parietti a TvBlog: “Non sono una signora si merita una seconda edizione. Fare l’ospite non è una diminutio, se mi chiamano ci andrò ancora volentieri”

Alba Parietti a TvBlog: “Non sono una signora si merita una seconda edizione. Fare l’ospite non è una diminutio, se mi chiamano ci andrò ancora volentieri”

L’intervista alla conduttrice del discusso varietà del prime time estivo di Rai2 “Non sono una signora”

di Hit
17 Luglio 2023 07:58

La voce è quella di una donna felice. Di una donna che sente di aver avuto un riscatto. La felicità si mischia con la soddisfazione di essere tornata in televisione da conduttrice. Lei che da alcuni anni era diventata la regina delle ospitate nei talk televisivi. Lei che spesso quando appariva, faceva impennare la curva degli ascolti, che tanto bene conoscono i lettori di TvBlog. L’Alba Parietti che ascoltiamo nella nostra chiacchierata è oggi una donna serena.

‘Non sono una signora’, il nuovo programma di Alba Parietti

Una professionista della tv che partita con Galagol su Telemontecarlo, ha scalato le vette della tv da protagonista e che oggi, partendo proprio da quell’esperienza, torna ad indossare la veste di conduttrice.  Iniziamo a parlare proprio di quel dolce ricordo calcistico a Telemontecarlo: Galagol.  Ad Alba le si illumina la voce quando parla di quell’esperienza.  Sottolinea, come abbia cambiato le sorti dell’emittente monegasca. Fino a quel momento relegata a piccoli spazi sui giornali italiani. Con Galagol quella rete s’illuminò. Una esperienza che poi le permise di arrivare in Rai, grazie ad Angelo Gugliemi, che le affidò su Rai3 La piscina. Altro step importante della sua carriera. Passiamo però subito all’attualità con il varietà che l’ha vista tornare conduttrice, Non sono una signora.

Alba Parietti intervistata su ‘Non sono una signora’

È stato un parto molto difficile questo di Non sono una signora, vero?

Un difficile parto che finalmente abbiamo portato a termine e questo grazie a Nick Cerioni e a tutto il team di autori del programma. È stato uno sforzo condiviso con una grande squadra, che mi sento di ringraziare in toto.

Su questo programma ha sempre aleggiato una sorta di pregiudizio. Quanto ha pesato sulla trasmissione questa cosa?

C’è stata una specie di “ombra scura” sul programma,  che veniva costantemente rimandato e che lo ha fatto diventare una specie di oggetto misterioso, quasi da nascondere.  Sicuramente c’erano dei pregiudizi, io dico ingiusti. All’inizio doveva andare in onda durante il periodo natalizio. Televisivamente parlando era forse il periodo migliore. Una minore contro-programmazione da parte dei titoli forti dell’autunno, ormai terminati. La possibilità di fare promozione in maniera larga. Ma si è pensato che il programma non fosse adatto al periodo natalizio.

I rinvii poi si sono susseguiti…

Si, poi si è pensato di mandarlo in onda a febbraio. Ma in quel periodo era previsto Il Cantante mascherato e si è deciso che due programmi cosi simili non potessero andare in onda contemporaneamente.

Era un preoccupazione secondo te giustificata?

Secondo me i paragoni fra i due programmi sono sostanzialmente fuori luogo. Il cantante mascherato di uguale a noi ha solo lo smascheramento. Impianti narrativi e costruzione degli show sono oggettivamente differenti.

Poi la decisione di mandare il programma a maggio…

Si, poi si è pensata una messa in onda a fine stagione, a maggio. Lì si è palesata una sorta di paura di offendere la sensibilità di qualcuno. Quando invece abbiamo dimostrato, con l’attuale messa in onda, che il programma non ha nulla di offensivo. Il linguaggio e le attenzioni che abbiamo usato fin dall’inizio, sapendo di essere su un terreno molto scivoloso, sono state molto alte. La confezione e il risultato finale hanno, a mio giudizio, dimostrato che Non sono una signora, alla fine, è un programma per famiglie. I dati lo dimostrano, la maggioranza dei telespettatori sono bambini e ragazzi accompagnati dai genitori.

Qual era la vera paura su questo programma da parte di chi aveva difficoltà a metterlo in onda?

C’è stata la paura di aprire questo vaso di Pandora, come se chissà cosa contenesse. In realtà il programma, come abbiamo dimostrato, è puro intrattenimento leggero, come ho detto, per famiglie. Paradossalmente questo vaso è stato aperto dopo l’avvento dei nuovi direttori. In particolare con l’arrivo di Marcello Ciannamea al prime time, dopo che il programma era stato varato e voluto dal suo predecessore Stefano Coletta. Forse Coletta si sentiva in un periodo delicato della sua carriera e ha voluto che a decidere fosse il suo successore.

Come sono rimasti i rapporti con l’ex direttore dell’intrattenimento prime time Rai?

I miei rapporti con Coletta sono ottimi, con lui ho sempre lavorato molto bene. Lui ha voluto fortemente questo programma, lui mi ha voluta alla conduzione. Quindi gliene sarò sempre grata.  A lui e al vice direttore che ha curato Non sono una signora, Giovanni Anversa.

Andando in onda in estate, Non sono una signora ha dovuto rinunciare alla promozione trasversale nelle altre produzioni Rai. Quanto ha pesato questo sulla trasmissione?

Moltissimo. Non c’è proprio stata la promozione. Per altri programmi c’è stata, giustamente. Penso a Boomerissima,  con Alessia Marcuzzi che ha condotto il Dopofestival con Fiorello ed è andata spesso da lui a lanciare il programma. Mi viene in mente poi quella che io ritengo la più brava di tutte, Francesca Fagnani, che anche lei ha beneficiato della parodia di Belve fatta da Fiorello.  Rai2 è una rete che ha bisogno di essere illuminata. Noi, complice il periodo dell’anno con tutti i programmi già terminati, non abbiamo potuto beneficiare di questa promozione. Quindi si, è molto mancato tutto questo a Non sono una signora.

C’è poi la questione traino, una cosa che nel prime time di Rai2 è palese…

Certo, anche la questione traino è importante. Non devo dirlo io, chi capisce di televisione queste cose le sa benissimo. Un conto è avere come traino Affari tuoi o Striscia la notizia, altra cosa è avere una trasmissione squisitamente giornalistica che ha un pubblico diverso dal tuo. È come partire da fermi rispetto a prendere una staffetta in corsa.

Accarezzi l’idea di una seconda edizione di Non sono una signora?

Non sono una signora è un programma che accoglie, non respinge nessuno. È un programma fatto per creare una allegra intimità e divertimento. Adesso che si è capito che dentro il vaso di Pandora non c’era altro che puro divertimento, spero si possa pensare di farne una seconda edizione. Io sono molto speranzosa in questo senso.

Hai avuto segnali da parte della Rai in questo senso?

Certo, ho avuto segnali positivi da parte dell’azienda dopo la messa in onda. Ora se son rose, come si dice, fioriranno. Il programma ha fatto ascolti superiori alla media di rete ed è stato ai primi posti come trend sui social network. Mi sembra una bella cosa.

Alba Parietti è passata da brand immortali della tv a titoli cult: a quali sei più affezionata?

Ciascuna esperienza mi ha fatto crescere, quindi sono legata a tutti i programmi che ho  fatto. La cosa che mi piace rivendicare è che non è difficile fare Sanremo, il Telegatto, Striscia la notizia, Domenica in, come io ho fatto avendo anche grandi risultati. Essendo quelli brand che si portano dietro già un loro folto pubblico. La cosa difficile in una carriera è avere quattro o cinque titoli considerati cult e di successo. Questa soddisfazione io ce l’ho. Mi riferisco a Galagol, che ha acceso Telemontecarlo. Macao, cult di Gianni Boncompagni e Serate mondiali, programma questo più visto di tutto quell’anno televisivo. Aggiungo Grimilde, che in quella stagione fu il programma più visto di Italia 1. Per altro mai più rifatto e fammi aggiungere questo Non sono una signora.

Sei tornata con Non sono una signora alla conduzione. Tornerai da settembre a fare l’ospite nei talk o aspetterai una nuova proposta di conduzione?

Se io oggi avessi trent’anni, deciderei di non fare più l’ospite. Vorrei un programma mio, perché sinceramente penso di meritarmelo. Non ti nascondo che mi piacerebbe molto fare una seconda edizione di Non sono una signora. Le prime due puntate le ho fatte con il freno tirato, dovevo prendere le misure. Poi mi sono lasciata andare e il programma ne ha beneficiato. Ecco, detto questo, l’Alba Parietti di oggi ha una visione della vita differente. Ho avuto tutto quello che si può avere in una carriera. Fare di più sarebbe onestamente difficile. Se i miei colleghi mi chiederanno di andare a fare l’ospite da loro, con la consueta cortesia con cui me l’hanno chiesto in passato, ci andrò volentieri. Andare a fare l’ospite per me non è una diminutio. Resto sempre Alba Parietti che va da Eleonora Daniele con grande piacere o da Giuseppe Brindisi con altrettanto piacere. E da tutti quelli che avranno piacere ad invitarmi e che mi hanno invitato anche nei momenti difficili della mia carriera.

 

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