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Agorà, riapre la piazza politica della mattina di Rai 3

Serena Bortone torna al timone della newsroom di Rai 3 con tanti ospiti. La recensione della prima puntata.

pubblicato 10 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 08:51

Agorà, la recensione

L’agorà, il centro nevralgico della vita economica e politica della città greca, trova una degna rappresentazione contemporanea nell’Agorà della mattina di Rai 3, quella condotta con sobrietà e partecipazione da Serena Bortone. La giornalista apre il sipario dello studio con quell’entusiasmo indispensabile per catturare l’attenzione del pubblico, presumibilmente ancora sonnecchiante, anche quando la scaletta dell’appuntamento quotidiano non prevede temi scottanti o potenzialmente coinvolgenti. Esempio lampante è stata la puntata odierna, che in mancanza di emergenze fresche da sviscerare (a differenza di quanto avvenuto nell’esordio della scorsa stagione) ha ripercorso principalmente le dinamiche di governo di questi primi dieci giorni di settembre.

Nonostante l’assenza del ministro Bonafede, pezzo forte della puntata, l’ampio parterre di ospiti ha saputo esprimersi con compostezza sugli argomenti in programma, mantenendo toni piuttosto adeguati alla quiete della mattina. Due ore di trasmissione, per un concentrato di cronaca politica interna ed estera che viene alleggerito dai collegamenti in esterna, piccoli spaccati di vita quotidiana che raccontano i disagi della provincia e danno voce alle strade.

Il ritmo della conduzione si mantiene vivace lungo tutti i 120 minuti di diretta. La Bortone si conferma abile arbitro tra le parti: alle prime avvisaglie di una polemica, la giornalista riprende il controllo della situazione e smorza la tensione senza troppo sbracciare. Particolarmente sagace ma anche disciplinata la satira della rassegna stampa settimanale di Enrico Bertolino, una delle poche finestre di questo genere rimaste aperte in televisione.

I cambiamenti grafici e nella struttura scenografica dello studio non hanno evidenziato, invece, un desiderio di stravolgimento della missione della trasmissione, quella di offrire quotidianamente ai telespettatori una panoramica della situazione politica attuale per mezzo di un linguaggio comprensibile a tutti. Buona la prima: obiettivo democratico nuovamente centrato.

Agorà, il liveblogging della prima puntata

8.00 | L’accento che non ti aspetti. Parte in medias res la prima puntata di Agorà, “Pressioni di Settembre”, mimando quasi il titolo di uno dei brani storici della PFM.

8.05 | Il primo aggiornamento riguarda la notizia di un probabile attentato terroristico a Parigi. A batterla solo il Corriere della Sera; ulteriori aggiornamenti nei prossimi minuti.

8.06 | Padellaro parla dell’instabilità stabile del governo giallo-verde, senza non ricordare prima il dramma che ha occupato la cronaca delle ultime settimane, quello del crollo del ponte Morandi di Genova. Concorda Francesco Verderami sull’inesistenza di un’alternativa politica all’accordo Salvini-Di Maio.

8.10 | Si ripercorrono alcune delle promesse di cambiamento da campagna elettorale dello schieramento al governo, attenuate nel corso delle settimane. Il ponte Morandi potrebbe rappresentare la cartina tornasole dell’operato di questo governo.

8.13 | Bassa bresciana, Irene Benassi parla dell’anomala impennata di casi di polmonite, fuori stagione, che ha già causato di due morti: si parla di circa 138 casi di cui non si comprende il contagio.

8.17 | Viene trasmesso un montaggio sul ministro Salvini, che nelle scorse ore ha ricevuto una busta con l’informazione di garanzia per sequestro di persona. Cosa succederebbe se ci fosse un rinvio a giudizio?

8.19 | Raggiunto Francesco Belsito dai microfoni del programma, l’ex tesoriere della Lega Nord si è dichiarato aperto al confronto televisivo con il leader Salvini sul caso dei 49 milioni da restituire allo Stato. Condannato in primo grado, Belsito è stato già querelato dalla Lega per appropriazione indebita. Verderami commenta la notizia, poi viene trasmesso un documento video di Di Maio, che appena due anni fa scagliava fendenti nei confronti degli scandali economici della Lega.

8.27 | “Il Salvini vittima dei magistrati cattivi, radical chic, comunisti è un discorso che non convince più tanto”, dice Padellaro, convinto che i toni più accondiscendenti di Salvini nelle ultime ore siano stati raggiunti dopo una discussione col collega Di Maio.

8.29 | Rapida rassegna dei tweet di Salvini di Marco Carrara e l’accento di Bertolino di Enrico Bertolino, che analizza satiricamente i titoli dei giornali degli scorsi giorni: «La ricusazione dei giudici di Salvini ha avuto dei riflessi nei talent show: i cantanti cominciano a cantare, poi interrompono i giudici che commentano negativamente la loro esibizione e dicono “Voi siete stati nominati da Sky, noi verremo scelti dal pubblico”».

8.37 | “Perché non affidiamo il governo ad un ologramma? O forse è già così?” si domanda Bertolino, con riferimento al premier Conte. Si toccano anche gli esteri, le scelte di Jack Ma di Alibaba e di Elon Musk di Tesla e il caso delle elezioni in Svezia: “Nemmeno Pippi Calzelunghe è più di sinistra lì: ha accorciato le calze ed è diventata democristiana”.

8.42 | Servizio da Cernobbio durante il Forum Ambrosetti, banco di prova economico per il governo giallo-verde.

8.47 | Il sottosegretario allo Sviluppo economico Geraci, di ritorno dalla Cina, riepiloga i successi raggiunti con gli investitori asiatici; il sindacalista Landini non può che porre al centro della propria riflessione i problemi caldi dell’occupazione e di tutela dei lavoratori. Estendere gli ammortizzatori sociali e il reddito di garanzia, combattere la precarietà e rivoluzionare il sistema pensionistico i temi-chiave per l’ex segretario della FIOM-CGIL.

8.53 | Dalle Teche della Rai riemerge un filmato degli anni ’50: Aldo Moro presenzia alla cerimonia inaugurale dell’ILVA di Taranto, nata con l’intento di risollevare le sorti del Mezzogiorno.

8.58 | Le riflessioni sulla flat tax e il reddito di cittadinanza si alternano a quelli dell’evasione fiscale, piaga che rappresenta uno dei temi ciclici della politica nostrana. La senatrice Fedeli ripercorre alcuni punti dei programmi elettorali dei partiti avversari, ora riadattati e privi di quella carica critica dei mesi di campagna.

9.03 | Si torna alla cronaca: il giallo bresciano dell’epidemia di polmonite, forse causato dalla legionella, batterio che causa una malattia infettiva che colpisce l’apparato respiratorio. L’inviata coglie alcuni operatori intenti ad analizzare l’acqua pubblica di una fontana.

9.06 | Negozi e centri commerciali chiusi la domenica, Di Maio dice “Legge entro l’anno, sicuramente”. Domenico Marocchi è a Testaccio, quartiere popolare romano, in cui le botteghe storiche rimangono chiuse di domenica, a differenza dei supermercati. Il tema sarà affrontato a fine puntata.

9.09 | Il tormentone delle Camere di quest’estate? La pace fiscale, espressione con cui si metterebbe in pratica di rottamazione delle cartelle Equitalia. Le tasse e l’evasione fiscale trasforma lo studio della newsroom in un campo di battaglia: da una parte un fumantino Landini (“Che messaggio diamo al cittadino, se sa che arriva sempre il condono?”), dall’altra la voce del governo di Geraci.

9.15 | Friedman analizza la situazione politica europea e l’avanzata del populismo nelle politiche internazionali. Collegamento disturbato con Anna Maria Corazza Bildt, politica svedese di origine italiana e moglie dell’ex primo ministro svedese e leader del Partito Moderato Carl Bildt. Verderami offre una fotografia delle scelte politiche in Germania.

9.22 | È il momento dei cartelli dei sondaggi sulle intenzioni di voto: grande escalation della Lega, insoddisfatti i sostenitori dei Cinque Stelle. Il consenso di Salvini è aumentato anche dopo la diffusione della propria posizione sulla nave Diciotti. La fiducia del governo gialloverde tocca il 44%.

9.27 | Si ricorda l’evoluzione del Movimento 5 Stelle, che recentemente ha festeggiato 11 anni di vita: era il 2007, era il primo VDay di Beppe Grillo.

9.30 | Scatta la polemica tra Friedman e Verderami sulla definizione di neonazisti rispetto ai partiti in crescita in Europa. Viene trasmesso un reportage dalla Svezia sul vento di ultra-destra che spira su Stoccolma e Rinkeby, sobborgo residenziale della capitale, situato a poco meno di 15 chilometri a nord-ovest rispetto al centro della capitale, fortemente multietnico e teatro di rivolte.

9.42 | La discussione si sposta nuovamente sull’economia, tra Friedman e Geraci schierati su due posizioni opposte, e poi sul concetto di sovranismo. “Avete mai visto uno stato che pone l’interesse degli altri come obiettivo principale?”, si interroga Geraci. Landini sottolinea che proporre come punto fondamentale dell’agenda politica italiana il caso dei migranti è poco rispettoso nei confronti di chi soffre ogni giorno i drammi reali del paese.

9.48 | Serena Bortone chiede a Landini: “Perché non si candida?”. Landini risponde: “Uno dei problemi di questo paese è che bisogna dedicarsi alla mansione per la quale si è preparati. Io sono un sindacalista”.

9.52 | Negli ultimi minuti della trasmissione si affronta il tema delle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi e la legge sulla chiusura dei negozi e dei centri commerciali di domenica. In studio c’è chi ritiene che la crescita dei centri commerciali abbia determinato scarse tutele nei confronti delle piccole attività.

9.57 | Domenico Marocchi rivela che i commercianti interrogati a Testaccio sono tutti favorevoli alla proposta di Di Maio, mentre in studio la discussione riguarda il ruolo del centro commerciale nelle abitudini degli italiani: il non-luogo per eccellenza è la causa reale della chiusura delle botteghe cittadine o ormai l’e-commerce ha già soppiantato le grandi strutture commerciali? Interrogativo aperto, si chiude la puntata.

Parte la nuova stagione di Agorà, la finestra sull’attualità politica e sulla cronaca della mattina di Rai 3, nuovamente in onda da lunedì 10 settembre alle 8 del mattino. Per il secondo anno consecutivo sarà la giornalista Serena Bortone alla guida della trasmissione, rinnovata nella grafica e nella scenografia. Tvblog seguirà la diretta dell’appuntamento in liveblogging e ne proporrà la recensione.

Agorà | La puntata e gli ospiti

La nona edizione del talk di Rai 3 si aprirà con le rivelazioni di Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega Nord, pronto ad un confronto pubblico con il vice-premier Salvini a proposito del sequestro dalle casse del partito di 49 milioni di euro, ordinato da una sentenza della Cassazione dello scorso luglio. Non solo la cronaca politica: all’esordio si discuterà anche di economia, con un servizio da Cernobbio sulle dichiarazioni del premier Conte al Forum Ambrosetti, e di esteri, con un reportage sulle ultime elezioni in Svezia. Ospiti della prima puntata saranno il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S), Antonio Padellaro de Il Fatto Quotidiano, la senatrice Valeria Fedeli (PD), il Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Massimo Garavaglia (Lega), l’ex segretario generale della FIOM-CGIL Maurizio Landini, Francesco Verderami del Corriere della Sera e il giornalista Alan Friedman.

Agorà | Dove vederlo in tv e in streaming

Agorà va in onda dal lunedì al venerdì su Rai 3 dalle 8.00 alle 10.00. È possibile vedere in diretta la trasmissione su RaiPlay.

Agorà | Second screen

Il programma ha una pagina ufficiale su Facebook e un account su Twitter che vanta 105mila seguaci, @agorarai. L’hashtag da usare per commentare la diretta è #agorarai.

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