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Striscia la Notizia (anche) contro Giorgio Montanini: “punito” per le sue opinioni su Drive In

Il comico marchigiano condurrà l’ultima puntata di Stand Up Comedy.

pubblicato 16 Marzo 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 17:19

E’ un periodo particolarmente impegnativo per l’ufficio stampa di Striscia la Notizia che, recentemente, ha avuto il suo bel daffare per difendere e rendere legittima la decisione di Antonio Ricci di spoilerare il vincitore della quarta edizione di Masterchef.

La controreplica di Striscia la Notizia è riassumibile con il contenuto di un promo andato in onda di recente su Canale 5:

Da 27 anni Striscia è quasi sempre il programma più visto della tv italiana.
Ora, alcuni rimbambiti dicono che i nostri servizi sono mossi dall’invidia.
Ma l’invidia di che?
Chi lo dice lo è mille volte più di me!
Gne gne gne…

Tra i bambini di terza elementare, è possibile assistere a confronti molto più costruttivi.

Inutile, comunque, tornare indietro ad una vicenda che, ormai, può definirsi tranquillamente archiviata (in attesa di altri spoiler, ovviamente).

Parlando di satira vera, invece, questa sera, a partire dalle ore 23 su Comedy Central, canale 124 di Sky, andrà in onda l’ultima puntata di Stand Up Comedy, il programma con il gruppo Satiriasi composto da Filippo Giardina, Giorgio Montanini, Velia Lalli, Pietro Sparacino, Francesco De Carlo, Saverio Raimondo e Mauro Fratini.

La puntata di questa sera sarà condotta da Giorgio Montanini.

Il comico marchigiano è stato prontamente fustigato dall’ufficio stampa di Striscia la Notizia per aver avuto la colpa irremissibile di aver espresso un punto di vista negativo riguardo Drive In, il programma comico di Antonio Ricci andato in onda dal 1983 al 1988 su Italia 1.

Montanini, in un’intervista concessa al quotidiano Il Manifesto, ha dichiarato che l’“inesorabile degrado e volgarizzazione” della comicità è iniziato, appunto, con la messa in onda di Drive In:

Nella mia intervista al Manifesto (Il Manifesto), dicevo che la comicità, in questo paese, ha iniziato il suo inesorabile degrado e volgarizzazione (nell’accezione negativa del termine) con Drive In. La comicità di tormentoni, tette e culi, personaggini e pubblico di figuranti che rideva come in preda ad un delirio da abuso di psicofarmaci.
Ebbene, credevo che dopo questa lapalissiana dichiarazione nessuno avrebbe avuto da ridire…e invece Striscia la notizia in persona, mi ha scritto risentita per le mie esternazioni.
Antonio Ricci passa con disinvoltura da Cracco a Montanini…lusingato eh, ma credo tu sia un Bel Volpino!!! (col mignolo tirato su).
Stand up comedy rules!!!

Il comico, attraverso i suoi profili Facebook, ha svelato il contenuto della pronta replica dell’ufficio stampa di Striscia la Notizia ossia da Ricci:

Gentile Giorgio Montanini, dopo aver letto la sua intervista uscita oggi su Il Manifesto, nella quale tira in ballo il Drive In accusandolo di aver “volgarizzato la tv” ci sembra opportuno mandarle questo documentario a dimostrazione di come l’immagine che lei ha del programma sia, in realtà, profondamente falsata. A quanto pare, anche lei sembra essere vittima di quella campagna di fango che, da anni, mira a fare di Drive In “l’origine del male”.

Il documentario in questione, quindi, dovrebbe essere proprio Drive In – L’Origine del Male, andato in onda nel 2013 su Canale 5 per festeggiare i trent’anni del programma (il documentario è tuttora disponibile su Video Mediaset).

Drive In – L’Origine del Male, in realtà e in sintesi, fu soprattutto di un tentativo di auto-riabilitazione e di auto-beatificazione allo stesso tempo, con il quale Ricci tentò soprattutto di respingere le accuse di mercificazione del corpo della donna, ponendo una moltitudine di esempi televisivi andati in onda prima del Drive In. Come dire, “lo fanno gli altri e quindi lo faccio anch’io…” (bambini di terza elementare…).

Per quanto riguarda la comicità, la posizione di Giorgio Montanini è ampiamente condivisibile ma, secondo l’ufficio stampa di Striscia la Notizia, quando si ha un’opinione differente, si è “vittime” di qualcosa.

Anche ciò spiega la scarsa propensione al confronto.

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