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Con il sole negli occhi, conferenza stampa film Rai1 di Pupi Avati

Con il sole negli occhi: la conferenza stampa

pubblicato 30 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:14

13.25 Finisce la conferenza.
13.23 Sastri: “Avevo molto piacere di lavorare, per la prima volta, con Pupi. Laura mi ha sorpreso per sincerità, padronanza, fascino, umiltà. La storia è molto ben scritta, realizza la sintesi tra un piccolo privato, di una donna, e il sociale, un popolo di migranti”.
13.16 Pupi Avati: “Io scelgo gli attori minori, il resto del cast lo fa mio fratello. Con Laura Morante avevo già lavorato; la prima volta avemmo un rapporto un po’ così, poi ci siamo capiti. Lei è una donna che sa della vita, anche per fatti privati che non dico.” Avati si dedicherà ancora alla tv? “Sono sincero, in questo momento non ho altri interlocutori. Il mio cinema può solo andare in televisione. Queste tipo di storie non troverebbero mai un distributore cinematografico. Grazie al cielo la Rai è interessata. Ascolti? Ci sarà chi titolerà L’Isola dei famosi batte Avati. Siamo preparati. Ma non priverà di senso il film che abbiamo fatto”. Intanto Arriva Lina Sastri.
13.13 C’è stato un momento in cui avete pensato all’ipotesi che la protagonista tenesse il bambino? Lo sceneggiatore: “Già nel soggetto Pupi non aveva avuto dubbi, neanche noi”. Avati: “Avrebbe indebolito la protagonista, l’atto di rinuncia è amore”. Andreatta conferma.
13.11 Lunedì andrà in onda contro L’Isola dei famosi, perché il film non è stato preservato? Andreatta: “Fiorello fu spostato il giorno dopo perché era possibile farlo. Martedì credo ci sia una partita di calcio e quindi non è possibile farlo. L’Isola doveva debuttare la settimana scorsa”.
13.09 Il film è scritto da Pupi e Antonio Avati e da Claudio Piersanti.
13.07 Daniela Poggi: “È stata una gioia per me fare questa partecipazione amichevole, che apre il film. È meno di un cameo. Per anni ho corteggiato Pupi e Antonio Avanti, finalmente sono riusciti ad entrare in un loro cast. Amo la Morante; ho visto il film e mi sono commossa”.
13.02 La Ginestra: “Il mio personaggio lavora in un centro di accoglienza. È un personaggio che dovrebbe tendere al sorriso e alla serenità. Innamorarmi di Laura non è stata poi così difficile. Sono orgoglioso di essere stato scelto da Pupi. È un film lontano dalla commedia cui sono abituato. Pupi ha tolto tutto quello che potesse creare un sorriso fuorviante. A 50 anni, dopo 30 di teatro, ho imparato qualcosa. Pupi mi ha regalato un affetto spontaneo, ha tirato fuori corde particolari. Sono proprio soddisfatto”.
13.00 Avati menziona una battuta del film: “Tutti lo sanno qual è la cosa giusta da fare, ma nessuna la fa”.
12.57 Avati: “Il centro che raccontiamo noi non è di degrado terribile come vedete solitamente. Ma noi ci siamo ispirati alla realtà, non abbiamo inventato”. Lo conferma Donatella Parisi, che lavora nel centro Astalli che accoglie bambini che arrivano in Italia senza genitori.
12.56 Parla anche Fabiana, che ha lavorato per anni per un progetto di UNHRC presidiando i luoghi di sbarco dando assistenza e supporto legale a chi arriva: “Questo film mi dà speranza: ho visto storie triste, tanti cadaveri, sono felice che l’Italia produca un film così, in questo momento storico”.
12.55 Avati: “Abbiamo depredato il pianete e ora siamo alla cassa. Ci fa pagare un conto non indifferente. Ma la responsabilità è nostra e dei nostri genitori. L’Africa è stata razziata. Non si può pensare che tutto duri per sempre. Sono lusingato dal fatto che ci sia l’UNHCR”.
12.48 Domande dei giornalisti. C’è una via di uscita dal dramma degli sbarchi? Avati chiama la rappresentante dell’UNHCR a rispondere: “L’Europa non è assediata, 4000 persone sono morte nel mare sui 200 mila arrivati in Europa in un anno. Siamo di fronte ad un crisi mondiale mai vista. Ma non si è mai fatto così poco per una crisi così grande. Si può fare tanto anche informandosi e spingendo chi governa a trovare soluzioni”.
12.47 Amor Faidi si presenta: “Ho 9 anni, sono nato a Tunisi, vivo a Roma e faccio la quarta elementare. Mi è piaciuto molto fare il film, soprattutto a Berlino. Chiamo Antonio e Pupi Avati zio”.
12.45 Il film è stato girato a Lampedusa: sei settimane di riprese, più cinque giorni a Berlino.
12.40 Laura Morante: “Il nostro mestiere consiste nel creare un equilibrio tra emozione e controllo. È una vicenda umana toccante questa, ma è anche questo un momento particolarmente drammatico in cui l’egoismo trionfa. Mare Nostrum ha salvato moltissime vite umane, ma ora è stata sostituita da un’operazione che serva a controllare, non a salvare. In questo momento i migranti sono abbandonati. Noi italiani siamo stati migranti, la nostra è una storia di migrazione. Ce lo fanno dimenticare questo. La corruzione si è mangiata i soldi stanziati per aiutare queste persone”.
12.38 Avati: “Abbiamo bisogno di essere umani in grado di ricongiungere”.
12.38 Avati: “Mi sono reso conto ad un certo punto che questo genocidio aveva bisogna di essere raccontato in ottica diversa rispetto a quanto fatto dai media. C’è un aumento nella quantità di questi disastri e lutti e contemporaneamente la diminuzione dell’interesse dei media”
12.33 Avati: “Questo è un film per la televisione, non potrebbe esserlo mai per il cinema, nessun distributore ci avrebbe permesso di farlo. Oggi – tranne pochissime eccezioni – il cinema è di puro intrattenimento; più è evasivo e più ha probabilità di avere successo. La televisione è diventata la grande risorsa per noi registi”.
12.31 Andreatta: “Trovo bellissima la dedica di Avati alla fine del film traducendo il significato dei nomi arabi dei tanti arrivati in Italia. La collaborazione tra Rai e Avati dura da tempo. Il suo stile asciutto, secco, che non indulge, senza sentimentalismi ci permette di toccare in chiave poetica i temi dell’oggi”.
12.28 Tinni Andreatta, direttore Rai Fiction, apre la conferenza: “Questo film affronta un tema nodale per la nostra contemporaneità. La storia è semplice, è archetipica. È una grande storia d’amore e di maternità. Il tema dei migranti è scomodo”.
12.26 Inizia la conferenza stampa. Daniela Poggi è presente, fa un cameo nel film.

Tra pochi minuti inizierà nella sede di Viale Mazzini la conferenza stampa di presentazione di Con il sole negli occhi, il film in onda su Rai1 lunedì 2 febbraio alle ore 21.10.

Blogo la seguirà in liveblogging dando conto in tempo reale delle dichiarazioni dei presenti.

Con il sole negli occhi è un film diretto da Pupi Avati. Fanno parte del cast Laura Morante, Paolo Sassanelli, Lina Sastri, Michele La Ginestra, Claudia Potenza. Gianfranco Jannuzzo e piccolo Amor Faidi.

Si tratta di una coproduzione Rai Fiction -Duea Film (Antonio Avati). Di seguito la sinossi del film.

Carla (Laura Morante) e Giorgio (Paolo Sassanelli) sono sposati da 20 anni e sono ambedue avvocati di successo; la loro vita trascorre apparentemente serena tra il lavoro e le amicizie di ognuno. Ma non hanno figli. Carla improvvisamente si ritrova sola, in quanto il marito conosce una giovane collega della quale si innamora e si allontana da casa. La disperazione della donna è palese: dopo tanti anni, non gestire più la propria quotidianità con la persona amata, diventa per lei un fattore di crollo psicologico. Una mattina, nel corso di un rifornimento di benzina alla propria auto, incontra per caso un piccolo profugo siriano di nome Marhaba (Amor Faidi).
Il bimbo ha solo otto anni, e avvicina Carla chiedendole ingenuamente notizie della sua famiglia. Inizialmente la giovane donna non comprende la richiesta di Marhaba, ma poi, una volta capita la situazione in cui si trova il piccolo, decide di aiutarlo.
Con l’assistenza di una coppia di amici e colleghi Miriam (Lina Sastri) e Marzio (Michele La Ginestra), riesce ad ottenere l’affidamento. In questo modo copre un po’ la sua solitudine e man mano comincia ad affezionarsi in maniera sempre più coinvolgente al bambino. Non dimentica però che il bambino è alla ricerca della sua famiglia d’origine.
Sempre con l’aiuto dei due colleghi, scopre che due fratelli di Marhaba sono a Berlino. Decide allora di partire per la Germania. Il viaggio ha buon esito, Marhaba ritrova la sua famiglia d’origine.
A Carla non resta che tornare a casa e riprendere la sua vita da sola, ma il finale è a sorpresa.

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