Home Enrico Mentana Piazzapulita, caso Grillo-Favia. Enrico Mentana e il microfono nascosto: «Lecito ma sgradevole»

Piazzapulita, caso Grillo-Favia. Enrico Mentana e il microfono nascosto: «Lecito ma sgradevole»

Ora si parla di metodo e di etica. E si disserta sulla possibilità che qualcuno in studio fosse a conoscenza del contenuto dell’intervista. Ma sarebbe un problema?

pubblicato 9 Settembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:02

Anche Enrico Mentana si è inserito via Twitter nella querelle che riguarda Piazzapulita, Beppe Grillo, Giovanni Favia e Gianroberto Casaleggio.

Mentana ne fa dunque una questione che riguarda due punti (e non mette in dubbio, a quanto pare, la veridicità dell’intervista rubata, che viene invece additata, sul sito di Beppe Grillo, come possibile combine – quanto ci piacciono i complotti, sul web).

Il primo è il metodo: è lecito, sì, utilizzare il microfono nascosto. Ma è sgradevole.

Una roba che, a leggerla, uno potrebbe anche pensare, di primo acchitto, che Mentana abbia ragione. Ma poi, come farebbero le inchieste, i giornalisti di Report, per dire, se fossero per sempre privati della possibilità di usare il microfono nascosto? Perché il dubbio sul metodo nasce oggi?

Secondo: le tempistiche. Se l’intervista è di maggio (fine maggio), perché esce fuori solo oggi?

La risposta, anche in questo caso, appare davvero molto semplice: l’ultima puntata di Piazzapulita della scorsa edizione è andata in onda il 7 giugno.

Lo ha spiegato lo stesso Formigli (ma non ce n’era bisogno) su Facebook.

Mentana, poi, prova anche a cavalcare l’idea grillesca che in studio si conoscesse il contenuto dell’intervista.

Anche in questo caso, però, dove sarebbe il problema? Sicuramente il giornalista che l’ha realizzata lo conosceva. E anche il suo fonico. E persino il montatore. E magari anche qualcuno al controllo tecnico. Insomma, pare un falso problema.

Telese gli risponde così, sempre su Twitter:

Voi che ne pensate? Della vicenda e del microfono nascosto, intendo.

Enrico MentanaLa7