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My Bodyguard: la prima incomprensibile puntata (che è già cult)

Abbiamo avuto qualche difficoltà a comprendere la prima puntata di My Bodyguard su Agon Channel. Però pare che abbia a che fare con Full Metal Jacket.

di grazias
pubblicato 2 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:17

Guardi la prima puntata di My Bodyguard ed è un po’ come lo sventurato giorno in cui ti sei ritrovata davanti a Sharknado. A piovere su Agon Channel, però, non sono tornado di squali, ma scene raffazzonate una dietro l’altra. A gridare, poi, ci pensa Jill Cooper. Ma non certo di terrore.

Il primo talent per guardie del corpo lanciato questa sera su Agon Channel ha aperto la fase delle selezioni con venti aspiranti bodyguard accomunati più che dai muscoli, dalla dizione di un lappone afono. Roba che in tv si son sprecati sottotitoli a pioggia per molto meno. Nei primi minuti abbiamo assistito alla presentazione di questi eroici concorrenti delle più diverse estrazioni sociali: c’è chi fa il cantante, chi l’intrattenitore di donne (?) e chi, infine, si limita a dire il mio mestiere è vivere la vita. Vincendo a mani basse sulla concorrenza, per altro.

Subito dopo, spazio alla prima prova ambientata a Villa Maddalena, chiaro riferimento alla conduttrice, l’ex velina bionda Maddy Corvaglia. Ed è proprio lei a comparire affiancata da due energumeni in giacca e cravatta pronti a fare bruttissimo dando vita alla selezione più inutile di sempre: il malefico trio fa disporre i venti concorrenti a bordo di una piscina e si avvicina a turno a ognuno di loro per saggiare l’infinitesimale bagaglio culturale che si portano dietro. In caso di risposte sbagliate, i nostri vengono scagliati in acqua senza troppi complimenti. Beato tra le donne, glu glu.

Il problema di questa prova, oltre alla sconvolgente novità dell’idea di base, riguarda proprio le domande: apprendiamo infatti che il passato remoto di proteggere sia proteggerò (perché io non mi guardo mai indietro, per me c’è solo il futuro) ma anche, se non soprattutto, quanto per un bodyguard sia essenziale sapere ogni cosa di calcio, Risiko e Martini cocktail. Altrimenti splash.

Poi, finalmente, arriva lei: Jill Cooper. Già incubo di diverse generazioni di gieffini, Jill questa volta veste i panni del sergente Hartman di Full Metal Jacket (film che deve essere piaciuto davvero tanto ai creatori di questo scemp…programma, visto che lo fanno citare da chiunque ad ogni piè sospinto). A lei vengono affidate le prove di allenamento e motivazione. E per quanto riguarda la motivazione è imbattibile. Ecco, ad esempio, l’inno che fa strillare ai propri schiav…concorrenti:

Io amo il mio cliente!
Ci sono tanti clienti come lui ma lui è mio!
Il mio cliente è la mia vita!
Il mio cliente è la mia vita!
Il mio cliente è la mia vita!

Considerando però che non tutti gli aspiranti bodyguard riuscivano a percepire la serietà di questo momento, la simpaticissima Jill impone loro dieci flessioni perché:

Questa è la regola dei Marines: se uno sbaglia, tutti pagano! Perché quando sarete sotto le bombe, poi…

Cooper, io capisco la necessità di calarsi nella parte. Ma chi vincerà tra questi ragazzi al massimo diventerà bodyguard della Corvaglia. E, correggetemi se sbaglio, dubito che l’ex Velina viva a Baghdad centro.

Sia come sia, il fil rouge della bomba, dopo un’inutilissima prova di osservazione al pub messa in piedi solo per far vedere qualche ballerina mezza nuda, torna anche nella sfida al ristorante: qui cinque ragazzi tra gli aspiranti concorrenti in gara, devono ispezionare un locale in cui, a breve, i loro clienti verranno a cenare. Ma prima c’è da fare una bonifica del luogo, soprattutto perché le insidie sono dietro l’angolo: sotto due tavoli sono state posizionate altrettante bombe (aridaje), per non parlare poi di un’ingente quantità di acido lasciata a svernare in un angolo della sala, del vino “rovinato” (?) e dell’insidiosissimo “bagno scivoloso”. Ragazzi, abbiamo appena raggiunto il Nirvana del trash.

Non vi spieghiamo nemmeno la prova in cui, ad un certo punto, i nostri eroi si son dovuti lanciare tra loro un malcapitatissimo gattino grigio (anche perché non l’abbiamo capita e comunque era noiosetta, micio a parte). L’importante è finire, come direbbe Cristiano Malgioglio e, per fortuna, verso le 22.10 questa imperdibile prima puntata di My Bodyguard è giunta al termine. Un’ora e venti senza mostrarci nemmeno per sbaglio la seconda attesissima giurata del talent, Lory Del Santo. Eresia.