Home Notizie La Writers Guild Italia fa parte del database The Black List: un’opportunità per far conoscere le proprie idee all’estero

La Writers Guild Italia fa parte del database The Black List: un’opportunità per far conoscere le proprie idee all’estero

La Writers Guild Italia fa parte di The Black List, database che contiene le idee per cinema e tv di autori di tutto il mondo, avendo così la possibilità di far conoscere i propri progetti all’estero

pubblicato 19 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:51

Gli sceneggiatori italiani sono finiti sulla Lista Nera: no, non è una critica agli autori del nostro Paese, ma una buona notizia, che permetterà a chi scrive per il cinema e la tv di poter avere una possibilità per vendere il proprio prodotto all’estero. La Writers Guild Italia, sindacato degli sceneggiatori italiani, fa da qualche giorni parte di The Black List, il database di sceneggiature più vasto del mondo.

L’accordo è stato raggiunto tra l’ente italiano, Franklin Leonard, amministratore delegato di The Black List, e Dino Sijamic, co-fondatore del sito. La Writers Guild Italia può così pubblicare le proprie idee come la Writers Guild of America, West; la Writers Guild of America, East; la Writers Guild of Great Britain, la Writers Guild of Canada e la Writers Guild of Ireland.

Come funziona il database? Dopo aver pagato una quota d’iscrizione, gli autori iscritti a diversi sindacati degli sceneggiatori -tra cui, appunto, quello italiano- possono caricare sul sito la propria sceneggiatura non prodotta di un film o di un pilot di una serie tv, con un sistema di tag che permette di rendere più facile la classificazione del genere dell’idea che si vuole vendere. In questo modo, produttori ed autori di tutto il mondo possono leggere la sceneggiatura (ogni loro click è monitorato, in modo tale da evitare rischi di plagi) e, contattando l’autore, arrivare a realizzare una produzione che potrebbe andare in tv o sul grande schermo. Il sistema include anche la possibilità di valutare le sceneggiature, grazie ad un gruppo di esperti del settore che valutano le idee pubblicate e permettono così a chi le legge di sapere se hanno a che fare con qualcosa che potrebbe diventare un successo.

Gli autori italiani, quindi, pubblicando la propria idea in lingua inglese sul sito, espandono la propria possibilità di realizzare le loro opere, uscendo dai confini nostrani e dando al nostro Paese, che in questi mesi è riuscito a convincere l’America con il Premio Oscar a “La grande bellezza” ed il successo di Gomorra-La serie (comprata anche negli Stati Uniti), l’opportunità di diventare sempre più importante nella realizzazione di produzioni internazionali.

L’occasione, insomma, è di quelle importanti, e The Black List (il cui nome è un omaggio alla Black List nella quale finirono molti autori nell’era McCharty) potrebbe permettere agli sceneggiatori italiani di avere una marcia in più per dimostrare di saper scrivere storie di successo, andando oltre le critiche che spesso ricevono in Italia per mancanza di idee.

All’interno del sito ufficiale della Writers Guild Italia è contenuta un’intervista al portavoce in America David Bellini, che spiega l’importanza di questo accordo:

“Chiunque abbia una sceneggiatura di un film o di un pilota TV, che ancora non sia stata considerata, letta, e tantomeno venduta, e pensa che possa essere interessante per il mercato statunitense, ma anche, più in generale, per il mercato internazionale, ha finalmente un posto, diverso dal cassetto della propria scrivania, dove tenerla. Peraltro, nessun produttore verrebbe a curiosare nel nostro cassetto. Su The Black List, invece, produttori, dirigenti di rete, agenti, e show-runners, nonché ovviamente i loro assistenti e lettori, fanno capolino ogni giorno in cerca di qualcosa di nuovo ed interessante. The Black List consente ai professionisti dell’industria cinematografica e televisiva di Hollywood di trovare esattamente il materiale che stanno cercando, e permette agli sceneggiatori di mettere il proprio materiale migliore a loro disposizione.”

In un contesto in cui i produttori e gli sceneggiatori non possono più lavorare solo nel proprio giardino di casa ma devono pensare a vendere la propria produzione in giro per il mondo, spiega Bellini, il database è un’occasione da non lasciarsi sfuggire:

“Se questo è lo scenario, uno sceneggiatore italiano, oggi più che mai, non sbaglia, a mio avviso, a investire parte del suo tempo, dei suoi aggiornamenti e della sua creatività nell’elaborazione di contenuti insoliti, coraggiosi e lungimiranti, di portata extra-nazionale, prima di tutto perché in tal modo non moriamo di tedio, e in secondo luogo, perché sì, ora è possibile piazzare una nostra sceneggiatura in America o in Gran Bretagna o in Australia o in qualsiasi altro Paese ove ci sia un produzione seria interessata a produrla.”

Questo nonostante, ammette Bellini, le possibilità di vedere un proprio progetto diventare realtà non siano alte:

“Non è facile, certo, ma possibile sì, e l’esistenza di The Black List, il suo ruolo, riconosciuto in tutto il mondo e alimentato da premi e nomination guadagnati di anno in anno dalle “sue” sceneggiature, accorcia ulteriormente le distanze e ci consegna un’occasione d’oro che fino a ieri non avevamo. Sul cosa proporre, una volta non c’era granché da dire, il cinema americano era il cinema americano e non si cercava altro da queste parti, ma oggi, dopo Breaking Bad, True Detective, The Affair, Rectify, Awake e tutti gli altri tentativi d’innovazione televisiva, le continue contaminazioni sia a livello di cultura e modelli produttivi che in senso prettamente artistico e creativo, e la progressiva esplosione del cinema indipendente americano, penso che il nostro contributo debba essere sfacciato, spudorato ed impavido, all’insegna delle nostre unicità, della nostra inimitabile diversità.”

The Black List ha pubblicato sceneggiature di film che hanno vinto trenta premi Oscar, tra cui per il Miglior Film e la Migliore sceneggiatura, ed hanno ottenuto quasi duecento nomination. Tra i film che sono passati sul database ci sono stati “Il discorso del Re”, “Argo” e “The Social Network”. Il sito è diventato sempre più importante tra i produttori di Hollywood: ora gli italiani hanno un buon motivo per vantarsi di essere nella Lista Nera.