Home Maurizio Crozza a DiMartedì del 16 settembre 2014: “Floris, che bello che sei a La7! Qui mancavano i talk show!”

Maurizio Crozza a DiMartedì del 16 settembre 2014: “Floris, che bello che sei a La7! Qui mancavano i talk show!”

La copertina satirica di Maurizio Crozza della prima puntata di DiMartedì.

pubblicato 16 Settembre 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 00:27

Questa sera è andata in onda la prima copertina satirica di Maurizio Crozza che ha aperto la prima puntata del nuovo programma di approfondimento politico in prima serata condotto da Giovanni Floris, in onda su La7, DiMartedì.

Maurizio Crozza ha aperto il suo intervento con un’imitazione di Matteo Renzi. Il comico genovese, facendo riferimento al presunto “Editto Renzi”, ha collegato l’addio alla Rai di Floris al Presidente del Consiglio, intervistato a suo tempo a Ballarò:

Tu sei la prova vivente che io mantengo le mie promesse. Io ti ho fatto fuori dalla Rai in venti minuti, altro che mille giorni!

Poco dopo, Crozza ha affrontato l’argomento dei famosi mille giorni di Renzi:

Voglio spiegarvi il programma dei mille giorni. Lo ripeto da tre mesi e sono sempre mille giorni. E’ un programma magico. Il nuovo slogan è “Passo dopo passo”. Vi spiego come funziona: qualcuno mi chiede le riforme e io rispondo “passo”. Arriverò alla fine della legislatura, non avendo fatto un… passo! Renzi, però, piace. E’ come l’iWatch. Tu lo guardi, dici che è bello però poi pensi: “Ma a che m1nchia serve!”.

Successivamente, Crozza è tornato sull’approdo di Floris a La7, ironizzando sia sulla massiccia presenza di programma giornalistici sulla settima rete che sulla scarsa fantasia dei titoli dei nuovi programmi di Floris:

Sono stato mezz’ora davanti alla Rai e non mi hanno fatto entrare. Mi hanno detto che era successo una cosa brutta. Scherzo! E’ bello che sei a La7. A La7 mancavano i talk show, tu hai riempito questo vuoto. E poi DiMartedì è un nome geniale. Floris, ma come l’hai chiamato tuo figlio? Quellonatoamarzo?

Dopo una breve imitazione di Sergio Marchionne, Crozza ha collegato la Fiat, nella fattispecie i 27 milioni di buonuscita a Luca Cordero di Montezemolo a Landini e alla Camusso, definiti dal comico gli unici baluardi dei lavoratori ma un po’ troppo legati al passato:

Sono rimasti all’operaismo degli anni ’70. Quel mondo lì però è sfumato. Ci sono 9 milioni di precari. Dovrebbero intercettare i precari. Landini e Camusso dovrebbero togliersi un po’ di polvere.

L’intervento satirico è terminato con un’imitazione doppia di Landini e della Camusso, messi a confronto, che ha giocato proprio sulla loro arretratezza come, ad esempio, Landini che si scatta un selfie con una polaroid:

Mi si è asciugato il selfie!

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