Home Mario Monti dal meeting di CL alla Rai: «Non chiamate furbi gli evasori»

Mario Monti dal meeting di CL alla Rai: «Non chiamate furbi gli evasori»

In maniera ironica, il premier ricorda le parole che i tg usano per parlare degli evasori fiscali. Le parole sono importanti.

pubblicato 19 Agosto 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:34

Il presidente Mario Monti è stato ospite del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini e ha fatto il suo discorso sulla crisi che va verso la risoluzione, ottimismo e profumo della vita e via verso un autunno di stangate per famiglie con l’aumento delle bollette e l’Imu, ma questo è meglio non dirlo.

«Pezzo politico», dirà qualcuno (come se la vita fosse a compartimenti stagni). «Cosa c’entra con TvBlog», dirà qualcun altro cui non va bene se si parla di massimi sistemi, di trash, di pop, di reality, di documentari o di cultura, di talent, della Rai o di Mediaset, di Sky, di Eurosport o Sportitalia. «E’ sicuramente un pezzo commissionato dai poteri forti» dirà qualche altro complottista ad ogni costo.

Be’, no, nulla di tutto ciò. Il fatto è che Mario Monti, nel suo discorso, ha – un po’ ironicamente – tirato in ballo la Rai. Stiamo forse parlando della governance? Della Tarantola? Di Gubitosi? Del consiglio d’amministrazione? Della meritocrazia nel servizio pubblico? No, niente di tutto questo.

Il fatto è che, evidentemente, anche per Monti, così come per Moretti, le parole sono importanti.

E infatti il premier ha ricordato quei servizi del Tg in cui gli evasori vengono chiamati «furbi». Quante volte l’avete sentito dire, se ci pensate?

«Non si possono dare messaggi, neanche subliminali, positivi verso modelli che distruggono la società italiana».

Le parole sono importanti, è vero. Dunque, non si potrebbe dire gli italiani hanno votato quando si parla del televoto. Non si dovrebbe dire big per parlar di un artista che big non è. Non si potrebbe dire assolto se si vuol dire prescritto. Non si può dire cantiere della Tav se il cantiere non c’è, non si può dire opera indifferibile se è differibilissima, non si può parlare di emergena se si può risolvere il tutto nell’ordinario, non si può parlare di democrazia se la politica è tecnocratica. Non si può dire una cosa e poi farne un’altra.

Quante parole che si dovrebbero usare meglio, in tv.

Avrà mica voluto dire, il premier, che la tv ha delle responsabilità? Se sì, sono personalmente d’accordo con lui. E se questo post vi sembra politico, è solo perché anche su TvBlog le parole sono importanti.

Foto © TM News

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