Home Notizie Francesco inviato dell’Isola? Un motivo in più per odiare i figli d’arte

Francesco inviato dell’Isola? Un motivo in più per odiare i figli d’arte

Se c’è un naufrago dello showbiz dalle sette vite, che è in grado di rialzarsi e ricominciare con l’aiuto di papà, è di sicuro Francesco Facchinetti. Dalla strategica accoppiata sanremese con il magnanimo genitore, il noto Roby dei Pooh, all’improvvisata conduzione dei Venice Music Awards (chi li ha visti?), l’apice del baratro è stato toccato

17 Luglio 2007 17:39

francesco facchinetti sorrisi inviato isola Se c’è un naufrago dello showbiz dalle sette vite, che è in grado di rialzarsi e ricominciare con l’aiuto di papà, è di sicuro Francesco Facchinetti. Dalla strategica accoppiata sanremese con il magnanimo genitore, il noto Roby dei Pooh, all’improvvisata conduzione dei Venice Music Awards (chi li ha visti?), l’apice del baratro è stato toccato da Sorrisi e Canzoni, che gli ha offerto l’opportunità più scandalosa: quella di diventare giornalista.
Da questa settimana Francesco è una firma a tutti gli effetti dell’illustre settimanale televisivo e ha inaugurato il suo spazio con un’intervista all’amichetto Daniele Battaglia.
Quest’ultimo è il suo co-inquilino nonché amico da una vita visto il comune destino di figli d’arte e di miracolati (nato come il cocco di Video Italia, è passato dalla conduzione di squallide rubriche musicali all’inizio di una carriera canora supportata quasi esclusivamente dal clan in questione).
Pare proprio che si siano scambiati i ruoli, visto che Facchinetti jr non ha più molta voglia di cantare. E, stando alle ultime anticipazioni di Chi, potrebbe svoltare con un inatteso ingaggio come inviato dell’Isola 5 (dicono che l’esperienza al Sorrisi lo starebbe ‘temprando’ per meritarsi l’eredità dei cronisti-inviati che lo hanno preceduto). E pensare che fino a una settimana fa scriveva di contatti clandestini con gente indigena ai tempi della sua edizione (interrotti dai loro commenti piuttosto piccanti sulla vecchia fiamma Aida).
Chi avrebbe mai creduto, fino a qualche tempo fa, che il fallito dj Francesco potesse rilanciarsi con tanta insistenza e determinazione? L’estate scorsa sentenziava – derelitto – sulle pagine di Vanity Fair:

“Dopo il reality sono sbroccato: la gente mi fermava per strada, ho fatto un sacco di soldi, stavo con Aida Yespica. Ma la mia musica è rimasta tritata. La mia immagine era troppo inflazionata. La gente pensa che ho fatto due dischi e venduto due milioni di copie, ma non è così. Dei soldi che ho fatto in due anni, solo il 7 per cento l’ho guadagnato con la musica. Il resto con gli sponsor, le ospitate, le serate… Con Claudio Cecchetto eravamo convinti che l’Isola mi avrebbe aiutato. Non avevamo considerato, però, che un’esperienza di quel genere ti cambia radicalmente. Torni e ti senti un dio. E poi c’era il fatto che stavo cambiando e non avevo più nè la voglia nè il coraggio di andare su una spiaggia, cantare e urlare ‘Dai, facciamo festa’. Quello che mi toccava nella trasmissione Lucignolo”.

Dj Francesco era il più tipico esempio di personaggio inflazionato da un reality. Le sue potenzialità mediatiche, mai particolarmente strabilianti seppur promettenti alla vigilia dell’imbarco, erano state esaurite dal filone realitistico al punto da decretarne in toto il naufragio artistico.
Non a caso, per un periodo si fece chiamare solo Francesco imponendosi di abbruttirsi prima del tempo con melodie melense e uno stucchevole buonismo (non che prima facesse vera musica, ma quantomeno era coerente).
E poi uno non deve avere pregiudizi verso i figli di…