Home Domenica Live Giovanni Toti a Barbara d’Urso: “Rispecchi perfettamente la meritocrazia berlusconiana”

Giovanni Toti a Barbara d’Urso: “Rispecchi perfettamente la meritocrazia berlusconiana”

Giovanni Toti, ospite a Domenica Live, tratta il tema della meritocrazia in casa Mediaset e spiega come mai abbia deciso di rinunciare al suo posto di “bidirettore” per scendere il politica…

di grazias
pubblicato 13 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 05:40

Mi stavo addormentando, mi hai messo sul puff di Fantozzi! questa la prima frase che Giovanni Toti, oggi consigliere politico di Forza Italia e probabile nuovo “delfino” di Silvio Berlusconi, ha riservato a Barbara d’Urso, all’inizio della sua ospitata odierna a Domenica Live. Manco a dirlo, si è trattato di una dursintervista cuore a cuore, con tanto di foto del nostro da giovincello e testimonianze di amici e genitori sulle sue doti, dal buon cuore all’intelligenza. L’agiografia totiana, naturalmente, non poteva poi glissare sulla carriera del “grande amico” di Barbarella.

La conduttrice, infatti, non ha dimenticato di menzionare il fatto che Toti sia stato, per oltre un anno, bidirettore: era infatti alla guida di Studio Aperto e del Tg4 fino al momento in cui non ricevette la “chiamata” di Berlusconi che gli chiese di scendere in politica perché a Forza Italia servivano volti nuovi e giovani. Sentiamo un po’ come lo stesso Toti ricostruisce la vicenda:

Bidirettore? Sono stato l’unico caso nella storia! Barbara, lo sai, perché tu rispecchi perfettamente la meritocrazia berlusconiana. Io sono entrato qua senza conoscere praticamente nessuno, da stagista. Poi, col tempo, sono diventato direttore di due tg, Studio Aperto prima e, in seguito, del Tg4, quando è andato via Emilio Fede.

Ma poi arrivò la “chiamata”, dicevamo. E arrivò durante una partita del Milan, pare:

Dal 28 gennaio sono consigliere politico di Forza Italia. Sotto le vacanze di Natale, mentre guardavo con Berlusconi una partita del Milan, mi ha detto: “Ho pensato a una cosa però te lo dico quando finisce la partita”. Io mi sono visto tutto il secondo tempo con l’ansia. Ci eravamo sempre sentiti spesso per confrontarci anche su questioni politiche, non posso dire che mi aspettassi la sua richiesta, ma era una possibilità. Alla fine della partita mi fa: “Ti andrebbe, visto che torniamo a Forza Italia e che il partito ha bisogno di un rinnovamento, di scendere in politica?”. Io gli ho risposto: “Se me lo chiede lei, non posso dirle di no!”.

E poi si è parlato del curioso fuori onda in cui lui, parlando con la Gelmini, disse che Berlusconi fosse preoccupato per la sentenza del 10 aprile. Peccato solo che, a causa di problemi tecnici, le parole precise non si siano potute sentire. Non prima di un lungo panegirico sull’umanità dell’ex Cavaliere:

Il presidente Berlusconi non è mai stato preoccupato per la sua persona anche perché sa di essere innocente, come ha dichiarato più volte. Era sereno per se stesso. Sta benissimo. Francesca è una spalla importante per lui sempre. A mio avviso il suo è stato un ingresso provvidenziale nella vita del Presidente, capisce anche di politica. Sa stare al suo posto, la conosco bene. Mi staziono spesso nel salotto di casa loro, so che è una donna molto più matura della sua età. Capisco che sia facile essere geloso di una persona che sta così vicina a Berlusconi, ma le critiche sono tutte inventate. Anche quelle verso Berlusconi: lui è una persona così umana, si ricorda i nomi di tutti i dipendenti Mediaset. Tu lo sai, Barbara…

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Una parabola ascendente, quella di Toti, una bella storia di successo lavorativo che ha allietato la nostra domenica pomeriggio a casa di Barbara. Una di quelle vicende che, raccontata così, ci fa sperare nell’effettiva esistenza della meritocrazia in Italia. Non trovate?

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