Home In mezz'ora Boldrini contro l’imitazione della Boschi e Luxuria contro Crozza: diritto di satira non sessista?

Boldrini contro l’imitazione della Boschi e Luxuria contro Crozza: diritto di satira non sessista?

Laura Boldrini critica l’imitazione della Boschi a Ballarò, in un’intervista a In mezz’ora di Lucia Annunziata

pubblicato 9 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:08

Laura Boldrini, ospite a In mezz’ora, è stata interpellata sulla discussa imitazione del ministro Boschi a Ballarò, targata Virginia Raffaele.

Lucia Annunziata le ha posto una domanda molto sottile e ficcante, in merito al rischio di fare due pesi e due misure tra la satira sulle donne vicine a Berlusconi e quella sulle ministre di sinistra:

“Ansaldi, un Deputato del Pd della Commissione Vigilanza, ha scritto alla Presidente della Rai una richiesta di giudicare negativamente la satira fatta a Ballaro sul ministro Boschi, che conduce le danze su tutta questa storia, perché peraltro ha in mano il dossier riforme. Dopo aver fatto per vent’anni satira molto crudele sulle donne di Forza Italia, io trovo che questo discorso fa acqua. Il discorso sul doppio standard nei confronti delle donne bisognerebbe oggi rimetterlo sul tavolo. Lei condivide questa mia opinione, che è stato fatto un torto alle donne di centrodestra e a questo punto dobbiamo fare un torto a tutti? Sino a una settimana fa la Raffaele imitava la Pascale e nessuno ha detto niente”.

Il Presidente della Camera ha risposto con il suo consueto tono istituzionale:

“Mah, io vorrei uscire da questa logica del torto alle donne. In alcuni casi mi sento di dire che è stato fatto un torto alle donne di Forza Italia. Io ho conosciuto donne di Forza Italia che si impegnano, che sono brave e lavorano sodo, non si vede perché non devono essere rispettate. La dimensione maschilista è trasversale e fare satira sugli aspetti estetici lo trovo sgradevolissimo, sia se a farlo è qualcuno di destra o di sinistra. Non ha bandiera. Il rispetto delle donne dev’essere una cosa che tutti devono sentire per necessità. Mi è dispiaciuta vedere la satira sulla Boschi. Se mi è dispiaciuto vedere la satira sulla Pascale? Quella non l’ho vista, ma se aveva gli stessi accenti così sessisti probabilmente anche quella mi sarebbe dispiaciuta. Ci sono tanti modi per fare satira, quando si cede al sessismo diventa qualcosa di altro e io la apprezzo di meno”.

La Raffaele ha già detto la sua, la Boschi pure (sembrava essersi lasciata tutto alle spalle), ora vedremo che decisione avrà preso la Tarantola. La stessa che ha dato il via libera a Belen su RaiUno qualche domenica fa.

Intanto il problema del rapporto tra diritto di satira e battute sessiste ha contagiato anche Maurizio Crozza, qualche sera fa autore di una battuta infelice su Luxuria (“l’unica cosa buona che stava facendo Putin era arrestare Luxuria”).

L’ex inviata dell’Isola dei Famosi, reduce dalla disavventura a Sochi, ha risposto (giustamente) stizzita su Twitter:

“Non fa neanche ridere. E non lo auguro a lui. Non è satira”.

Il problema del confine tra satira, maleducazione e diffamazione è sempre più labile. Citofonare Formigoni che ha minacciato di querelare Crozza.

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