Home Domenica In Sanremo, Domenica In ne svela i segreti… ma sono quelli del Festival 1989

Sanremo, Domenica In ne svela i segreti… ma sono quelli del Festival 1989

“Oggi parliamo di Sanremo che sta per arrivare” e si rivanga una storia di 25 anni fa. Il pomeriggio di Mara Venier è uno ‘stargate’ verso dimensioni parallele…

pubblicato 9 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:27

 

Non c’è niente da fare: la Domenica In di Mara Venier vive in una dimensione spazio-temporale a sé stante. Sembra di piombare in ‘una domenica italiana, una domenica serena’ che spazia tra gli anni ’60 con gli aneddoti della ‘rivelazione dell’anno’ Orietta Berti alle curiosità anni ’90 (e raramente si entra nel terzo millennio).

E così anche l’argomento Sanremo, senza dubbio caldo a poco più di settimana dal debutto, viene affrontato salendo a bordo della DeLorean di Ritorno al Futuro e svelando misteri e segreti (di Pulcinella) che i più avevano ormai sepolto in qualche anfratto della propria memoria a lungo termine. Si torna addirittura al Festival 1989: il muro di Berlino non era ancora caduto e alla conduzione si testava il gruppo dei figli di…

E così mentre Massimo Giletti a L’Arena svela che PIF farà parte del cast fisso di Sanremo 2014, Mara Venier ospita nientepopodimeno Pino d’Angiò perché racconti tutta la verità e nient’altro che la verità sul suo malore in diretta in Aspettando Sanremo del 1989 (che vi mostriamo nel video d’apertura).

Diciamocelo, l’Italia deve sapere. Poco importa che ‘la notizia’ sia un tantinello vecchiotta (e il mistero già svelato).

Al cospetto di Claudio Lippi, all’epoca conduttore di questa sorta di ‘torneo di qualificazione’ per artisti Emergenti, Pino d’Angiò ‘svela’ che quello svenimento era solo un falso. Lippi tiene perfettamente la parte mentre d’Angiò (ari)spiega che il suo fu un finto malore dettato dalla voglia di evitare il Festival:

“Aragozzini, alla sua prima organizzazione sanremese, chiese di avermi al Festival perché voleva qualcosa di particolare in gara, non la solita canzonetta. Io non volevo andarci, ma il mio discografico mi disse che bisognava andarci. In più scoprì che non mi avevano inserito tra i Big, ma che dovevo partecipare ad Aspettando Sanremo. Non volevo farlo e così pensai di ritirarmi. La casa discografica non voleva fare uno sgarbo ad Aragozzini. Pensai di darmi malato, ma anche questo non si poteva fare. E così pensai di organizzare quella messa in scena. ero stritolato in un meccanismo dal quale non potevo uscire”.

Lippi non ne sapeva nulla (“Potevate anche dirmelo. Ho fatto anche bene ad andare avanti, pezzo di m...”), mentre d’Angiò racconta di aver avvertito la mamma a casa perché non si preoccupasse e di come al momento della caduta abbia cercato di calcolare lo spazio giusto per non sbattere sui monitor a terra e per non farsi male col microfono:

“Se vedi bene il filmato, quando si sviene non si cade in avanti con le gambe tese, ci si affloscia”.

Non l’avrei mai detto. Né che la voce di Pino d’Angiò fosse ridotta così male (e mi spiace).

Fatto sta che di Sanremo nella Domenica In di Mara Venier si parla così, scavando nelle Teche Rai con un parterre che annovera Paolo Limiti, Orietta Berti, Lippi, Fausto Leali e Giucas Casella, di cui si ricordano i ‘vaticini’ sul vincitore di Sanremo.

“Come facesti a prevedere che Riccardo Fogli avrebbe vinto Sanremo 1982, eh?”

domanda Mara. Già, come fece?

E la domenica scorre tra un duetto quasi ‘funereo’ con Rosanna Fratello (tutte di nero vestite) su “Sono una donna non sono una santa” e l’ennesima “Finché la barca va” di Orietta Berti, interrotta per fare gli auguri a Carlo Conti neo papà. Ed è l’unico concreto riferimento al febbraio 2014. Terminato il viaggio spazio-temporale la DeLorean è tornata nella sua iniziale dimensione.

Domenica InFestival di SanremoMara Venier