Home Porta a porta Porta a porta in ritardo sui 60 anni della tv. E Vespa fa revisionismo storico: Lubrano conta più di Baudo

Porta a porta in ritardo sui 60 anni della tv. E Vespa fa revisionismo storico: Lubrano conta più di Baudo

Paolo Bonolis ha scherzato tutto il tempo con Antonella Clerici e Carlo Conti a Porta a porta di martedì 7 gennaio 2014, sui 60 anni della tv.

pubblicato 8 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 09:53

Sembra che Bruno Vespa abbia aspettato i 60 anni della tv solo per mettere in un angolo lo storico nemico Pippo Baudo (sin dai suoi storici sfori ai danni della seconda serata). Come dimenticare il loro scazzo in diretta a Centocinquanta, il programma celebrativo dell’Unità di Italia, con tanto di presunti sputi volati nel backstage? Vespa, che è uno che se le lega al dito, si è dato al revisionismo più infingardo, non invitando il collega e ricordandolo quasi come una comparsa tv.

Di Baudo è stato mostrato solo Gran Premio come talent ante litteram, abbiamo visto la sua figurina nel vidiwall e Vespa gli ha fintamente dato dello straordinario in un rvm in comune con la Carrà. Paradossalmente, invece, ha avuto ben più spazio Antonio Lubrano, un grandissimo sì della tv (che entrava dalla porta) di servizio ma sicuramente ben più “comprimario”.

E dire che la puntata di Porta a porta appena conclusa ha rispolverato di tutto, dalla torta in faccia alla Clerici (la sola primadonna Rai a regnare nel salotto di Vespa, salvo qualche frame della Carlucci peraltro lontana dall’Italia, alla faccia delle ignorate Mara Venier, Loretta Goggi o Lorella Cuccarini) a Bontà loro di Costanzo, dai documentari di Piero Angela (che senza le luci di Quark dimostra tutta la sua età) alle telecronache di Pizzul (tutti e due consacrati in studio), passando per lo stesso autocelebrazionismo di Porta a porta. Ma il presentatore per antonomasia della tv italiana, che la Rai avrebbe dovuto avere in prima fila per onorare la sua storia, è passato sullo schermo come uno tra tanti, contando meno persino dei mediani.

A unirsi al talk è stato persino Paolo Bonolis con tanto di liberatoria firmata da Mediaset: a fargli simpaticamente il verso in collegamento il competitor Carlo Conti (per quanto sia scappato quasi subito).

C’era chiunque stasera da Vespa, dal Direttore del Tg1 Orfeo a Lino Banfi, e bastava poco per allargare la tavola rotonda in un grande speciale in prima serata. Invece la Rai ha aspettato che Vespa finisse le ferie per il contentino di una puntata celebrativa con ospiti illustri, che sarebbe stata meglio di una videocassetta di Techetechete programmata la sera stessa.

Ci ha pensato Bonolis a fare il battitore libero (“Non hai politici Vespa, non ti riesce farci liigare), dicendo che “a Sanremo la Clerici faceva provincia” (lei ha sorriso come se fosse un complimento). Antonellina ha ribadito di avere un debole per la diretta, amando il brivido dell’imprevisto e il filo diretto con il pubblico.

Frizzi dalla sua ha ringraziato Bonolis, per averlo definito degno di Sanremo:

“Io sono prenotato per il 2038. C’è la fila, ma grazie per il pensiero”.

Va dato atto a Vespa, almeno, di aver messo su un salotto vip posato. Nulla a che vedere con La pescheria del cuoco speciale Epifania.

Porta a porta: i 60 anni della tv


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