Home Italia 1 Il pessimo Danger ripesca il “motivatore”

Il pessimo Danger ripesca il “motivatore”

Ieri sera è andata in onda la seconda puntata di Danger, lo show escapologico di Italia 1 condotto da Marco Berry e, vista la “ricca” programmazione serale ho avuto il piacere di dargli un’occhiata.Il giudizio, impietoso quanto volete, è fortemente negativo. Il programma è, come da tradizione su Italia 1, ricolmo di intervalli pubblicitari che

15 Marzo 2007 00:07

Livio Sgarbi, il motivatore Ieri sera è andata in onda la seconda puntata di Danger, lo show escapologico di Italia 1 condotto da Marco Berry e, vista la “ricca” programmazione serale ho avuto il piacere di dargli un’occhiata.

Il giudizio, impietoso quanto volete, è fortemente negativo. Il programma è, come da tradizione su Italia 1, ricolmo di intervalli pubblicitari che vanno ad appesantire una scaletta confusa e priva di un filo conduttore efficace.
Di una noia mortale, imbarazzante, a confronto il tanto bistrattato Distraction di Papi che originariamente avrebbe dovuto rimpiazzare era un capolavoro. L’idea di base della trasmissione è quella di mostrare la preparazione all’esperimento estremo di escapologia al quale si sottoporrà il conduttore, Marco Berry.
Ammesso che l’idea risulti interessante, e non lo si può escludere, l’attesa per le immagini dell’impresa che arriva nel gran finale viene riempita con ospitate di personaggi delle estrazioni più diverse, fra gli altri stasera un redivivo Franco Neri con il suo ormai soporifero “peperoncino di soverato“, e performance di magia di Berry registrate in esterna e nello studio che risultano o già viste o talmente inverosimili al punto da far urlare al tarocco anche il più credulone dei bambini.

L’enfasi sull’impossibilità, la difficoltà e la pericolosità estrema dell’esperimento travalica qualsiasi limite di buon gusto, il tutto è ridondante, costruito e fasullo al punto da divenire paradossale.
Il minimo dell’intrattenimento sono le clip che mostrano la preparazione dell’impresa. Ieri sera si trattava di fuggire in apnea da un auto posta sul fondo di un lago dopo essere stato legato con cinque o sei lucchetti (di quelli magici che si aprono “magicamente” senza chiave) al sedile del conducente, a questo scopo Berry è costretto ad un durissimo allenamento in palestra in vasche raffredate con migliaia di cubetti di ghiaccio, insieme ad un “personal trainer” dallo spiccato accento americano, una specie di Garrison di Amici ma in versione macho eterosessuale, che gli urla “devi soffrire, devi soffrire” spingendolo sotto il pelo dell’acqua.

A completare il quadro ecco ricomparire sugli schermi una figura mitica, per il brevissimo tempo che gli servì per farsi cacciare, direttamente dalla prima edizione del reality calcistico Campioni: Livio Sgarbi.
Il “motivatore“, l’esperto che “aiuta le persone ad usare la mente come un acceleratore di risultati“, che in Danger diventa il “Mental Coach“.

Per apprezzare le qualità e i grandi risultati del Mental Coach ci viene in soccorso Youtube con uno spezzone di Mai Dire Reality di qualche anno fa, ovviamente commentato dalla Gialappa’s: semplicemente esilarante anche a distanza di tanto tempo.


Per chi volesse approfondire vi segnalo che Livio Sgarbi ha anche un sito ufficiale che propaganda la professione di “coaching“, al suo interno vi è una pagina delle persone “che lo hanno scelto“. Fra questi risalta l’allenatore del Milan Carlo Ancelotti che nel 2001 ha “scelto Livio Sgarbi” e avrebbe così commentato:

Incontrare Livio mi ha fatto conoscere nuove strade, nuove metodologie per riuscire a comunicare meglio con i miei giocatori e soprattutto a dare loro nuove motivazioni

Per completare il quadro vi ricordo che che Ancelotti è l’allenatore che ultimamente si affida ad un rosario, che tiene in mano durante le partite, per dare nuove motivazioni ai suoi giocatori.

Ancelotti che stringe il rosario fra le mani

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