Home Notizie Giornata mondiale contro l’Aids: gli spot in tv (video)

Giornata mondiale contro l’Aids: gli spot in tv (video)

Una carrellata, non esaustiva, degli spot istituzionali in Italia, dal linguaggio diretto degli anni ’90 alla retorica del 2000, arrivando alle campagne edulcorate degli ultimi anni. E tra i testimonial ritroviamo una Maria De Filippi d’annata.

pubblicato 1 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 11:14

La Tv italiana ha praticamente ‘snobbato’ la Giornata Mondiale contro l’AIDS 2013, riservando a speciali, film, documentari, approfondimenti poco o nulla all’interno dei propri palinsesti. Poco spazio, inoltre, è stata data alla campagna istituzionale del Ministero della Salute, che ha usato i (pochi) fondi disponibili per la comunicazione per acquistare spazi pubblicitari sulle reti tv private, sulla stampa e in radio, utilizzando lo stesso spot prodotto l’anno scorso, con Raoul Bova testimonial.

Ma quella con Bova è solo l’ultima di una serie – neanche tanto lunga – di campagne istituzionali dedicate al contagio.

Per chi ha più di trent’anni lo spot Anti-Aids è (e resta) solo uno: era il 1990 (o giù di lì), di Aids in Italia si parlava da poco – e in termini apocalittici, come nella maggior parte del mondo – e il Ministero commissionò una campagna rimasta nell’immaginario collettivo. Il claim? “Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide”. Un must.

Scambio di siringhe, rapporti promiscui e non protetti, linguaggio diretto (per essere in Italia, eh, con tanto di preservativo in primo piano), racconto lineare e una serie di clip sul tema.

Ma questo non è il primo spot in assoluto. Fa sì parte della prima campagna del Ministero, realizzata dalla Armando Testa, ma fu preceduto da quest’altro, in onda nel 1989, piuttosto blando e tende da una parte a rassicurare dall’altra a offrire le coordinate per non emarginare i malati.

Rispetto ai precedenti, quello del 1991 sembra uscito da un congresso di educande. Per evitare polemiche si punta sul test dell’HIV: ma alzi la mano chi se la ricordava questa del gettone telefonico.

Intanto ci pensano le aziende a fare comunicazione: difficile non ricordare lo spot della Durex che in una classe di liceo ‘para para’ a quella de I Ragazzi della 3 C ambienta il suo spot sui preservativi. “Di chi è questo?” è una piccola rivoluzione nel costume italiano.

Nel 1995 testimonial per il Ministero fu Fiorello, all’epoca all’apice del successo presso i giovanissimi con il Karaoke. Negli anni ’90, infatti, il target della comunicazione privilegiato è quello dei giovani e dei giovanissimi e quindi tra fumetti di Lupo Alberto e campagne stampa ‘alla moda’ spunta anche il re delle piazze a consigliare ai ragazzi sesso sicuro e test HIV. “L’AIDS non guarda in faccia a nessuno”.

Nella stessa campagna anche Kim Rossi Stuart, Serena Dandini e una ‘rarissima’ Maria De Filippi, da poco signora Costanzo e da qualche anno conduttrice del talk show Amici.

Il filone dei testimonial continua: la settima campagna istituzionale, del 2002, recluta Michelle Hunziker, Gabriel Batistuta e Renato Pozzetto, così come nel 2009 arriva Valerio Mastrandrea con la regia di Ferzan Ozpeteck. Il messaggio? Non abbassare la guardia, fai il test. E dire che si è trattato di uno spot inutile è dire poco, considerando sempre da dove siamo partiti.

E veniamo all’ultima campagna prodotta dal Ministero, datata 2012-2013, con Raoul Bova protagonista e una scelta cromatica che cita i primissimi spot.

Comunicazione decisamente ‘edulcorata’ negli ultimi anni, ma nessuna di queste campagne ha forse la forza di un celebre spot prodotto da MTV, “Shot”. Lo vediamo in basso.

Beh, considerata la media della nostra comunicazione pubblicitaria, si può dire che i primi spot anti-Aids hanno segnato un’epoca. Erano gli anni in cui il contagio era descritto come apocalittico. E questa raccolta di spot ne mostra alcuni che arrivano da diverse parti del mondo.

Ora la guardia l’abbiamo abbassata, è evidente: dalla comunicazione alla programmazione, sembra che l’Aids sia scomparso. E invece contagia sempre di più. Consiglierei alle emittenti tv di recuperare i vecchi spot e farci una serata speciale, sul genere La Notte dei Publivori. E se vi vengono in mente altri spot anti-Aids, italiani o ancor meglio stranieri, che vi hanno colpito segnalateceli.