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Rai, ecco il nuovo contratto di servizio: più trasparenza e meno pubblicità nei programmi per bambini

Per garantire maggiore trasparenza i bilanci dovranno essere pubblicati sul web. Inoltre dovrà esserci par condicio tra le associazioni dei consumatori da invitare nei vari programmi.

pubblicato 3 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 15:00

La Rai è vicina ad una piccola rivoluzione. Il nuovo contratto di servizio dell’emittente di Stato (l’ultimo è datato 2011), che a breve dovrebbe essere ufficialmente varato, contiene novità non da poco che riguardano anche la trasparenza dei palinsesti. A rivelarlo è Il Messaggero che è riuscito a leggere la copia del documento al quale il vice ministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà e il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi hanno lavorato sodo anche in agosto.
Il contratto di servizio, valido per il triennio 2013-2015, è strutturato in 24 articoli ed è lungo 26 pagine (è stato ultimato tra il 17 e il 18 agosto); esso regola i rapporti fra la società pubblica e il Ministero per lo svolgimento dell’attività e diventerà operativo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dopo essere stato approvato dal Cda della Rai e aver incassato il parere favorevole della commissione di vigilanza presieduta da Roberto Fico del Movimento 5 Stelle. Il documento – ipotizza il quotidiano romano – potrebbe essere portato da Gubitosi al board di venerdì 6 settembre per essere esaminato la prima volta.
Ma vediamo nei dettagli quali sono le novità che riguarderanno la Rai. In base all’articolo 2 il telespettatore conoscerà anzitempo con quali soldi (canone o ricavi pubblicitari) è stata realizzata una determinata trasmissione. Dicesi “riconoscibilità della programmazione”.
Su Il Messaggero si legge che in base alla lettera f “la forma di questo avvertimento è demandata alla direzione comunicazione diretta da Costanza Esclapon che dovrà decidere se sia l’annunciatrice nel presentare il programma a indicarne la fonte finanziaria o se, invece, durante la trasmissione debba scorrere una “stringa”.

Quanto recita la lettera h dello stesso articolo riguarda invece la pubblicità nei programmi per bambini. I minori saranno maggiormente tutelati, limitando la pubblicità nei programmi a loro dedicati, perché può essere distorsiva dell’età evolutiva (cioè il rischio è che i piccoli emulino comportamenti fuorvianti rispetto alla realtà).

Stando alla lettera l invece dovrà esserci par condicio fra le associazioni dei consumatori da invitare nei vari programmi, senza discriminazioni.

Non è finita. La maggiore trasparenza dovrebbe essere garantita anche da più ferree regole in materia di bilanci e contabilità. Secondo l’articolo 18 la Rai dovrà pubblicare sul web i bilanci, quello della parte commerciale e quello del servizio pubblico, e i dati sugli investimenti dei prodotti audiovisivi.

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