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Prison Break e l’arte del cliffhanger

Alla voce cliffhanger l’Oxfordparavia cita: colloq. (film) film m. mozzafiato; (story) racconto m. mozzafiato; (situation) situazione f. ricca di suspense. Wikipedia dedica al cliffhanger un’intera pagina, colma di case history, citazioni, esempi di cliff, e un elenco di “ganci narrativi irrisolti”. Per amor di definizione, diciamo che il cliffhanger è un punto ben preciso del

9 Dicembre 2006 09:18

Michael Scofield Alla voce cliffhanger l’Oxfordparavia cita:

colloq. (film) film m. mozzafiato; (story) racconto m. mozzafiato; (situation) situazione f. ricca di suspense.

Wikipedia dedica al cliffhanger un’intera pagina, colma di case history, citazioni, esempi di cliff, e un elenco di “ganci narrativi irrisolti”.
Per amor di definizione, diciamo che il cliffhanger è un punto ben preciso del plot di una storia, un film, un qualsiasi prodotto di fiction. In quel plot-point, la storia si interrompe e genera uno o più punti interrogativi, generalmente relativi a situazioni pericolose a carico del protagonista. La lunga serialità americana, letteralmente, vive di cliffhanger, che si presentano regolarmente, più o meno forti, più o meno significativi, più o meno forzati, alla fine di ogni episodio e – ahimé – alla fine delle varie stagioni.
Il season ending più famoso di tutti i tempi con un cliff da far tremare i polsi è il celeberrimo Who shot J.R.?, chiusura della terza stagione di Dallas: era il 1980, e l’interrogativo divenne, letteralmente, un’ossessione nazionale negli States. Leggende metropolitane circolavano in merito: si disse addirittura che vennero girate tre risoluzioni alternative, in modo che nemmeno gli attori sapessero davvero chi avesse sparato a J.R.
L’episodio risolutivo, 21 Novembre 1980, si intitolava Who Done It?. Si tratta di uno degli eventi televisivi più seguiti di tutti i tempi: fu visto da oltre 41 milioni di spettatori e totalizzò il 76% di share. (Se non sapete chi ha sparato a J.R., lo trovate nel “continua”*)
Oggi il pubblico è avvezzo al cliff (anche perché, se non lo fosse ci sarebbe di che temere per le coronarie di chiunque segua serie tv), divenuto un vero e proprio accalappia-ascolti. Tutte le serie di maggior successo ne fanno un uso che a volte rasenta lo stucchevole.
Mai stucchevoli, a giudizio del sottoscritto, sono i cliffhanger di Prison Break. (Attenzione: segue spoiler)

La tredicesima puntata della seconda stagione si chiude in maniera esemplare, con ottimi cliff sulle quattro linee narrative dell’episodio: Bellick si ritrova di nuovo al Fox River, ma da carcerato. T-Bag ha trovato la donna che lo ha tradito. Sucre è in Messico. Notate come, in qualche modo, gli obiettivi primari di questi tre personaggi o delle loro linee narrative abbiano trovato una risoluzione momentanea, che pure apre altri interrogativi. E poi c’è il cliff più grosso, che risolve la minaccia temporanea che penzola sulle teste di Michael e Lincon: catturati, devono essere trasferiti al Fox River, ma sappiamo tutti che Mahone (personaggio straordinario) deve ucciderli. La trappola è studiata in maniera magistrale, i due cacciatori (Mahone e Kellerman) collaborano per incastrare i due fuggiaschi. Ma proprio sul finale di puntata, ecco il colpo di scena, che risolve e apre insieme: viene colpito da Kellerman, che si è trasformato (wow, posso usare il termine shapeshifter, su cui sarà il caso di scrivere un altro pezzo) nel classico agente deviato. Da peggior nemico dei due, è diventato – probabilmente, ma chi può dirlo? – il loro più prezioso alleato.
Scusate se è poco.
E ora, tocca aspettare la fine di questa lunga pausa per sapere cosa accadrà di questo nuovo terzetto.

(*) Fu Kristin Shepard (Mary Crosby) a sparare a J.R.