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Frequenze tv – Dopo il beauty contest sospeso, verso un’asta con base ribassata?

Il Governo deve trovare un compromesso fra le forze politiche ed economiche in campo. Milano Finanza suggerisce che una soluzione sarebbe prossima.

pubblicato 9 Marzo 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 06:24


L’annosa questione delle frequenze tv sarebbe, finalmente, in dirittura d’arrivo. Ma con un giallo che dovrebbe risolversi definitivamente nei prossimi giorni.
Milano Finanza spiega che il Governo avrebbe raggiunto un compromesso, citando fonti interne a Palazzo Chigi.

Dopo la sospensione per 90 giorni del beauty contest, la polpetta avvelenata per il Governo e per Corrado Passera (Ministro per lo Sviluppo Economico) diventa la metodologia con cui organizzare l’asta che dovrebbe assegnare cinque multiplex digitali (originariamente, sarebbero stati assegnati gratuitamente a Rai, Mediaset e Telecom Italia).

Secondo MF, i punti cardine dell’intervento del Governo sarebbero tre: una legge per cambiare le regole dell’assegnazione delle frequenze televisive, la riscrittura da parte dell’AgCom di un bando di gara e poi l’Europa. Sì, perché il via libera della Commissione sulle nuove modalità di competizione sono assolutamente necessari (non dimentichiamoci che, nonostante quanto viene ripetuto spesso, non è stato l’ex Ministri Paolo Romani a inventarsi il beauty contest: in altre realtà europee è stato abbondantemente applicato. Con un mercato televisivo non drogato da un’inaudita commistione fra politica e televisione, naturalmente, incarnata in Italia da Berlusconi).

I tempi sono stretti: la sospensione del beauty contest scade il 19 aprile, a maggio sono in scadenza anche i vertici dell’AgCom e soprattutto ci si sta convincendo del fatto che l’asta sarebbe molto meno remunerativa del previsto (come abbiamo più volte avuto modo di ricordare su TvBlog). Per Mediobanca, il miliardo di euro previsto, stimato anche da Paolo Gentiloni, in un Tweet a TvBlog (a fronte dei 4 di cui si parlava in un primo tempo) sarebbe molto ottimistico. In ballo c’è anche il pressing dei partiti (che pressano anche per una riforma della Rai, ma ne parleremo a breve) e quello di Mediaset.

E così, si attende la soluzione del Governo. Un’asta con la base di partenza ribassata, ipotizza sempre il quotidiano finanziario, senza però rinunciare al riordino delle procedure di assegnazione delle frequenze: sarebbe questo, il compromesso. Staremo a vedere.

Foto | © TM News