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Donelli si congeda da Sorrisi. Arriva Brindani di Chi

In una giornata di magra televisiva, tra agenzie che languono e argomenti che scarseggiano, ne approfitto per colmare una lacuna, relativamente a una vicenda qui passata sotto silenzio. E, probabilmente, non a caso. Da giorni, infatti, fa un gran parlare di sè la notizia della nomina a direttore di Canale5 di Massimo Donelli. Tutti che

6 Ottobre 2006 17:51

donelli sorrisi brindani chi In una giornata di magra televisiva, tra agenzie che languono e argomenti che scarseggiano, ne approfitto per colmare una lacuna, relativamente a una vicenda qui passata sotto silenzio. E, probabilmente, non a caso. Da giorni, infatti, fa un gran parlare di sè la notizia della nomina a direttore di Canale5 di Massimo Donelli. Tutti che dicono la loro, fanno previsioni, sperano in una programmazione migliore. Proprio oggi, il popolare direttore del settimanale Sorrisi e canzoni Tv si è congedato dal suo pubblico di lettori, prima di occupare la poltrona del Biscione, offrendo validi spunti che confermano la nostra “riluttanza” a unirci al coro di utopismo generale.
Chi sperava grandi promesse o altisonanti propagande autocelebrative, sarà rimasto deluso. Mentre non delude, ai più lungimiranti e avveduti, il realismo critico del suo bilancio professionale:

“Potrei dire che mi sono inguaiato con le mie stesse mani. Promettere che sì, arrivo io e cambia tutto: la prima serata comincia alle 21, stop alle variazioni di palinsesto, i telefilm scivolano via lisci puntata dopo puntata. Mentirei. Mentirei se dicessi: non posso farci nulla. Mentirei se dicessi: tranquilli, i miei editoriali-sogno (sugli orari, sui palinsesti estivi) diventeranno subito realtà. Vado in un mondo nuovo, a fare un lavoro nuovo, a incontrare gente nuova. Devo osservare, capire, apprendere alla svelta. Ci sarà un tempo (non breve, penso) per entrare in squadra e un altro (prima possibile, mi auguro) per fare qualche assist e magari perfino qualche gol. Vedremo. Di più ora non posso dire. Se lo facessi, sarei un cialtrone”.

Quattro anni fa, la direzione di Massimo Donelli ha portato nel web una vera rivoluzione copernicana, dell’informazione come della partecipazione televisiva, con la realizzazione di un sito internet che ha dato sfogo ai primi pruriti del tv bloggin’.
Chi non ha seguito almeno una volta, con curiosità mista a interattività, le polemiche alimentate da alcune lettere, i casi sorti sui programmi del momento, gli interventi pungenti e insieme prudenti dello staff redazionale, sempre pronto a comunicare con il pubblico esaudendo le sue richieste?
Poi, si sa, come nella vita ci sono i compromessi, gli obblighi nei confronti del proprio editore, la competizione con le altre testate (e negli ultimi anni deve essere stata davvero dura fronteggiare la scalata nazionalpopolare di Sandro Mayer e il prolifico aumento di riviste divenute concorrenziali sul profilo delle esclusive).
In definitiva, le false promesse sarebbero sicuramente fuorvianti, soprattutto in merito alla cancellazione di programmi a lui stesso dichiaratamente invisi (per anni il nostro Donelli ha criticato il fenomeno Costantino e Uomini e donne, per poi riconoscere l’errore di valutazione e sbattere la propria ammissione di colpa in copertina).
Comunque vada, ricorderemo il suo corso dirigenziale come una pagina importante dell’editoria catodica, riuscita a dar lustro alla qualità della serialità e allo spessore di certa fiction nostrana, promuovendo iniziative avvincenti come il Telefilm Magazine e lanciando concorsi per avvicinare il pubblico ai propri beniamini.
Tutto il resto è routine e Donelli non sarà di certo la sola voce in capitolo.
Mentre non sarebbe male accogliere con altrettanta curiosità ed entusiasmo l’arrivo a Sorrisi di un signore della cronaca rosa come Umberto Brindani, reduce dal grande successo di Chi, mai urlato e volgare, sempre prodigo di interviste interessanti e scoop ben confezionati. La sua è una linea elegante ma efficace, segno di una grande professionalità, che sicuramente gioverà all’appeal di una colonna portante del giornalismo televisivo, ultimamente un po’ sotto tono.