I consigli di TvBlog
Home Notizie Kalispera affonda. E su Twitter la tristezza di «Troppo timida 7+»

Kalispera affonda. E su Twitter la tristezza di «Troppo timida 7+»

Come approfittare di Twitter e rendersi ridicoli. Boldi “scrittura” Melissa Satta.

pubblicato 24 Dicembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 00:55


Kalispera sprofonda nella notte più nera e non c’è possibilità di salvezza, per il programma: gli ascolti sono lì a dimostrarlo. Ma la cosa più triste, ai limiti del patetico, è quest’uso di Twitter che fanno i personaggi di “contorno” al programma stesso, come se il social network fosse la vetrinetta per la loro conventicola (affatto diverso, sia chiaro, dall’uso di Twitter che fanno la maggior parte di vip e giornalisti italiani: tutti troppo impegnati a darsi pacche sulle spalle a vicenda – citazione, parecchio edulcorata, di George Carlin – e a guardarsi l’ombelico, per rendersi conto che ci sia un mondo popolato anche da altre persone, là fuori).

Twitter è il vero vip-reality show: lo diciamo da un po’, lo pensano anche alcuni dei nostri lettori: durerà ancora poco, ma durerà. E così, ecco che durante il live di Kalispera – che al pubblico non dà affatto spazio, anche perché ci sarebbero parecchie critiche da leggere, sull’hashtag – arriva Massimo Boldi che (dopo un tweet-spot del tipo: vedete Kalispera, è divertente) si spertica in complimenti e lodi per Melissa Satta (già protagonista del Twitter-drama «Commenti acidi», sequel di «Non chiamate l’antennista» con la collega Santarelli) e le fa una specie di proposta di lavoro. La redazione cavalca, chiama Boldi e diffonde addirittura un comunicato stampa in cui l’attore conferma:

«Bisognerà farle un provino, mi sembra davvero adatta. La prenotiamo per il prossimo film».

Si consuma così, con una tristezza che non vale nemmeno la pena commentare, «Troppo timida 7+ – Ovvero come nasce il cast per un cinepanettone». Le attrici vere sono avvertite: usassero Twitter anche loro. Ma se non fanno parte della conventicola, non c’è speranza.

Quando poi i vip si renderanno conto che tutte le loro esternazioni restano lì, nell’archivio, pubbliche, a costruire questo triste quadro di personaggi che si parlano addosso, autoreferenziali, senza vedere e senza capire che una certa estetica e un certo modo di fare televisione e di parlarne è finito, potrebbe anche essere troppo tardi.