Home Pippo Baudo a Otto e mezzo: “Salviamo il Paese e la Rai”. Sulla Dandini: “Non volevo Parla con me, un divano non è un format”

Pippo Baudo a Otto e mezzo: “Salviamo il Paese e la Rai”. Sulla Dandini: “Non volevo Parla con me, un divano non è un format”

Il conduttore reduce da un malore torna subito in tv

pubblicato 30 Settembre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:12


Pippo Baudo è di nuovo in forma e lotta insieme a noi. E’ stato un piacere vederlo poco fa, reduce da un malore passeggero per fortuna non riconducibile a un ictus, ‘in trincea’ sulla rete più calda di tutte. Ospite di Lilli Gruber a La7 ha commentato a ruota libera gli ultimi eventi che hanno riguardato la tv generalista, e lui stesso che ne costituisce una colonna portante.

In particolare, il conduttore si è espresso – con la sua risentita ironia di sempre – sul contenzioso che ha visto protagonisti lui e Serena Dandini, a cui sarebbe voluto subentrare nella seconda serata di RaiTre. Il Pippo nazionale ha così commentato la vicenda:

“Io non volevo sostituire la Dandini, c’è stato un misunderstanding. Ho solo detto ‘ se volete’, perché il Tg3 – che ora è in sciopero – aveva bisogno di un programma prima di Linea Notte. Io non volevo rubare il format della Dandini. ‘Sto format poi cos’è? Un divano? Anche tu, Lilli, stai rubando un format che non è tuo. I diritti della tavola rotonda sono di Artù”.

Baudo mostra di tenerci ancora al mestiere della televisione, a cui ha consacrato una vita intera. Ha per questo commentato con sdegno i fattacci dell’era post-Vallettopoli:

Pippo Baudo a Otto e mezzo
Pippo Baudo a Otto e mezzo
Pippo Baudo a Otto e mezzo
Pippo Baudo a Otto e mezzo
Pippo Baudo a Otto e mezzo

“Noi non sappiamo le conseguenze che certi spettacoli televisivi procurano in provincia, dove la televisione ti arriva come un verbo, un tabernacolo. Le ragazze sanno che per avere successo nella vita bisogna sculettare, partono, lasciano le famiglie, vengono sfruttate, partecipano ad accademie private. Va a finire che si è devastata una creatura. Una volta era difficilissimo entrare in televisione, non diamo aperture a tutti quanti, se no diventa il mestiere più facile. Il mestiere più facile del mondo era un altro, ora purtroppo è frequentato da molte”.

Così ha fatto una sua fenomenologia delle vallette:

“La valletta vera e propria in Italia è stata una sola, Eddy Campagnoli di Mike Bongiorno, che parlava solo per annunciarlo. Le mie vallette sono state Loretta Goggi, la Cuccarini, Heather Parisi, tutte ragazze che cantavano, ballavano, facevano”.

Quindi il presentatore per eccellenza ha preso le distanze da mamma Rai, che pure lo tiene ancora sotto contratto, ma senza farlo lavorare:

“Queste ragazze immagini ora non fanno nulla e la Rai è intasata da troppe. Fatalmente, per rincorrere il successo, si è seguito l’andazzo della tv commerciale che ha stilemi e agganci diversi. Il canone non è un grande cifra, alla fine. Ma l’insoddisfazione nasce dalla qualità del prodotto. La gente si aspetta delle cose migliori. Il servizio pubblico deve distinguersi come stile, per gli esempi che dà. Io sono per la televisione non puritana, ma di classe”.

Immancabili alcune riflessioni di costume:

“Se si parlasse un po’ meglio l’italiano, se il congiuntivo fosse più usato… Ennio Flaiano usava termini ferroviari bellissimi: ‘E’ vietato fermarsi durante il congiuntivo ed è pericoloso sporgersi dalla frase’. Abbiamo una lingua bellissima, perché usare anglismi con facilità? Borderline. Siamo invasi da termini inglesi quando non è necessario”.

E qui la Gruber gli ha fatto – doverosamente – notare che siamo nell’era di Internet e della globalizzazione. Poi lo ha inchiodato su questioni di natura più politica, dunque nel pieno spirito di un programma di approfondimento come Otto e Mezzo. Ad esempio, si è rispolverata la vecchia proposta fatta Pippo di diventare Presidente della sua Regione, la Sicilia, nomina da lui rifiutata ieri come oggi (pare che gli abbiano rinnovato l’invito):

“Per fare la politica bisogna passare degli step, non puoi improvvisarti. Si inizia come capo di condominio, poi si diventa consigliere comunale e ancora sindaco. In Italia? Bisogna trovare un grande tecnico che non faccia parte di nessun schieramento politico e possa assicurare equità. Mario Monti è uno di questi. Bisogna salvare il Paese”

Grande Pippo. L’augurio è di ritrovarlo ospite de Il più grande spettacolo dopo il weekend di Fiorello. Quest’ultimo gli ha infatti esteso il suo invito, dopo aver capito per primo che a far star male Baudo era il cattivo trattamento della sua Rai. Mi raccomando: lo showman dovrà mantenere la promessa.

La7Otto e mezzoPippo Baudo