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Virus, Porro promette un talk show nuovo e smentisce Telese: “Guadagnavo di più a La7”

Il vicedirettore de Il Giornale presenta il suo nuovo talk show col quale debutterà su Rai2 a luglio.

pubblicato 2 Giugno 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:48

Dall’intervista rilasciata da Nicola Porro al quotidiano Libero e incentrato sul nuovo impegno televisivo del vice direttore de Il Giornale in onda su Rai2 ogni mercoledì, dal 3 luglio, dal titolo Virus, il contagio delle idee, oltre alle inevitabili promesse di novità sulle quali torneremo, emergono due notizie. La prima è che il suo contratto, come quello di Luca Telese, a La7 prevedeva uno stipendio parametrato allo share di In Onda. La seconda è che la rete televisiva da qualche mese in mano a Urbano Cairo non ha provato in nessun modo a trattenerlo.
In realtà ci sarebbe anche una terza notizia, che però è soprattutto una replica a quanto dichiarato dal promotore e direttore del quotidiano fallito Pubblico a #Aggratis:

La mia situazione economica è più favorevole a La7: in Rai mi hanno fatto un’offerta meno generosa. Ho scelto comunque Viale Mazzini, perché voglio andare in un posto dove si deve fare servizio pubblico: mi pagheranno i contribuenti, quindi avrò una grossa responsabilità. Ho accettato una nuova sfida professionale.

Veniamo alle promesse. All’insegna ovviamente del leit-motiv ‘non sarà il solito talk show’, ‘non ci saranno sempre gli stessi ospiti’:

L’idea è di portare in televisione un modo di pensare diverso. Esistono due specie di informazione in tv: quella asettica dei telegiornali e quella urlata dei talk show classici, il cui unico obiettivo è far emergere la polemica. La mia aspirazione consiste in una via di mezzo: non la ‘cagnara’, né l’elenco freddo delle notizie. Desidero dare al programma un taglio libertario, che tenga conto di tutti i punti di vista. Inoltre, come tutti i presentatori alle prime armi, ho la ‘presunzione’ di offrire agli spettatori uno strumento per capire e farsi un’idea.

Porro, che ha annunciato che saranno realizzate “vere e proprie inchieste con una squadra di giornalisti abilissimi cresciuti in Rai” (sottolineatura, questa della formazione a Viale Mazzini, che pare quasi una giustificazione per il fatto che un programma sia stato affidato ad uno come Porro, esterno della tv pubblica – il perché lo ha spiegato Gubitosi qualche giorno fa), ha aggiunto:

Dovete aspettarvi ospiti che non si vedano spesso in tv, anche se il faccionismo è un vero disastro. I personaggi che sceglierò saranno funzionali all’obiettivo primario: riportare, dopo alcuni anni di latitanza, l’informazione in prima serata su Rai2.

Noi ci permettiamo di essere scettici a riguardo, consapevoli dei precedenti storici dei colleghi di Porro. Ma ovviamente siamo pronti a ricrederci in estate.