Home Notizie Maurizio Caressa a Tvblog: “Il texas hold’em ha tutti gli ingredienti per essere un tv show di successo. In futuro anche una sitcom al tavolo verde”

Maurizio Caressa a Tvblog: “Il texas hold’em ha tutti gli ingredienti per essere un tv show di successo. In futuro anche una sitcom al tavolo verde”

TvBlog intervista Maurizio Caressa, direttore di PokerItalia24, il canale del digitale terrestre e di Sky

pubblicato 17 Giugno 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 05:39

Ospitiamo oggi su queste pagine Maurizio Caressa, direttore di una rete, PokerItalia24 – in onda sul canale 59 del digitale terrestre e su Sky -, che sta ricevendo numerosi consensi nonostante la “giovane età” (meno di un anno e mezzo di vita) e che ha ascolti in netta crescita. Caressa, oltre a fare un quadro generale della rete, ci rivela cosa ha in serbo PokerItalia24 per il suo pubblico e racconta qualche interessante aneddoto per i lettori più curiosi.

Partiamo in modo banale, facendo un bilancio del primo anno e mezzo (o quasi) di vita di PokerItalia24. Soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora?

Se penso che a dicembre 2009 ero da solo in una stanzetta alla mia prima esperienza televisiva, sommerso da cassette e con un canale televisivo da lanciare in due mesi, direi proprio di sì! Non avrei mai pensato in così poco tempo di raggiungere picchi di oltre 100,000 di AMR e del 4% di share anche se di notte ed avere stabilmente 600,000 contatti giorno medio.
Ora viene il bello! Archiviato lo start up dobbiamo consolidare i nostri ascolti anche attraverso un arricchimento ulteriore della nostra offerta.

Qual è “l’identikit” dello spettatore di PokerItalia24? A parte ovviamente agli appassionati di poker, a chi si rivolge il canale?

Il texas hold’em ha tutti gli ingredienti per essere un tv show di successo: attori (giocatori) trama (andamento del torneo), suspense (tensione in tutte le mani), finale a sorpresa (fino all’ultima carta tutto può cambiare) e soprattutto il sogno (tutti possono vincere!). E’ uno spettacolo adatto a tutti: ai professionisti, ai giocatori online, ma anche i semplici appassionati che si siedono sul divano assieme alla propria moglie fidanzata .
L’importante è variare le tipologie di programmi per accontentare tutti. Per questo spaziamo dalle produzioni americane di tornei da milioni di dollari, ai tornei Italiani con i nostri campioni, le partite direttamente dalle room online con licenza AAMS vissute dal punto di un giocatore che ospitiamo nei nostri studi con un conduttore e poi tante pillole educational che aiutano a calcolare le probabilità di vittoria oppure che ti insegnano a maneggiare le fiches al tavolo!


Oltre ad esperti e famosi giocatori di poker, tra le voci della rete troviamo alcuni personaggi più noti al pubblico della tv generalista, come ad esempio Cristina Quaranta o, più di recente, Lillo. Un tentativo di attirare un pubblico il più vasto possibile?

Il problema divulgativo che ha avuto il poker all’inizio era proprio dovuto al linguaggio fatto di termini anglo/americani ed acronimi incomprensibili, eredità dell’online da cui tutto il movimento trae il sostentamento. Tradurre il “pokerese” in un dialetto accessibile anche ai non giocatori è stato il primo grande sforzo che abbiamo fatto. Allo stesso tempo abbiamo ritenuto fondamentale lavorare sul tentativo di affermare il concetto di poker sportivo che è quello che raccontiamo e che è cosa ben diversa dal “poker” dell’immaginario collettivo fatto di stanze fumose e personaggi improbi.
Unico modo di raggiungere l’obiettivo è stato quello di legare le nostre trasmissioni a nomi noti del mondo del giornalismo sportivo (Fabio Caressa, Stefano DeGrandis ad esempio) e dello spettacolo (Cristina Quaranta, Lillo, gli Zero Assoluto) e affiancare al commento autorevole delle seconde voci tecniche; il tono frizzante e irriverente dei nostri commentatori. Il motto è “Non prendiamoci troppo sul serio. Il Poker è un gioco!”

A proposito di Lillo: il suo programma Lillo No Limit ha avuto un buon riscontro di pubblico. Da chi è partita l’idea di una trasmissione ironica sul poker?

Per gioco abbiamo scritto insieme ai nostri autori un paio di situazioni, le abbiamo raccontate a Lillo, grande appassionato di poker e da lì è partito tutto. Non è difficile: il poker è una fucina di personaggi, situazioni singolari a dir poco esilaranti. Basta farsi un giro in un torneo live e di spunti per sketch se ne trovano a milioni. Il giocatore pedante che ti ferma al bagno per raccontarti la mano con cui ha perso, il cialtrone falso americano che dispensa saggezza senza aver mai vinto nulla, il vate confessore: tutti i personaggi di Lillo no Limit esistono veramente! La parte che però preferisco sono le televendite di oggetti indispensabili per il giocatore come il cappello che ti fa venire le carte migliori (il chiappello) o il tell-block, il dispositivo che ti consente un espressione del volto indecifrabile per gli avversari, una vera poker face!

Vedremo altre produzioni originali in futuro? C’è qualche sorpresa in serbo per gli spettatori?

Certo, abbiamo pronta una serie di pillole tutorial che spiegano ai telespettatori, con l’aiuto di una dealer professionista come organizzare al meglio le partite a casa con gli amici. Stiamo anche scrivendo un soggetto per una sitcom al tavolo verde …
Il target è molto più generalista di quello che si pensi!

 
Vi siete prefissi qualche obiettivo d’ascolto o vi “accontentate” di quello che arriva? 

Gli ascolti sono molto buoni e lo switch off al digitale terrestre delle regioni ancora analogiche ci aiuterà a crescere ulteriormente. Obiettivo primario è anche quello di aumentare la raccolta pubblicitaria spiegando il mondo del poker ai grandi marchi non del settore che ancora hanno dei preconcetti. E’ importante che si rendano conto che questo mondo è popolato dal target più ricercato dagli investitori pubblicitari: uomini 18-44 anni, con ottime capacità di spesa e amanti della tecnologia.

Una curiosità per i nostri lettori: come si diventa direttori di rete? Sappiamo che, prima di diventare direttore di PokerItalia24, hai lavorato per Sky come commentatore. Poi cos’è successo? Chi ti ha fatto questa proposta?

E’ dal 2002 che lavoro nei giochi online quando ancora in pochi sapevano cosa fossero. Il poker è sempre stato il mio pallino: nel 2006 forte del know how acquisito, ho convinto mio fratello Fabio ad ospitarmi come seconda voce nelle trasmissioni di poker che trasmetteva SKY, l’anno dopo ho proposto a Giorgio Gori di lanciare un canale televisivo tematico sul Poker. Mi ha preso per matto. Dopo due anni qualcosa è cambiato ed eccomi qui.

Lasciamo da parte per un attimo PokerItalia24. Oltre che farla, la tv, la guardi? E che tipo di programmi preferisci?

Non vedo tantissimo la tv, non quanto mi piacerebbe. Adoro i programmi di approfondimento, Report ed Annozero su tutti. E ovviamente qualsiasi partita di calcio.

 
Sei il fratello del celebre Fabio Caressa, anche lui commentatore sportivo. Senza pensarci troppo e, soprattutto, senza “diplomazia”: chi è il più bravo dei due?

Non scherziamo…

Ringraziamo moltissimo Maurizio Caressa per la disponibilità e la simpatia.