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Paola Ferrari contro tutti

Il calcio-show è sempre più all’insegna della competizione giornalistica. E’ per questo che i suoi “cronisti” si sono divisi equamente i campi di pertinenza, in modo da non pestarsi troppo i piedi. Da una parte Ilaria D’Amico, che si è guadagnata il titolo di Miss Mondiali dominando la scena su Sky. Dall’altra Marco Mazzocchi, il

12 Giugno 2006 11:10

Il calcio-show è sempre più all’insegna della competizione giornalistica. E’ per questo che i suoi “cronisti” si sono divisi equamente i campi di pertinenza, in modo da non pestarsi troppo i piedi. Da una parte Ilaria D’Amico, che si è guadagnata il titolo di Miss Mondiali dominando la scena su Sky. Dall’altra Marco Mazzocchi, il volto di Notti Mondiali della Rai. E poi, volendo, c’è anche Paola Ferrari, la Lady del giornalismo sportivo trasferitasi dal 9 giugno a Monaco di Baviera per condurre Dribbling Mondiale, un appuntamento quotidiano decisamente meno prestigioso ma comunque seguito dai non-abbonati alla tv satellitare. Interpellata da Vanity Fair sulla sua rinnovata conduzione solitaria, più rancorosa e pungente che mai rivendica la propria professionalità, derivante da anni di esperienza sul campo, e sottolinea di non aver mai amato le contaminazioni tra sport e intrattenimento (peccato che nessuno le avesse imposto di partecipare a Ballando con le stelle nè di condurre con Tiberio Timperi Garda… che musical!).
La Ferrari, nello stralcio di intervista che vi riproponiamo, spara a zero su tutti, ora più schiettamente ora velatamente (Mazzocchi, Bonolis, Clerici…). In più, ha rivelato di aver preso scientificamente la decisione di non cedere alle lusinghe del fidanzato calciatore. E’ così che ha resistito al fascino di Van Basten, l’unico che le sia mai piaciuto davvero, per sposare Marco De Benedetti, fino allo scorso anno amministratore delegato di Telecom Italia, oggi responsabile per l’Italia e l’Europa di un importante fondo internazionale (insomma, un pezzo grosso dell’imprenditoria).
Una domanda sorge spontanea: non sarà che la Ferrari è invidiosa delle sue colleghe per non avere il carisma sufficiente a compiere “il grande salto” (e che l’esperienza di 90°minuto, con la prima conduzione femminile nella storia, sia stata troppo breve e ininfluente per la sua carriera)?

“Dribbling Mondiale lo conduco da sola. Preferisco così. La conduzione a due della Domenica Sportiva non è stata una scelta mia: l’ho dovuta accettare. Ho dovuto lottare per entrare in un mondo, quello del calcio, dominato dagli uomini. Ancora oggi mi fanno guerra. Per esempio, è capitato che, dopo aver condotto La Domenica Sportiva, per tre anni con buoni risultati, arriva un direttore che mi dice arrivederci e grazie, senza motivo. E, con la scusa della gravidanza, avevano già cercato di togliermi il posto. A luglio avevo partorito, a settembre avrei dovuto riprendere. Ma la legge dice che per tre mesi non puoi lavorare, neppure se vuoi. Ho consultato tutti gli studi legali d’Italia, non c’è stato niente da fare. Alla fine sono riuscita a ottenere di poter tornare a ottobre. Il primo mese, al mio posto, c’era Mazzocchi. Vuole sapere l’anno dopo, quando mi hanno tolto la conduzione, a chi è stata affidata? Misero Mazzocchi al mio posto. Così sono andata a condurre il Tg2 per quattro anni, finchè l’azienda mi ha chiamato a 90° minuto: la prima donna a farlo. Perché una donna attrae anche il pubblico femminile e giovane. E perché, se hai tre programmi di sport e due uomini e una donna tutti e tre ugualmente bravi, una delle conduzioni la devi dare a lei. Mediaset non mi ha mai cercata, e a differenza di altri non ho neppure finto di essere stata cercata. Me ne sto tranquilla dove sono. Peccato che ci sia sempre qualcuno che mi vuole soffiare i programmi. E ci sono anche quelli che vengono a toglierci i nostri spazi senza neppure essere giornalisti. Io credo che i programmi giornalistici debbano essere condotti da giornalisti. Tanto più nel calcio, dopo gli ultimi scandali. Non mi vanno queste miscele di sport e intrattenimento. È vero, Alba (Parietti, ndr) che è mia amica, ha usato il calcio come scorciatoia per il mondo dello spettacolo. Ma non lo ha fatto mica solo lei: ne vediamo tante che adesso in tv aprono pacchi. E comunque mi ribello a questa mania di mettere in gara le donne contro le altre donne. La competizione tra me e la D’Amico è un’invenzione montata dai giornali quando è uscita la notizia che lei avrebbe fatto 90°Minuto. Che non stava né in cielo né in terra: sapevo benissimo che, se i diritti fossero rimasti alla Rai, lo avrei condotto di nuovo io. Ilaria è bella e brava, sicuramente sarà un volto televisivo dei prossimi 20 ani. E, comunque, entro due o tre anni, io lascio. Vado a fare tutt’altro…”.