Home La prova dell’Otto – La Guzzanti sfotte le regine del daytime in Salsa rosa. Meta-dipendenza poco originale

La prova dell’Otto – La Guzzanti sfotte le regine del daytime in Salsa rosa. Meta-dipendenza poco originale

Caterina Guzzanti delude al debutto nel nuovo programma. L’eccessiva scrittura lo rende un pure esercizio autorale senza un valore televisivo.

pubblicato 26 Marzo 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 19:54

La prova dell’otto – Prima puntata
La prova dell\\'otto - Prima puntata
La prova dell\\'otto - Prima puntata
La prova dell\\'otto - Prima puntata

Piccola premessa: il palinsesto modulare dell’ Mtv odierna è il più contemporaneo e digitale del momento. Ci sono i talenti di culto in grado di sintonizzare i giovani d’oggi, ci sono i formati da Youtube, i promo identitari super-iconici. Ci sono la realtà allo stato cubo del Testimone, su cui torneremo in separata sede perché Pif è tanta roba, e la satira futuristica di Mario.

Ora, con Caterina Guzzanti, ritorna l’esperienza del “non-varietà”, che la rete aveva già sperimentato con Stasera niente Mtv, quando c’era molto più budget da investire e quindi Ambra.

La (sua) Prova dell’otto, un titolo che fa già il verso al Cuoco di Antonellina, è un finto contenitore che prende di mira la cialtroneria del daytime. Un’idea, in realtà, non proprio nuovissima, visto che anni fa ci aveva già provato Katia Follesa con Salsa rosa, su Comedy central.

In particolare, dietro la macchietta della Guzzantina si possono identificare due amiche del popolo come Barbara D’Urso o Caterina Balivo (la sfida in rete è aperta). La Guzzantina, infatti, parodia con fare finto-umile le dichiarazioni più autoreferenziali della tipica regina della televisione:

“Grazie a tutti quelli che mi scrivono la stima. Risponderò a tutti tutti tutti, piano piano piano (…) Chi mi devo scopare per avere una risposta? (….) Le mie signore non vogliono vedere i vecchi in televisione. A me m’è successo a Raccontamideche, un ospite a mezzogiorno c’era, a mezzanotte non c’era più, te lascia un buco in scaletta così (…) Dove sono i miei autori? (…) Troia stasera non lo dire, meglio non fare nome di marche. Cavallo di prostituta si può dire (…) Lo studio è gotico? Mi hanno detto legno. (…) Ci vediamo settimana prossima stessa ora stesso canale. Uh! (…) Io sono una professionista. Se io sono qui a condurre questo programma, che mi hanno dato a me, non è perché sono andata a letto con qualcuno, anche perché io a letto sono un tronco, è risaputo, potete chiederlo a chiunque”.

Poi, tra una faccia contrita e un capriccio da diva, si vanta dei grandi ospiti in studio come Dario Argento (di cui si scoprirà, sui titoli di cosa, che è stata amante). Questo per quanto riguarda la parte del programma in studio, che viene inframmezzata da rubrichette satiriche sganciate tra loro.

La struttura de La prova dell’otto è molto simile a quella di Neripoppins, ma a variare è il livello dei contenuti. Se Marcoré propone su RaiTre testi molto ostici e, quindi, incomprensibili a una prima visione, dalla Guzzanti la seconda lettura è superflua.

Tutto è stra-metabolizzato (l’ennesima parodia di Clio Make up, su ragazzi!), tant’è che alla fine della puntata la sola idea che rimane impressa è quella di Ginnaste – Vite di merda. Peccato che le sia stata servita sul piatto aziendalista.

A un certo punto, con una sorta di autocritica pur altrettanto scritta, la stessa Caterina ammette che le lezioni di inglese di una bambina a un top manager sono “too long”. Per non dire “too Boris”, visto l’arrivo dell’amico Biascica.

La prova dell’otto, insomma, è il classico programma bellissimo sulla carta, specie per gli addetti ai lavori, ma poi talmente meta-dipendente da mancare di originalità. Non basta chiamare Roversi e fargli fare lo psicoterapeuta (roba da far invidia a Ozpetek in quanto a sdoganamenti), se le battute del siparietto dall’analista sono deboli.

A forza di prestiti qua e là, La prova dell’otto non riesce neanche a essere il Boris della tv, visto che Boris – quand’è arrivato – era veramente innovativo. Questo è semplicemente sfoggio, noioso, di ostentazione satirica.

Cara Mtv, non ci riprovare più a fare i non-varietà, col corpo di ballo dimezzato che sa comunque di sfigato e il nonsense generale (ma il surreale è un lusso per pochi) che denuncia pochezza di mezzi. Oltre che di idee. Se ci era cascata pure la Dandini su La7…

La prova dell\\'otto - Prima puntata

La prova dell\\'otto - Prima puntata
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