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The O.C. – Seconda Stagione

Questa sera Italia1 programma i due episodi conclusivi di The O.C. Per festeggiare l’evento, pubblichiamo una recensione di Mario A. Rumor, che va ad aggiungersi a quella su Lost. Si conclude questa sera The OC, il telefilm acchiappafantasmi della tv americana. Tutto quello che ha degnamente circolato sul piccolo schermo e rappresentato generazioni di spettatori

22 Marzo 2006 18:11

Questa sera Italia1 programma i due episodi conclusivi di The O.C. Per festeggiare l’evento, pubblichiamo una recensione di Mario A. Rumor, che va ad aggiungersi a quella su Lost.

Racel Bilson è Summer in The O.C. Si conclude questa sera The OC, il telefilm acchiappafantasmi della tv americana.
Tutto quello che ha degnamente circolato sul piccolo schermo e rappresentato generazioni di spettatori – in una maniera o nell’altra – è finito in un mondo a parte del dna caustico della serie ideata da Josh Schwartz. Merito non comune.
Lo spettro glamour di Beverly Hills 90210 c’è ed è il primo della classe (snob) ad alzare la mano nell’assolata Newport Beach.
Al posto di Dawson Leary abbiamo il nerd post-moderno Seth Cohen che si occupa di fumetti ma parla come uno stand-up comedian.
La buona famiglia stile Settimo cielo, anche quella c’è ma grazie a Dio è composta da mamma-donna d’affari e papà-avvocato perbene ancora sognatore.
Gli intrighi sessuali, più accessorio porno, ereditati da Melrose Place sono tutti a carico della infelice mamma di Marissa e tanto basta. Insomma, The OC si conclude con simili premesse e relativo colpo di scena, che tanto inaspettato non è, con la certezza di aver offerto uno spaccato seriale perfino superiore alla stagione numero uno. Esauriti, o soltanto messi in un angolo, i drammi esistenziali e giovanili di Ryan e introdotte nuove coordinate narrative (pure lesbian-chic) The OC sembra essersi rilassato di più e puntare al divertimento generale.

Si vede che questa generazione di teen-tv se lo può permettere (Dawson non lo avrebbe mai fatto).
Non c’è personaggio che non faccia battute (perfino Ryan!) e non c’è relazione sentimentale che non subisca il fascino dell’altro-sempre-uguale: Summer guarda oltre Seth e trova Zach (ovvero un Seth più belloccio); Marissa se la spassa con giardinieri e bariste ma alla fine ricade fra le braccia di Ryan, il quale ha trovato il modo di vincere la singletudine con la povera compagna di scuola Lindsay giusto il tempo di scoprire che è sorellastra di mamma Kirsten e zia del buon Seth.

Girandola di affetti e identità telefilmiche che suonano come una delle classiche sbornie di Marissa. C’è del marcio a Newport Beach, ma questo lo sapevamo già. Perché indugiare oltre?
Soprattutto, quanto non dovrebbe più fare notizia si rivela invece materiale utile per mandare avanti la baracca: la mamma ubriacona di Seth non è Sue Ellen di Dallas e Caleb non è Gei-Ar (ma almeno il suo attimo di gloria se l’è guadagnato), eppure si aprono improvvisi baratri per le stagioni a venire che dovrebbero solleticare l’immaginazione.

Se proprio una sorpresa, e una novità esplosiva, va cercata questa è cucita addosso alla teenager mignon Summer (l’attrice Rachel Bilson, nell’immagine). Mai vista così sexy e divertente, mai vista con il broncio (come lo era Katie Holmes, futura sposa di Tom Cruise, in Dawson’s Creek).
Se un problema l’affligge è la tv ad accoglierla a braccia aperte e, per ora, è l’eroina teen che ha l’insuperabile merito di aver baciato il suo amore come Kirsten Dunst baciava Spider Man sul grande schermo. Una prodezza non da tutte. Lunga vita dunque a The OC.

Mario A. Rumor