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Carlo Conti a TvBlog: “Rifarò L’Eredità perchè è il mio vero amore mentre con Voglia d’Aria Fresca voglio divertirmi e far divertire”

Carlo Conti, stasera al debutto dal teatro delle Vittorie in Roma con il nuovo show comico “Voglia d’Aria Fresca”, ieri ci ha guidato attraverso il backstage dell’Eredità, il programma campione d’ascolti del preserale di RaiUno. Ora invece il conduttore che vanta in questa stagione, oltre che con il preserale, anche il successo d’ascolto de “I

di Hit
pubblicato 27 Aprile 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:05

Carlo Conti, stasera al debutto dal teatro delle Vittorie in Roma con il nuovo show comico “Voglia d’Aria Fresca”, ieri ci ha guidato attraverso il backstage dell’Eredità, il programma campione d’ascolti del preserale di RaiUno. Ora invece il conduttore che vanta in questa stagione, oltre che con il preserale, anche il successo d’ascolto de “I Migliori Anni” è ospite di TvBlog in una lunga chiaccherata a 360° sulla Tv ripercorrendo i successi del passato con uno sguardo alle aspettative per il nuovo programma al debutto e alla nuova stagione televisiva. Buona lettura!

Quanto della mente di Carlo Conti ora è concentrata su “L’Eredità” e quanto sul nuovo varietà “Voglia d’Aria Fresca” ?

“Più della metà della mia mente è sempre concentrata su L’Eredità, sia che ci siano “I Migliori Anni, una serata speciale oppure “Voglia d’Aria Fresca”. L’Eredità è il programma più importante che faccio. E’ il programma che mi permette di entrare tutti i giorni nelle case degli italiani mentre cenano. Io entro in punta di piedi, li ringrazio che mi ospitano e divento uno di loro. Stesso discorso vale per Gerry e anche per Antonella con la Prova del cuoco, sono dei programmi che ci permettono di avere quel contatto quotidiano con il pubblico che diventa speciale.”

Il preserale è quindi il tuo vero amore?

“Assolutamente si. Infatti è proprio con “In bocca al lupo” che ho sentito epidermicamente il calore del pubblico ed ho avuto la vera popolarità. “

Tutto è pronto per il debutto di “Voglia d’Aria Fresca”, ci parli di come sarà il programma?

“Abbiamo aggiunto “Voglia di” appunto per far capire che è un programma nuovo e poi ci siamo chiesti “ma ci sarà ancora voglia di aria fresca su RaiUno?”. Tornando infatti indietro nella storia di RaiUno un programma comico fatto da comici che a cascata si alternano sul palcoscenico è stato il nostro “Va ora in onda” e “Su le mani” negli anni ’90. Ricordo che c’erano Giorgio Panariello, Ficarra, Solfrizzi, Cacioppo, Brignano. “

Quanto ci sarà dell’atmosfera di quei programmi in questo nuovo?

Quanto ci sarà dell’atmosfera di quei programmi in questo nuovo?

“Tanto e niente. Per quanto mi riguarda tutto parte da “Succo d’arancia” che facemmo con Pieraccioni in una tv locale nel 1987. Il concetto è sempre lo stesso, c’è un conduttore e a rotazione irrompono dei personaggi. In “Voglia d’Aria Fresca” abbiamo cercato di presentare ancora più tipi di comicità diversa. Ci sarà l’imitazione, la parodia, il monologo, tanti sapori diversi di comicità. E’ un programma corale, con Paci per esempio faremo un personaggio che a suo tempo faceva Vianello e cioè “il cretino” e con la Germani facciamo la centralinista della Rai che faceva Bice Valori, che ovviamente fa battute sui personaggi di oggi. Poi c’è Sconsolata che farà la parodia del programma della Dandini “Parla con me” ribattezzato per l’occasione “Parla cum mia”. C’è il collegamento con Sarkozy che farà Manlio Dovì che farà anche la parodia di un cantante neo melodico napoletano che si chiama Alessio Di Gigi, che ha avuto la sfortuna di nascere dopo Gigi D’Alessio. C’è Maurizio Battista con un monologo ed un personaggio fantastico in collegamento che farà Sergio Friscia, Tony Sciacallo, giornalista, che è sempre sul luogo di meravigliose tragedie, alla ricerca di scoop incredibili. Sarà un po’ la sintesi degli inviati con il microfono in mano alla ricerca di dichiarazioni pazzesche che poi si viene a scoprire che son tutte cose che ha organizzato lui da solo.”

Questo programma nasce proprio come un tuo desiderio personale di tornare alle origini?

“Il senso del titolo è anche questo. Avevo voglia di aria fresca e di ritirare fuori la mia vena Arboriana e non solo quella Baudiana o Mike Bongiorniana. A fine stagione è una sperimentazione che si può fare. Se funziona e il pubblico apprezza benissimo, altrimenti va bene ugualmente.”

Perchè non testarlo nella collocazione estiva, come appunto i tuoi precedenti varietà su questo stile come “Va ora in onda” e “Su le mani” ?

“Direi di no, perché ormai in estate il bacino è talmente esiguo che sarebbe stato un esperimento sprecato. Qualche anno fa per esempio con Giochi senza frontiere e Beato fra le donne si facevano ascolti altissimi, anche con il nostro “Va ora in onda” nell’ultima puntata dei primi di settembre facemmo 6 milioni e mezzo, ora sarebbe impensabile. Abbiamo dovuto spostare Miss Italia in avanti perché ai primi settembre il bacino televisivo era troppo basso, e stiamo parlando di Miss Italia, figurati di un normale varietà. Magari sarebbe stato divertente provare a fare un esperimento in seconda serata e poi passare alla prima, ma come ben sai quando RaiUno deve giocare lo deve fare nel prime time.”

Quanto conteranno i risultati dell’Auditel per “Voglia d’Aria Fresca” ?

“Per farne una seconda edizione ovviamente moltissimo. Per me invece no, la faccio proprio per il gusto di divertirmi. Faremo queste 3-4 puntate pensando a divertirci e poi quel che sarà, sarà. Non sono stato neppure a vedere quale sarebbe stato il giorno più facile per andare in onda. Andremo di martedi, c’è una fiction molto forte su Canale5, ma anche al giovedì per esempio c’è Santoro. Io le analisi auditel le faccio all buona, che poi spesso portano agli stessi risultati delle vostre. Migliori anni faceva il 30% è quindi un risultato fortissimo, inizialmente faceva il 24% circa ma appena si spegneva “Colorado” ecco guadagnavamo 5-6 punti. Diventa quindi molto importante la controprogrammazione. Basta che una rete superi il 10% ed automaticamente hai tre reti accese e non più due ed ecco che i grandi numeri te li sogni.”

Riusciresti a vedere l’Eredità in mano ad altri?

“Si è normale. Io non sono mai geloso. Ho già ceduto programmi che ho condotto per anni come “I raccomandati” oppure la serata dell’ultimo dell’anno, proprio perché arrivi ad un punto in cui per te diventerebbe ripetitivo rifarlo.”

E rifare il preserale non credi diventi ripetitivo?

“Sul preserale c’è una grossa variabile, ti permette di durare di più e a me personalmente lo fa diventare meno ripetitivo. Il fatto per esempio che i concorrenti cambino tutti i giorni, ti trovi sempre davanti facce nuove, con storie diverse è molto stimolante ed è uno dei motivi per cui amo fare l’Eredità. Uno dei momenti più belli di questo programma è che quando il concorrente vince partecipi alla sua gioia e felicità capendo quanto siano importanti per lui quei soldi e quanti problemi gli risolvano. “

Ti piacerebbe sperimentare nuovi programmi nella fascia del preserale?

“L’ho fatto. L’altro anno ho condotto “Alta tensione”, un format italiano tutto nostro che stiamo vendendo nel mondo. Ricordo che il sottotitolo di quel programma “Il codice per vincere” mi venne passando davanti ad un cinema vedendo la locandina del film “Il codice da Vinci”. “

Cosa farai nella prossima stagione televisiva?

“Con il direttore ci siamo detti che ne parleremo dalla metà di maggio in poi. L’unica certezza è l’Eredità poi per il resto ci metteremo attorno ad un tavolo e discuteremo serenamente. “

Ti piacerebbe condurre “I Soliti Ignoti”?

“E’ molto divertente come gioco. Ma io ho l’Eredità in una fascia molto importante ed impegnativa come quella del preserale che mi piace troppo e sono soddisfatto così.”

Tu lasci una marea di telespettatori al Tg1 che però le nostre analisi ci dicono scendere dopo la sigla del telegiornale della prima rete, come mai secondo te?

“Quest’anno c’è un altro aspetto rispetto agli altri anni e che prima non c’era e questo proprio a dimostrazione di come vada bene il nostro quiz e come sia importante economicamente per la Rai. C’è un blocco pubblicitario fra la nostra chiusura e la partenza del Tg1, mentre prima noi finivamo e partiva subito il telegiornale. D’altronde è anche giusto sia così, non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Una trasmissione come la nostra, solo con la telepromozione paga il programma, quindi tutti gli intrioti del resto della pubblicità vengono reinvestiti dalla rete.”

Sei d’accordo nella divisione di contabilità fra programmi di servizio pubblico e commerciali in Rai?

“Nei fatti è già così. Gli introiiti della pubblicità che va in onda dalle 19 alle 21 credo finanzino larga parte della programmazione di RaiUno. E sono orgoglioso che grazie ai buoni risultati del mio programma vengano finanziate altri trasmissioni che altrimenti magari non portrebbero esistere.”

A proposito de “I Soliti Ignoti” sei contento del successo di Fabrizio Frizzi?

“Si moltissimo, Fabrizio è davvero un amico da sempre e lui lo sa che sono veramente felice del suo successo. Siamo fatti delle stessa pasta, grandi lavoratori, ex tv dei ragazzi, ex disc jockey. “

Parlando della tv dei ragazzi, tu hai condotto Big, ora non c’è più su RaiUno una televisione per i ragazzi che ne pensi?

“Si vero non c’è più, ma l’importante che ci sia da qualche altra parte. Per esempio su RaiTre c’è il Tg ragazzi, Trebisonda. Poi ora con il digitale terrestre ci sono le reti tematiche. L’importante però che i genitori di questi bimbi sappiano che la TV non è la baby sitter e che non deve sostituire per esempio una figura fondamentale come quella dei nonni o dei genitori stessi.”

I Migliori anni è l’altro tuo successo, non c’è un po’ di gelosia nel veder quel format spalmato sul palinsesto televisivo in altre trasmissioni?

“No. “I Migliori Anni” alla fine ha una sua identità. Ha inoltre una chiave che ancora non si è notata ma che credo sia il vero motivo del successo del programma. Questo programma non lo faccio per il pubblico adulto ma per i giovani ed è una chiave che ti permette di fare qualsiasi cosa ma con un sapore diverso. Perché io sto raccontanto a 100 ragazzi di 18 anni delle epoche diverse. Io mi rivolgo a loro: il linguaggio delle canzoni, il ricordo. E’ un po’ il contrario di quello che spesso succede nelle trasmissioni televisive, perché tu fai una cosa per i giovani strizzando gli occhi agli adulti invece di solito fai le cose per gli adulti strizzando l’occhio ai giovani. E’ una sottilissima differenza, più filosofica forse, ma a mio parere essenziale.”

Grazie davvero a Carlo Conti per la grande disponibilità che ci ha voluto regalare. Un conduttore serio, pacato, pronto alla battuta di cui la Rai non può non essere orgogliosa che anche con TvBlog si è dimostrato aperto al dialogo e generoso nel raccontarsi e nel raccontare. In Bocca al Lupo!