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Camila Raznovich dal Tatami di RaiTre alle pagine di TvBlog, passando per Morgan, Sanremo e Porta a porta

Ospite delle colonne del nostro TvBlog è oggi Camila Raznovich a cui abbiamo chiesto di commentare i dati scaturiti dalla nostra recente analisi auditel relativa al suo programma “Tatami” che sta conducendo in queste domeniche sera su RaiTre (Stasera alle 23:40 fra gli ospiti Lorella Cuccarini e Luca Tommasini). Ma con Camila abbiamo anche parlato

di Hit
pubblicato 7 Febbraio 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:02


Ospite delle colonne del nostro TvBlog è oggi Camila Raznovich a cui abbiamo chiesto di commentare i dati scaturiti dalla nostra recente analisi auditel relativa al suo programma “Tatami” che sta conducendo in queste domeniche sera su RaiTre (Stasera alle 23:40 fra gli ospiti Lorella Cuccarini e Luca Tommasini). Ma con Camila abbiamo anche parlato dei suoi esordi televisivi su MTV Europe prima e MTV Italia poi e di programmi come “Loveline” in cui si discutevano tematiche inerenti al sesso e “Drugline” che aveva la medesima impostazione di “Love” ma incentrato sui problemi relativi alle sostanze stupefacenti. A questo proposito le abbiamo anche chiesto un parere sul caso di questi giorni di Morgan, di cui ci ha confessato i suoi esordi proprio partiti dai programmi da lei condotti su MTV nel anni ‘90, in una intervista a tutto campo ad un personaggio del mondo della televisione davvero interessante. Buona lettura.

Nasci televisivamente ad MTV, come ci sei arrivata?

E’ nato tutto casualmente, io ero diciannovenne, ero partita per fare un giro per l’Asia, poi quando son tornata mi ero decisa a far parte del mondo dello spettacolo. Un amico della mia famiglia mi ha detto che MTV stava cercando nuovi volti, parliamo del 1995. Io non sapevo neanche cosa fosse MTV. Feci allora con una telecamerina domestica, un video di 4 minuti in cui mi presentavo in una specie di provino autoprodotto. Lo mandai a MTV e dopo un paio di settimane mi chiamarono e mi dissero che mi volevano conoscere. Da lì ho fatto il provino finale in cui eravamo in 5 persone presso gli studi dell’allora Telepiù a Cologno Monzese. Dopo una settimana mi chiamarono e mi dissero che il lavoro era mio.

E da lì nacque la tua avventura a MTV Europe

Esattamente, io con Enrico Silvestrin rappresentavo l’Italia, poi c’erano due tedeschi, due francesi, due spagnoli etc. Successivamente i dirigenti decisero di aprire delle sedi per ogni nazione europea e quindi arrivò anche MTV Italia.A questo punto i vee jay che fino a quel punto erano su MTV Europe si sono spalmati in tutte le varie sedi delle loro nazioni di appartenenza.

Dopo moltissimi programmi musicali ed un periodo fuori da MTV, nel 2001 ci ritorni per condurre “Loveline” un format un po’ diverso rispetto al mondo tutto musicale di MTV, come è nato quel programma?

Loveline è un format brasiliano di MTV Brasile. La loro versione era molto più “colorata” rispetto alla nostra, la conduceva ricordo un trans e il registro era decisamente più hot. Antonio Campo Dall’Orto, allora direttore di rete, voleva portare in Italia questo format. In realtà io Antonio lo avevo conosciuto anni prima quando arrivò alla direzione della rete. Allora io avevo 23 anni, trovò me ed Enrico Silvestrin e l’impatto che ebbi con lui non fu buono, infatti ci litigai e me ne andai su due piedi. Poi nel 2001 mi richiamò per condurre questo programma, perché, avendomi sentita una sera parlare a cena con alcuni miei amici su questioni riguardanti il sesso, gli era piaciuto il mio modo assolutamente naturale e spontaneo di discorrere su queste tematiche e così mi offrì la conduzione di “Loveline”. Antonio richiamandomi ha dimostrato di essere un uomo di grande intelligenza e maturità e di quella litigata di anni prima poi ci abbiamo spesso riso sopra .

Nel 2001 MTV nel frattempo era cambiata, non era più solamente la TV di video musicali a rotazione, ma cercava di proporre anche qualcosa di diverso, grazie appunto anche alla direzione di Dall’Orto

Certamente, io poi ero anche più grande e stavano avvenendo anche nella mia vita privata una serie di cose che mi stavano facendo crescere e che hanno inciso anche nel mio percorso professionale. Loveline ha fatto parte di una televisione, che direi è quasi uscita dal logo MTV, entrando dentro alla più vasta televisione detta di intrattenimento. Un tentativo secondo me molto intelligente da parte del direttore di rete.

Un programma come Loveline lo vedresti ora in onda, magari anche in un canale diverso da MTV?

Un programma come Loveline lo vedresti ora in onda, magari anche in un canale diverso da MTV?

Guarda, io spero che Loveline venga riproposto nella TV di oggi. Secondo me è un peccato che MTV abbia abbandonato questo tipo di trasmissione, io mi auguro che prendano una persona giovane, spigliata e che lo rifacciano. Sono convinta che questo è un programma che abbia aiutato una generazione a crescere sul piano sessuale e sentimentale. Sarebbe un peccato non rifarlo solo perché io ho preso un’altra strada.

Il medesimo concetto di Loveline lo hai poi trasportato in Drugline, parlando di droga invece che di sesso, qual’era lo spirito di quei programmi?

Lo spirito di programmi come quelli era di informare prima di tutto. Non è questione di vietare, di giudicare una cosa giusta o sbagliata. Noi volevamo solo dare quante più informazioni possibili ai ragazzi, in modo poi da metterli in grado di poter scegliere e soprattutto dar loro la consapevolezza di quello che stavano facendo.

Si parla molto in questi giorni di droga nei mass media con questa confessione di Morgan sul suo uso di stupefacenti, che idea ti sei fatta di tutta questa storia?

Io mi auguro veramente che non sia una montatura mediatica. Me lo auguro non tanto per lui quanto per il sistema. Se siamo arrivati a tanto per far venir “fuori” un programma per me è una perdita di valori importante.

E invece sul caso personale che opinione ti sei fatta?

Io conosco Marco da molto tempo. Noi siamo stati i primi con un programma che si chiamava “New Italians” a fare una intervista ai Bluvertigo dando a loro una visibilità nazionale. Stiamo parlando credo del 1996-97. Mi dispiace molto del momento difficile che lui sta passando. Trovo che ognuno possa fare all’interno delle pareti domestiche ciò che vuole, soprattutto se non ha un incarico politico. Morgan è una persona che suona e fa l’artista. Quando però si tratta di dire e fare delle dichiarazioni alla stampa bisogna stare attenti, perché noi abbiamo delle responsabilità perchè siamo spesso presi come punto di riferimento da una generazione di giovani. Se ha detto quelle cose sicuramente ha sbagliato nel dirlo e nel calcare la mano sull’esaltazione di questa sua debolezza. Però attenzione, non bisogna ne giudicarlo ne lasciarlo solo, questo è un momento in cui un artista va aiutato, va fatto sentire compreso e non giudicato da una morale bigotta che appunto magari prima predica bene e poi razzola male. Io però non mi sento di giudicare l’uomo perché credo invece che l’uomo prima vada aiutato e poi giudicato.

E di questo balletto mediatico che prima lo condanna e poi lo perdona, che ne pensi?

Francamente questa morale cattolica-perbenista-benpensante per cui tu puoi fare tutto quello che vuoi basta che poi ti penti non mi trova d’accordo. A Morgan voglio dire: preferisco che tu vada fino in fondo e ti prenda anche la simpatia e l’empatia del tuo pubblico che potrebbe esserti invece vicino. Faccio fatica però a capirti se tu poi vai a Porta a porta a chiedere perdono, perché non so più se capirti o condannarti oppure mandarti a quel paese. A meno che ci sia in ballo quel balletto mediatico di cui abbiamo parlato prima, allora però davvero m’indignerei, ma spero proprio per lui che non sia così.

Torniamo ora al tuo percorso professionale e parliamo dal tuo salto da MTV a RaiTre, ci racconti come è avvenuto?

L’allora direttore Paolo Ruffini assieme al suo vice Pasquale D’Alessandro mi chiamarono per “Amore criminale” perché avendomi vista proprio a “Loveline” piaceva a loro il mio modo di trattare gli argomenti, senza ammiccare e senza drammatizzare. Io all’inizio dissi che non mi sentivo portata per niente a trattare la cronca nera, venendo da un mondo totalmente differente. Poi vedendo i filmati del programma, davvero molto belli, mi convinsi e decisi di accettare.

Il tuo attuale programma della domenica sera su RaiTre “Tatami” , come è nato?

E’ nato dalla voglia, dopo aver accettato “Amore criminale”, di dare sfogo alla mia esigenza di creatività. Insieme agli autori, al capostruttura Anna Maria Catricalà e al regista Cristiano D’Alisera, ci siamo messi un estate attorno a un tavolo e abbiamo iniziato a buttare giù mille idee, che francamente è molto meglio che comprare un format bello e fatto. Idee che poi hanno partorito “Tatami”.

Di Tatami abbiamo parlato anche nel nostro TvBlog in una approfondita analisi auditel alla ricerca del pubblico che lo segue, un tuo commento ai risultati di questa radiografia

Siamo molto contenti del nostro pubblico, che poi non è solo merito nostro ma anche e soprattutto della rete che ci ospita e cioè RaiTre. Poi il fatto che ci sia una importante percentuale di pubblico giovane che noi portiamo alla rete ci fa molto piacere. Sono contenta che sia un pubblico prevalentemente femminile, essendo poi domenica sera con le partite di calcio appena terminate è quasi ovvio che sia così. E siamo anche molto contenti delle classi sociali che ci seguono, perché per ora questa è la televisione che voglio fare.

I nostri lettori nei commenti si sono un po’ lamentati del fatto che il programmi slitti sempre in orari più notturni, che ci dici in proposito, sarà possibile in futuro vederti prima?

Si infatti ho visto anche io i commenti dei vostri lettori, bisognerebbe dirlo al direttore di rete. Commenti che mi hanno fatto molto piacere leggere, perché anche quello è un altro attestato di stima nei nostri confronti, infatti le lamentele erano per l’orario e non per i contenuti del nostro programma…

A proposito di direttore da poco c’è un nuovo capo a RaiTre, come ti trovi con Antonio Di Bella?

Per ora bene, abbiamo fatto per ora un paio di incontri solo per conoscerci e presentarci. E’ veramente molto presto per dire cosa faremo insieme, però mi auguro che la nostra collaborazione possa durare nel futuro.

Parlando di futuro cosa c’è nel domani professionale di Camila Raznovich?

In questo momento non te lo so dire. Credo che tutta RaiTre sia ora in una specie di “limbo”. Di Bella è appena arrivato e lui giustamente dice “io non posso prendere impegni con nessuno finchè non capisco come funziona e coma va la rete”. Ha ragione deve prendersi un po’ di tempo. Siamo in attesa quindi di una sua presa di posizione per decidere il futuro mio e di Tatami.

Ci puoi dire gli ospiti e i temi della puntata di “Tatami” in onda stasera?

Ci saranno Lorella Cuccarini e Luca Tommasini, devo dire ospiti molto graditi che noi avevamo già voluto e cercato tempo fa. L’intervista è venuta molto carina, frizzante e si vede un’altra Lorella rispetto a quella che siamo abituati a vedere in televisione, una Lorella più rock & roll. Poi c’è una bellissima testimonianza di un ragazzo che è Christian Mirra che era presente a Genova, quasi per caso, durante il famoso G8. Aveva dormito presso la scuola Diaz perché gli avevano detto che era gratuito e dopo i noti fatti, si è ritrovato in ospedale con una prognosi di molti mesi, dopo essere stato picchiato a sangue dalla polizia. Una testimonianza vera che fa riflettere su quei giorni del luglio 2001.

Dando appuntamento quindi a stasera alle 23:40 (si spera nella puntualità) su RaiTre ringraziamo Camila per aver accettato il nostro invito su TvBlog e le auguriamo il meglio per il suo futuro.

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