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Vizi privati, pubbliche visioni – Quando Romani era a Lombardia7

Lombardia7 – che esiste ancora oggi – nasceva nel luglio 1990: si fondevano Canale55 Lombardia e Lombardia Tv. La sede della piccola emittente era a Cinisello Balsamo. L’editore era Paolo Romani, l’attuale Ministro delle Comunicazioni. Fu il primo canale in Italia a programmare Dragon Ball, ma proponeva anche il Tg 7 News. Poi, ovviamente, televendite

pubblicato 2 Febbraio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 18:53


Lombardia7 – che esiste ancora oggi – nasceva nel luglio 1990: si fondevano Canale55 Lombardia e Lombardia Tv. La sede della piccola emittente era a Cinisello Balsamo. L’editore era Paolo Romani, l’attuale Ministro delle Comunicazioni.

Fu il primo canale in Italia a programmare Dragon Ball, ma proponeva anche il Tg 7 News. Poi, ovviamente, televendite e telenovelas, ma anche il calcio: Diretta Calcio, con i collegamenti dagli stadi (In studio, conducevano Marco Meletti, Helenio Herrera, Niels Liedholm); infine, Dimensione X, una rubrica di pranoterapia condotta da Cesare Bramieri, figlio di Gino.

Fin qui, tutto normale. Ma sotto la gestione Romani, il programma di punta era Vizi privati, pubbliche visioni. Conduceva in studio Maurizia Paradiso. Menù del programma? Strip di ogni genere, anche piuttosto caserecci. E soprattutto, numeri 144 e 166 che fruttano un bel po’ di soldini.

Sul cult Il Mucchio Selvaggio – La strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia si legge, fra l’altro:

La Paradiso giocherà morbosetta con il pubblico maschile a casa, mentre delle pin-up si spogliano. Con la flessibilità che lo distingue, Romani tralascia il dibattito culturale e passa al puro svago per adulti, con implicazioni economiche interessanti, soprattutto per lui. «Ma la guardavano anche i bambini» esagera «avevo bandito qualunque volgarità.» Proibiti doppi sensi e parolacce inutili, partono tra un gioco e l’altro della Maurizia filmati osé, senza penetrazioni visibili, abbinati ai numeri proibiti, 144 e 166, coi quali Romani incassava tra i 60 e i 70 milioni al mese. Ritmi da 1500 telefonate a notte. Intere famiglie sul lastrico. Un successo clamoroso.


Oggi però, le cose sono cambiate. Romani è sceso in campo, e dopo essere sceso in campo è diventato anche Ministro. E quindi c’è spazio per misure restrittive di ogni genere, in televisione, contenute nel Decreto Romani. Dal veto ai film vietati ai 14grave danno per SKY, come detto, oltre a essere una palese limitazione delle libertà personali – fino a una misura, proposta recentemente, che riguarda anche il web e che vorrebbe un controllo dei genitori sui click dei figli: una lista di siti gudicati “pericolosi” dal Ministero delle Comunicazioni verrebbe bloccata da un software fornito dal Ministero stesso. Che, in caso di visita non autorizzata, staccherebbe la connessione e avviserebbe i genitori dei minori con un sms.

Consci del fatto che per un genitore che voglia in qualche modo “controllare” le navigazioni dei propri figli esistono ottimi software di parental control, speriamo di non rientrare mai nella lista dei siti pericolosi. E soprattutto, studiamo un po’ di storia della tv, per scoprire le trovate di una volta dei moralizzatori di oggi.