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Lorenzo Crespi: L’Uomo dalla stella ritagliata

Capita nei corridoi del dietro le quinte di un varietà del sabato sera come “Ballando” di incrociare personaggi che sembrano avere poco a che fare con uno spettacolo fatto di lustrini e paillettes. Ci si trova quindi a essere seduti accovacciati sul pavimento sopra ad un cuscino, alle spalle della porta di un camerino con

di Hit
pubblicato 26 Gennaio 2010 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:01

Capita nei corridoi del dietro le quinte di un varietà del sabato sera come “Ballando” di incrociare personaggi che sembrano avere poco a che fare con uno spettacolo fatto di lustrini e paillettes. Ci si trova quindi a essere seduti accovacciati sul pavimento sopra ad un cuscino, alle spalle della porta di un camerino con scritto sopra un nome con una stella ritagliata a discutere di vita, prima noi due soli poi con gli altri ragazzi del cast che si aggiungono man mano. Un camerino che per stessa ammissione del suo proprietario, è un open space, uno spazio aperto a chiunque voglia prendere o lasciare qualcosa: che sia un consiglio, una opinione oppure una storia. Un luogo aperto a tutto e a tutti, quasi una sorta di confessionale, dove ci si può divertire, dove si può riflettere, dove ci si può confrontare.

Lorenzo Crespi è un personaggio il cui spessore lascia davvero molto colpiti. Uno sguardo di un’espressività unica che penetra e che da di se un’immagine speciale. Quando poi inizi a confrontarti con la sua personalità, con le sue esperienze e con le sue storie, ti pare di aprire un libro, un libro fatto di aneddoti la cui unicità sembra pari alla portata di quelle stesse storie. Un’anima lucida la sua, fatta di convinzioni figlie di un passato certamente poco facile e personalissimo. Storie di redenzione, ma anche di una conquistata consapevolezza autenticamente limpida.

Confronti di idee, vissuti attraverso un viaggio fatto di incontri difficili, come quelli avuti durante un’infanzia singolare presso istituti religiosi, che di religioso forse poco avevano. Incontri con predicatori di un cristianesimo che sembrava scritto solo sul libro dei libri. Una giovinezza fatta anche di bei ricordi come quelli di lui davanti ad uno specchio ad imitare i balli di Michael Jackson, di cui era ed è un grande fan. Personaggio che trova più giusto dedicarsi a confortare dei bambini soli in un ospedale il giorno di Natale, piuttosto che passarlo davanti ad un tavolo imbandito in maniera luculliana.

Il sorriso e la felicità di un giorno speciale come quello del Natale passano attraverso gli occhi di questi piccini, che rendono veramente straordinaria la giornata di Lorenzo. Tutto questo a dispetto magari, come ci tiene a sottolineare, di certe “visite interessate” di personaggi pubblici, rigorosamente fatte in altri giorni adiacenti a quello del Santo Natale, il cui scopo va ben “oltre” la visita in se stessa ai bambini, ma si fonda sull’effetto “pubblicitario” che ne scaturisce. Un credo quello di Lorenzo verso il Cristo e la sua dottrina piuttosto che verso certi “predicatori” del giorno d’oggi rinchiusi in Chiese dorate, dimentichi che la Chiesa è la gente e non il luogo che la ospita.

Un’insieme di temi che certamente non credi di poter affrontare nel dietro le quinte di un programma televisivo di varietà come “Ballando” ma che invece succede di trattare, succede perché hai di fronte la personalità complicata ma appunto per questo così interessante, di un personaggio pieno di lati nascosti, come Lorenzo Crespi: “L’Uomo dalla stella ritagliata” , a cui auguriamo un futuro fatto di tanti ma tanti “Smile”…

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