Home Rai 1 Crisi Rai – Sergio Zavoli contro l’auditel: “Urge tornare a una qualità da servizio pubblico”

Crisi Rai – Sergio Zavoli contro l’auditel: “Urge tornare a una qualità da servizio pubblico”

Sergio Zavoli insiste. Il presidente della Commissione parlamentare per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi torna a parlare di qualità, una specie di parolaccia se pronunciata in seno a fatti televisivi italiani, soprattutto relativamente alla Rai. Secondo Zavoli “il più grande laboratorio culturale del Paese ha abbandonato da anni lo spirito di servizio pubblico”. La polemica

pubblicato 20 Gennaio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 19:16

Sergio Zavoli insiste. Il presidente della Commissione parlamentare per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi torna a parlare di qualità, una specie di parolaccia se pronunciata in seno a fatti televisivi italiani, soprattutto relativamente alla Rai. Secondo Zavoli “il più grande laboratorio culturale del Paese ha abbandonato da anni lo spirito di servizio pubblico”. La polemica si è innescata nell’ambito del tre seminari organizzati in questi giorni dalla Commissione parlamentare per la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, alla presenza dei conduttori Pippo Baudo e Maurizio Costanzo, dell’autore televisivo Carlo Freccero, del vice direttore della Rai Giancarlo Leone e del critico e storico della televisione Aldo Grasso, oltre che naturalmente dello stesso presidente.

”Non la faremmo franca se negassimo alla Rai di essere il più grande laboratorio culturale e civile del Paese. Ma ho qualche resistenza a credere che ciò si esprima pienamente secondo lo spirito e la modalità di un ‘servizio pubblico’; e parrebbe dunque lecito domandarsi perché la politica non lascia a un’azienda di tanta rilevanza un’autonomia che, fatte salve le premesse isituzionali e statutarie, sia libera di gestire la sua sfera imprenditoriale e pienamente responsabile del problema non solo di tutelare, ma anche di produrre, cultura e civismo. Non penso affatto a una tv virtuosa ma mi domando come agire perché siano salvaguardate le ricchezze di cui s’imprime un patrimonio identitario che coinvolge l’intera comunità”.

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