Home Notizie I gruppi di Facebook fake pro Berlusconi: il Tg5 ci casca

I gruppi di Facebook fake pro Berlusconi: il Tg5 ci casca

Le reazioni all’aggressione a Silvio Berlusconi, un evento che sta scuotendo le coscienze degli italiani, dimostra sempre di più quanto la realtà virtuale del social network Facebook sia divenuta rilevante, istericamente rilevante. Il Ministro Maroni si scaglia contro le centinaia di gruppi che in qualche modo “celebrano” lo psicolabile aggressore del premier Massimo Tartaglia, i

pubblicato 14 Dicembre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 20:17


Le reazioni all’aggressione a Silvio Berlusconi, un evento che sta scuotendo le coscienze degli italiani, dimostra sempre di più quanto la realtà virtuale del social network Facebook sia divenuta rilevante, istericamente rilevante. Il Ministro Maroni si scaglia contro le centinaia di gruppi che in qualche modo “celebrano” lo psicolabile aggressore del premier Massimo Tartaglia, i giornali e i mezzi d’informazione più in generale fanno la conta a quanti aderenti abbia una determinata fanpage rispetto ad un’altra come se la cosa fosse un termometro degli umori dei cittadini. La questione è controversa, ma tant’è.

In questa isterica caccia si inserisce anche il Tg5 che, in maniera peraltro sacrosanta, stigmatizza quelle pagine che esaltano le imprese di Tartaglia. L’unico dato consolante in questo marasma di “Massimo Tartaglia Fan Club” e “Pena di morte per Massimo Tartaglia” che si evidenzia nel servizio di Carmelo Sardo, cito testualmente, “è il numero di iscritti più elevato” per una precisa fanpage dal titolo “Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i FAN di massimo tartaglia“.

Come segnalato anche dai colleghi di DownloadBlog questa pagina, con 390 mila iscritti, era stata creata molto tempo fa con il titolo “Made in Italy” e ha cambiato denominazione durante la notte ha cambiato più volte denominazione per attrarre più iscritti possibile (in origine prometteva di “trovare antenati illustri o di nobile casato“) e diventare così strumento per spammare gli utenti. Un caso simile, ancora più paradossale, è quello di una fanpage che derideva la Questura di Roma per il conteggio dei partecipanti al No B Day che ha assunto la stessa identica denominazione facendo arrabbiare quanti avevano aderito fino a ieri. Lo scivolone del Tg5 è immaginabile come involontario, noi ve lo segnaliamo per dovere di cronaca, ma rimane grave perché finisce per favorire spregiudicati spammers.