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Rai, Cda dà ok unanime a nuova policy su agenti degli artisti, ecco come funzionerà ora

Nella tv pubblica un singolo agente non potrà rappresentare più del 30% degli artisti di una stessa produzione e non potrà curare gli interessi di artisti di programmi da lui prodotti

pubblicato 17 Giugno 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 00:37

In Rai un singolo agente non potrà rappresentare più del 30% degli artisti di una stessa produzione e non potrà curare gli interessi di artisti di programmi da lui prodotti“. È la conseguenza del voto espresso, secondo quanto si apprende all’unanimità, dal consiglio di amministrazione della Rai rispetto alla proposta avanzata dall’amministratore delegato Fabrizio Salini di applicare la nuova policy sugli agenti delle star, in linea con le indicazioni della commissione di Vigilanza e dell’Agcom.

Il tema dell’ingerenza degli agenti delle star nella tv pubblica – per alcuni si parla di un vero e proprio strapotere – è sul tavolo da tempo. Uno dei casi più recenti ha riguardato il nuovo programma che Amadeus avrebbe dovuto condurre su Rai1. Come svelato da Blogo, il progetto sarebbe stato bloccato dai vertici Rai in quanto la produzione sarebbe dovuta essere realizzata in collaborazione con l’Arcobaleno Tre di Lucio Presta, manager di Amadeus.

Ma gli esempi che richiamano situazioni similare sono datati, tanti e riguardano ovviamente anche altri professionisti. La nuova policy sugli agenti entrerà in vigore fra 90 giorni, il 17 settembre, ma il cda ha chiesto che venga applicata il prima possibile, anche all’interno dei nuovi palinsesti, senza intaccare i contratti in essere. Nel concreto, qualcosa cambierà davvero o, come si suol dire, ‘fatta la legge, trovato l’inganno?’.

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