Home Notizie Le serie tv dopo il Coronavirus, c’è chi chiude prima, chi spera di ripartire (Grey’s Anatomy) e chi deve come Supernatural e Empire

Le serie tv dopo il Coronavirus, c’è chi chiude prima, chi spera di ripartire (Grey’s Anatomy) e chi deve come Supernatural e Empire

Qualcuno chiude prima come Superstore, NCIS, Chicago Fire, FBI, altri vogliono tornare sul set come Grey’s Anatomy, infine ci sono Empire e Supernatural che devono per forza tornare sul set

pubblicato 18 Marzo 2020 aggiornato 3 Novembre 2020 15:36

Nel giro di pochi giorni il mondo ha preso esempio dall’Italia fermando tutte le sue attività e limitando gli spostamenti. E come un fiume in piena l’avanzata della pandemia ha travolto i set e le produzioni delle serie tv (e dei film) in tutto il mondo.

Avendo colpito a metà marzo il Coronavirus ha trovato molte produzioni già concluse come Modern Family, The Good Doctor, 911, This is Us, altre invece erano vicinissime alla conclusione. Una pandemia scoppiata a gennaio-febbraio avrebbe sicuramente complicato in modo più profondo i piani delle produzioni seriali.

Per quanto riguarda le piattaforme di streaming e i servizi cable, abbiamo già visto il rinvio di Fargo probabilmente all’autunno 2020 e sicuramente assisteremo nelle prossime settimane a un progressivo aggiustamento delle uscite anche tra quelle non ancora annunciate per evitare di creare dei periodi di assenza di novità per chi vive di abbonamenti.

I canali broadcaster al contrario hanno la necessità di riempire i palinsesti sovvenzionati dagli introiti pubblicitari. ABC per esempio ha sospeso le riprese di American Idol mettendo in dubbio la parte in diretta prevista nelle prossime settimane, così come il debutto della parte live di The Voice su NBC è in forte dubbio e sono complicate le registrazioni di America’s Got Talent previsto in onda in estate.

Essendo però marzo molte produzioni si sono ritrovate nell’impossibilità di chiudere le stagioni delle varie serie tv, soprattutto perchè ripartire per girare 1-2 episodi è più costoso che fermarsi.

Secondo quanto riporta deadline le serie tv che si fermeranno con 1 o 2 episodi in meno sono i tre NCIS, FBI, Bull Seal Team SWAT, Young Sheldon, Bob Hearts Abishola e The Neighborhood di CBS, per NBC i 3 Chicago, Law & Order SVU, Superstore e New Amsterdam, su ABC The Goldbergs, Schooled e American Housewife, per Fox L’uomo di casa, per The CW The Flash, Supergirl, Nancy Drew, Riverdale, Batwoman e Dynasty.

Per queste serie tv il set riaprirà solo per la prossima stagione quindi non ci saranno i tradizionali finali di stagione emozionanti e più avvincenti del solito e in molti casi potrebbe risultare una stagione troncata. Laddove fosse necessario, come per l’addio di Amy (America Ferrera) in Superstore la storia sarà inserita nel primo episodio della stagione successiva. Non è però chiaro se gli episodi mancanti saranno recuperati il prossimo anno con produzioni con un numero maggiore di episodi o se semplicemente ci saranno episodi in meno.

Alcune serie tv puntano invece a tornare sul set come Grey’s Anatomy che ha ancora 4 episodi da girare e soprattutto ha un Station 19 che ha completato tutti i suoi 16 episodi e considerando come in questa stagione le due serie sono collegate potrebbero nascere dei problemi di continuità non potendo completare Grey’s Anatomy. Vorrebbero tornare sul set anche The Blacklist con tre episodi e mezzo da completare e The Resident soprattutto visto che sono da completare le storylines di stagione.

Decisamente più complicata la questione di Empire e Supernatural considerando che le rispettive sesta e quindicesima stagione sono le ultime, quindi considerando che a entrambe mancano 1/2 episodi, mancano di fatto i finali di serie. Essendo entrambe in onda non è possibile rinviare in blocco gli ultimi episodi, quindi le due produzioni stanno valutando possibili scenari. Al momento le ipotesi sono o di mandare in onda in estate le puntate conclusive di entrambe le serie o di lasciarle come episodi finali speciali per il prossimo autunno.

Lo scorso sabato, in fretta e furia, la produzione di The 100 è riuscita a girare l’episodio finale, fondamentale anche perchè dovrebbe lanciare un potenziale spinoff per il prossimo anno.

In attesa di poter ripartire, i network stanno iniziando a studiare strategie come inserire repliche, ridurre il numero degli episodi in onda (per esempio NBC manderà un solo episodio a settimana di The Blacklist). Il problema però non è limitato solo agli episodi fisicamente da girare ma anche per quelli già girati ma ancora da montare o da sistemare da un punto di vista di audio e video per adeguarsi agli standard attuali.

Al momento montatori e addetti alla post-produzione stanno lavorando ricevendo indicazioni via Skype o FaceTime dai produttori che normalmente supervisionano queste fasi. Esiste però il rischio che questi uffici di post-produzione siano costretti a chiudere mettendo così i vari broadcaster davanti alla scelta se tagliare ulteriormente le stagioni o mandare in onda episodi con standard qualitativi più bassi del solito.

Naturalmente tutto questo si ripercuote anche in Italia, non solo per i set chiusi di produzioni locali, ma anche per l’impossibilità di doppiare le serie tv straniere. Così Westworld è arrivata solamente in lingua originale su Sky Atlantic, The Walking Dead dovrebbe proseguire nella stessa modalità, mentre Rai 2 fermerà prima del previsto The Good Doctor e altre produzioni che arrivano in contemporanea potrebbero subire la stessa sorte vedi i vari Grey’s Anatomy, Station 19, The Resident, Empire sui canali Fox.