Home Notizie Non è l’Arena, l’ex Br: “Meglio le mani sporche di sangue”. Giletti lo caccia dallo studio (Video)

Non è l’Arena, l’ex Br: “Meglio le mani sporche di sangue”. Giletti lo caccia dallo studio (Video)

A Non è l’Arena Massimo Giletti caccia Raimondo Etro dallo studio. L’ex br: “Meglio le mani sporche di sangue”. Il conduttore chiede di scusarsi, lui si rifiuta: “Non avevo altra alternativa che indicargli l’uscita”. Poi se la prende con gli haters

pubblicato 17 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:31

Massimo Giletti caccia Raimondo Etro dallo studio. Accade domenica sera a Non è l’Arena, nel primo blocco di trasmissione che vede l’ex brigatista protagonista di un uno contro tutti. Attorno a lui Luca Telese, Rachele Mussolini e, in collegamento, Daniela Santanché.

Per una cinquantina di minuti si va avanti a ruota libera, tra attacchi reciproci e parolacce sparate qua e là. Fino a quando Etro non pronuncia la frase incriminata: “Meglio le mani sporche di sangue…” (qui il video).

La reazione dei presenti è immediata, la richiesta di scuse arriva però diverso tempo dopo su espresso invito di Telese e della Santanché. Etro si rifiuta, chiama in causa una citazione di Graham Greene (“preferirei aver del sangue sulle mani piuttosto che l’acqua come Ponzio Pilato”) e rincara la dose: “Scusa il cazzo”.

Giletti a quel punto prende in mano la situazione e stoppa l’ospite: “No, questo no. Non è accettabile”. Etro è imperturbabile e il suo pensiero va più che altro al viaggio di ritorno: “Spero che almeno mi ripaghiate il taxi”, ironizza.

Il conduttore sbotta e indica la strada d’uscita: “Il taxi glielo pago di tasca mia, quella è la porta”. Il pubblico applaude e Giletti è costretto a motivare la sua decisione:

“Non è mai piacevole, mi rammarico di quello che avviene. Storicamente nella vita televisiva sono capitate due situazioni in cui non potevo fare altro. In un caso con una persona che sorrise sulle leggi razziali fasciste del 1938 che mandarono nei campi di concentramento decine e decine di persone. Ma non si può nemmeno dire una cosa del genere pensando che è stato protagonista di uno dei fatti più tragici della nostra democrazia. Io speravo che capisse che le battute su certe cose non si possono fare, si poteva tornare indietro. Mi spiace per Etro ma io non avevo altra alternativa che indicargli l’uscita. Ci sono dei limiti oltre i quali non si può andare”.

Giletti volta pagina e apre la discussione sui vitalizi, a cui segue il faccia a faccia con Adriano Panzironi. Ma durante un’interruzione pubblicitaria lo avvisano degli insulti ricevuti sui social in seguito allo scontro con Etro:

Qualcuno dice ‘spero che ti sparino in bocca’. Sparami in bocca, ti aspetto, non avresti neanche il coraggio. Almeno chi sparava in bocca aveva il coraggio, voi lo scrivete ma non avete il coraggio. Non mi spaventate, mi intristite, la storia vi ha già condannati. Di minacce me ne arrivano tutti i giorni, a me non cambia niente. Sono dispiaciuto di aver dovuto mandar fuori dallo studio Etro. Credevo che avesse diritto di rispondere a certe situazioni, soprattutto sul reddito di cittadinanza, ma nel momento in cui dice certe cose se ne assume le responsabilità. Forse in quel momento non era lucido”.

Un intervento accolto dalla standing ovation della platea.