Home Interviste Non è l’Arena, Salvini interrompe l’intervista per sfornare una pizza (Video)

Non è l’Arena, Salvini interrompe l’intervista per sfornare una pizza (Video)

A Non è l’Arena Matteo Salvini interrompe più volte l’intervista per cacciare la pizza dal forno: “Ho una wurstel e funghi da prendere”. Giletti gli stava chiedendo di rispondere a Gad Lerner

pubblicato 20 Gennaio 2020 aggiornato 23 Settembre 2020 16:06

Matteo Salvini sforna la pizza a favor di telecamera durante l’intervista a Non è l’Arena. Ospite di Massimo Giletti nell’ultima domenica prima del voto in Emilia Romagna e Calabria, il leader della Lega alterna il confronto col conduttore a continue distrazioni, soprattutto quando l’argomento vira sull’eterno scontro con Gad Lerner.

Sono a casa di una famiglia che sta facendo la pizza, stiamo occupando il salotto di una famiglia italiana”, annuncia in apertura l’ex ministro, collegato da Galeata.

Salvini parla di politica estera, dei casi Rackete e Gregoretti e delle sardine, fino a quando Giletti non gli mostra un breve filmato contenente le parole di Lerner riferite alle offese ricevute dal giornalista dai militanti del carroccio. A quel punto il senatore si alza e si avvicina al forno a legna (qui il video).

Al rientro in studio Salvini tiene in mano la pala e sembra attendere l’ok dalla regia per tirare fuori la pizza, per poi cercare il primo piano della telecamera.

“L’argomento è serio, la pizza la prendo dopo. Noi abbiamo organizzato un convegno per parlare di antisemitismo, chi nega l’olocausto e lo sterminio degli ebrei è un criminale che va prima curato e poi incarcerato. Chi odia Israele odia me e la libertà dei popoli. Più di questo non so cosa fare, mi spiace che Lerner avesse altro da fare.  Però adesso c’è una wurstel e funghi da prendere”.

Giletti, visibilmente spiazzato, tenta di mantenere la discussione sui giusti binari, costringendo Salvini a proseguire il discorso:

“Gad, ti voglio bene, chi attacca Israele è un nemico mio e del popolo italiano. Voglio che in Italia si viva pacificamente. Io sono contento di incontrare in Emilia Romagna e Calabria tanti immigrati che sono integrati. Però ne ho le scatole piene del fatto che ci siano stranieri che spacciano, che stuprano, che scippano, che fanno casino e li manteniamo noi. Le porte di casa mia sono aperte per le persone perbene, non per i delinquenti”.