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L’occupazione televisiva di Bruno Vespa. Per il giornalista ventiquattro ospitate in trentacinque giorni

Tradizionale ‘occupazione’ televisiva per Bruno Vespa che, come ogni anno, tra novembre e dicembre promuove il suo libro in programmi di qualunque genere e rete. Ventiquattro ospitate in poco più di un mese, senza considerare gli appuntamenti di Porta a Porta

pubblicato 17 Dicembre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 09:52

Nuovo anno, nuovo libro, solita maratona televisiva. Come da tradizione, tra la seconda metà di novembre e le prime due settimane di dicembre, Bruno Vespa diventa una presenza fissa nelle case degli italiani.

In video ad ogni ora del giorno e della notte, il giornalista abruzzese salta da un programma all’altro, senza badare a orari, canali e tipologia delle trasmissioni che lo invitano.

L’obiettivo è sempre il solito: promuovere il suo libro. Quest’anno però alla semplice analisi dell’attualità politica si aggiunge il fattore storico. “Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)” costringe infatti i talk che lo ospitano a mutare parzialmente la scaletta e a indirizzare la discussione su un tema che necessita di un contorno ad hoc.

Vespa è una macchina da guerra. Offre spunti, pone riflessioni, genera dibattito. Tuttavia, a volte è costretto ad azionare il pilota automatico con l’inevitabile percezione del déjà vu.

Il rischio è anche quello di sovrapporsi con se stesso, visto che Vespa – qualora qualcuno se lo fosse dimenticato – per tre volte alla settimana è padrone di casa nella seconda serata di Raiuno.

Il monitoraggio del giornalista parte il 12 novembre a Di Martedì, per proseguire il 14 a L’Aria che tira e il 16 a Io e te di notte.

Lunedì 18 trasferta a Mediaset negli studi di Quarta Repubblica, a cui si aggiunge l’apparizione a Fuori dal coro ventiquattr’ore dopo.

Doppia performance il 21 novembre: Agorà al mattino e Stasera Italia in access prime time.

Il 23 novembre Vespa fa le ore piccole e spunta a Milleeunlibro di Gigi Marzullo, mentre il 25 interviene a Start su Sky Tg24 e a Povera Patria.

Il 26 sveglia presto e collegamento con Mattino 5, fino ad arrivare a sabato 30 con la doppia uscita a Buongiorno Benessere e Stasera Italia.

Ed ancora, il 5 dicembre si timbra il cartellino a Storie Italiane e Dritto e rovescio, domenica 8 a Non è l’Arena, il 9 a Sottovoce, il 10 a Cartabianca, l’11 a L’Aria che tira e a Vieni da me, il 13 a Pomeriggio 5, sabato 14 a Tv Talk e lunedì 16 dicembre a Linea NotteS’è fatta notte.

Ventiquattro partecipazioni in trentacinque giorni. Una copertura capillare che non considera le quindici puntate di Porta a Porta andate in onda nel lasso di tempo osservato, né le interviste rilasciate nelle varie radio (che spesso godono di un canale dedicato sul digitale terrestre). Fuori dal conteggio pure la primissima trasferta di Vespa avvenuta il 6 novembre a Viva Raiplay (su Raiuno) e il servizio di Enrico Lucci realizzato per Quelli che il calcio del 24 novembre durante la presentazione romana del libro alla presenza di Matteo Salvini. Una volta tanto un’intrusione subìta.

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