Home Abito da sposa cercasi – Palermo: poca emozione e molta misura, tra tradizione e modernità

Abito da sposa cercasi – Palermo: poca emozione e molta misura, tra tradizione e modernità

Abito da Sposa Cercasi, la versione italiana al via con Enzo Miccio a Palermo: prima puntata live su TvBlog.

pubblicato 5 Novembre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:44

  • 22.12

    In prima tv Matrimonio a Prima Vista Italia 6 Mesi dopo. E poi si cercano abiti da sposa con Miccio.

  • 22.26

    Perché dichiarare le 22.15 quando iniziate alle 22.30?

  • 22.31

    Intro con MIccio per le strade di Palermo e la presentazione del personale dell’atelier.

  • 22.33

    “Vuoi tu scegliere questo abito?” è la formula di rito, non il tradizionale “E’ l’abito giusto per te?”.

  • 22.35

    Che meraviglia il commento con la cadenza siciliana…

  • 22.37

    Roberta ha 32 anni e fa roller Rugby. E’ DJ e il compagno è un tatuatore. Fa parte dell’underground palermitano.

  • 22.38

    L’incontro con le zie che contestano l’assenza dei fiori e delle bomboniere mi fa tanto trattativa di Matteo al Castello. Le zie chiedono anche il neomelodico, tipo Gigi D’Alessio…

  • 22.39

    Si arriva in atelier.

  • 22.40

    Ecco Piera, la proprietaria, che arriva con i fiori freschi per un tocco di eleganza e semplicità, dice. I fiori poi sono un modo per esaltare Miccio, al quale sennò mancano i bouquet.

  • 22.41

    Federica, la consulente, conosce il ‘damigello’ della sposa.

  • 22.41

    Tema colori tatuaggi: primo abito fiorato. Fa abito Pellegrinelli. Il damigello boccia.

  • 22.43

    Le zie fanno le contestatrice.

  • 22.43

    Virginia, laureata in Fashion Design all’Accademia Belle Arti, definisce il fidanzato abbastanza maturo.

  • 22.44

    Con lei ci sono i genitori, rassegnati all’indecisione della figlia, che cerca qualcosa di ampio e tradizionale.

  • 22.44

    Laureata in fashion design lo dice almeno ogni 2 minuti: e si è disegnata anche un abito per mostrare quello che vorrebbe. La consulente Cinzia ci prova. Il primo abito però anche no… con una scollatura che… anche no… I genitori disapprovano.

  • 22.46

    “Non mi dice niente e va bene per una ragazza molto magra”: amica? Sorella?

  • 22.47

    Arriva Miccio e dà indicazioni a Cinzia.

  • 22.48

    E c’è anche l’arrivo in camerino con 4 capi: qua sembra davvero Abito da sposa cercasi…

  • 22.49

    Secondo abito per Roberta, il tatuaggio. Siamo alla sirena da 2.900 euro. Non è convinta. E ha ragione.

  • 22.50

    Anche per Roberta arriva Miccio: si sposa in una chiesa sconsacrata senza tetto… Santa Maria dello Spasimo?

  • 22.52

    E Miccio anche qui inizia a dare consigli per trovare il suo abito perfetto.

  • 22.52

    Secondo abito anche per Virginia: Sex Bomb la colonna sonora per la laureata in Fashion Design. Anche qui la scollatura no. Ma non è questione di avere una mamma cinquantenne, è che quello scollo le sta malissimo…

  • 22.53

    Terza prova per Roberta: 2900 euro per un abito che sembrava lontanissimo da lei. E una delle zie avrebbe voluto osasse di più…

  • 22.55

    No, la coroncina no! Roberta ribellati! Eravamo partiti dai colori dei tatuaggi e siamo arrivati agli anemoni.

  • 22.56

    Vuoi tu scegliere questo abito per il giorno più bello della tua vita? Eccola la formula completa. E una l’abbiamo risolta.

  • 22.58

    Virginia 3, da 4.000 euro: molto bello il vestito. Lei contenta, mamma disapprova i troppi lustrini.

  • 22.58

    Jessica, 28 anni, sta per sposare Davide, conosciuto in una gelateria. Per lei c’è Federica. E dice che vorrebbe stupire con un tocco glamour.

  • 22.59

    “Per mia figlia voglio un vestito implacabile” dice il papà.

  • 23.00

    Una sirena anni ’20. Non piace alla mamma, troppo trasperente. Non piace alle accompagnatrici. “Mi sembrava Valeria Marini” dice il padre.

  • 23.01

    Altro tentativo a vuoto per Virginia. Arriva Miccio.

  • 23.03

    Col tocco di Miccio pare che ci si avvicini. 2900 euro. Ma c’è un però della mamma: la gonna è troppo semplice. Uhm. E Virginia opta per una bordatura di pizzo.

  • 23.05

    E anche qui il velo dà il tocco in più: ma non ci sono lacrime, non c’è partecipazione e non c’è neanche la classe delle spose di Kleinfeld.

  • 23.06

    L’amica si commuove: ecco, finalmente. “Se rimaneva con me era meglio” dice rassegnato il padre.

  • 23.06

    Pubblicità.

  • 23.10

    Secondo abito di Jessica. Versione nude. Forse troppo.

  • 23.11

    “Mi piace questa scollatura perché io sono un maschiaccio. Mi piacciono le forme delle donne”: vabbè, ma è tua figlia! La mamma, infatti, sta per menargli…

  • 23.12

    Arriva Miccio anche qui: bisogna trovare una via di mezzo tra la mamma romantica e il papà che mira al sexy.

  • 23.13

    Abito sexy con sopragonna. Ma solo a me pare che stia male?

  • 23.14

    Mi è piaciuta l’idea di ‘combinare’ due abiti. dice la sposa. La mamma chiede la schiena più coperta, con la benedizione di Miccio; e meno male.

  • 23.16

    E Piera la salva un pezzo…

  • 23.16

    E poi si svela il trucco.

  • 23.17

    Velo e scelta. E va bene così.

  • 23.18

    Uhm, niente di eccezionale, ahimé, in questa prima puntata.

Vista la prima, e non solo quella, puntata di Abito da sposa cercasi – Palermo viene da dire che la scelta dell’abito è la cosa meno interessante. Sarà perché l’atelier Barbara non emana quel fascino che esplode nella versione USA, sarà perché le spose sono altrettanto lontane dall’entusiasmo che appartiene alla versione originale che ci ha fatto sognare depositi magnifici e commesse magiche, sarà che è più facile immedesimarsi con storie lontane e fisici eccessivi (per bellezza o grandezza) che con le ‘sposine’ palermitane. Un paradosso forse, visto che chi segue da casa non è una taglia 38 e non ha 23 anni, ma le connazionali lasciano poco spazio al sogno così come al pathos della scelta, che poi è quello che piace e attira nella versione madre. Oltre al fatto che lì ci sono 2/3 spose in 25 minuti.

No, Abito da Sposa Cercasi non va visto come la versione italiana di Say Yes to the Dress, ma come uno spaccato del rapporto spose – abito – tradizione – mamme e anche come campione delle spose di fine anni ’10. Partiamo proprio da questo secondo aspetto: età media alta, dopo fidanzamenti decennali o meno, rapporti che iniziano per lo più nell’indifferenza della parte femminile e che vedono opere di convincimento da parte dei maschi. Un tratto comune anche ai matrimoni alla Sonrisa. E se c’è qualcosa che avvicina i due programmi realizzati dalla B&B film è più che altro nella capacità di usare il tulle come un filtro per raccontare altro. Anche se qui Palermo è solo un’aggiunta al titolo e una testa di Caltagirone sul set: se non fosse per la cadenza dei protagonisti e per qualche inserto in dialetto potremmo essere un po’ ovunque.

Il punto di forza del programma, però, è nella catena spose – abito – tradizione – mamme, con queste ultime che vogliono imporre la propria scelta. “Voglio/non voglio” è l’espressione che si sente usare di più alle madri: esigono parrini, protestano per la quantità di pelle esposta, pensano che i giusti valori della sposa si misurino in base alla profondità delle scollature, perché poi i preti altrimenti si distraggono guardando i decolleté (come del resto si conviene a un uomo di fede, no?). Per cui la logica è che una donna non deve provocare, altrimenti gli altri fanno pensieri ‘tinti’. Perfetto per il Terzo Millennio. E visto l’andazzo politico-sociale degli ultimi mesi, non ci può certo dire che sia dovuto alla mentalità sicula. In questo senso c’è chi spariglia, come il padre che vuole la figlia sexy all’altare, perché lui è masculo e ai masculi piacciono le fimmine provocanti. Anche se sono le proprie figlie. Compensano le nonne, solitamente le più avanti di tutte. In fondo il vero ‘conflitto’ in questa serie non è tra la sposa e l’abito (da trovare e soprattutto scegliere), ma tra madre e figlia. Il resto è un contorno.

In questo senso, la forza tv di Enzo Miccio ne esce indebolita, quasi ‘mortificata’, anche se nel ruolo di direttore creativo di questo atelier palermitano si adegua perfettamente alla parola d’ordine ovvero “tradizione”: dà consigli che sembrano cadere nel vuoto, sembra essere più entusiasta delle spose al momento della scelta. Anzi, le spose sembrano essere più convinte dalla sua presenza che dall’abito: per la serie, ora dico sì ora ma poi ne cerchiamo un altro, eh.

Per quanto riguarda il cast, la consulente Federica spicca per personalità, a fronte di una Cinzia più sottotraccia e a una proprietaria che non graffia. Confezione sempre impeccabile, anche se si odono effetti sonori e basi care al Castello, colonna sonora usata a corredo che non rinuncia a qualche controcanto ironico (anche se il momento della prova è delicatissimo, per chiunque). Mediamente qui il gioco ironico è ‘più sobrio’, anche con le grucce dorate e i divani a tema: la scelta dell’abito è una cosa seria. Fin troppo. Poca emozione per le nozze, emozioni sottotraccia: qualcosa è sopito in questo racconto. Forse si sente troppo il giudizio altrui, quello del pubblico a casa. E in un programma come questo fa da silenziatore…

 

Abito da sposa cercasi Palermo, diretta prima puntata

Abito da sposa cercasi Palermo, anticipazioni prima puntata

Da oggi Randy Fenoli ha ufficialmente un pericoloso competitor: trattasi di Enzo Miccio, incaricato di ricoprire il ruolo di consulente e direttore creativo nella versione italiana di Abito da Sposa Cercasi, al via questa sera, martedì 5 novembre, su Real Time (DTT, 31) a partire dalle 22.15. Come nel format USA, ormai una istituzione nel genere wedding, Abito da Sposa Cercasi si svolge in un unico atelier. Mettete però da parte l’haute couture cui guardano altri programmi ‘branded’ e dimenticatevi anche la Manhattan di Kleinfeld: con Miccio si va nella preziosa Palermo, con le sue cattedrali barocche e il suo gusto per i dettagli.

La versione italiana di Say Yes to the Dress, infatti, si svolge tutta nell’Atelier Barbàra, a Palermo: la proprietaria Piera e le due consulenti Federica e Cinzia sono le depositarie dell’esperienza e degli inventari degli abiti a disposizione, pronte a consigliare le clienti nella scelta del loro abito più importante.

In ogni puntata tre future spose arrivano all’atelier accompagnate da parenti, testimoni di nozze, damigelle e amiche, talvolta anche con i fidanzati. Maggiore è il gruppo di supporto, maggiori in genere sono le difficoltà cui bisogna far fronte. A questo si aggiungono le richieste particolari, le crisi d’ansia, la richiesta di miracoli, i conflitti familiari. In questa formazione già consolidata si aggiunge Enzo Miccio in veste di nuovo direttore creativo cui viene affidato il compito di coordinare e supervisionare i vari reparti dell’Atelier (accoglienza, esposizione, vendita, comunicazione, sartoria), ma soprattutto offrire la propria esperienza e consulenza alle spose in difficoltà. Il tutto senza dimenticare il tocco squisitamente siciliano, tra tradizioni, riti e credenze che diventano a loro modo un ingrediente del racconto: del resto la produzione è quella della B&B Film, che firma e realizza anche Il Castello delle Cerimonie.

Abito da sposa cercasi Palermo, come seguirlo in tv e in live streaming

Il programma  è realizzato da B&B Film per Discovery Italia e consta di 10 episodi da 60′ tutti già disponibili in esclusiva su DPlay Plus, il servizio pay di DPlus, dal 5 novembre.

 

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