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A raccontare comincia tu, seconda stagione: conferenza stampa con Raffaella Carrà

La presentazione delle quattro nuove puntate del programma di Rai3 in onda da giovedì 24 ottobre 2019

pubblicato 23 Ottobre 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:45

  • 12.38

    Sta per iniziare la conferenza.

  • 12.40

    Carrà: “Questa sala mi ricorda presentazione di programmi importanti fatti durante la mia carriera. Questo programma è intimo e piccolino.”

  • 12.40

    Il direttore di rete Coletta: “Carrà ha segnato le vite di tante persone che sono qui dentro e di tanti cittadini e telespettatori. Che aspettano con grande trepidazione. Ogni volta che Raffaella torna in tv è sempre un evento”.

  • 12.43

    Coletta: “Quando sono diventato direttore di Rai3 ho ragionato a lungo sul fatto che una rete generalista non può esserlo se non rimette al centro le idee e all’interno di un canale tutti i generi. Per questo ho voluto in maniera forte che anche a Rai3 tornasse, dopo anni e forse arrivasse per la prima volta, l’intrattenimento leggero. Per una rete come Rai3 è più faticoso”.

  • 12.43

    Coletta: “Volevo Raffaella Carrà nella mia rete. Non solo per una questione personale, anche se io sono stato un fan di Raffaella, ma perché pensavo che Raffaella per quello che è, per la sua identità, fosse molto congrua a questa rete. Una rete autentica, rigorosa, che racconta la contemporaneità, l’oggi. Un canale in cui la memoria è nutrimento per una rilettura dell’oggi in chiave rigorosa. E allora è iniziata la mia caccia a Raffaella”.

  • 12.45

    Coletta: “Sono andato a casa di Raffaella. Forse in maniera un po’ da Peter Pan mettevo sul tavolo delle idee, ma non riuscivo a convincere Raffaella, che mi opponeva ragioni reali, esatte. A un certo punto è arrivata la società Ballandi a propormi il format spagnolo al quale ci siamo ispirati, personalizzandolo su Raffaella”.

  • 12.47

    Coletta: “Raffaella è una persona davvero molto autentica, non l’ho mai vista tirarsela, è una donna con grandissima saggezza. Ha una grandissima sensibilità, dietro un grande perfezionismo. È una grande lavoratrice”.

  • 12.48

    Coletta: “Su Rai3 facciamo un racconto senza mettere in campo artifici, noi facciamo racconti in quasi tutte le fasce che sono flussi veritieri, autentici, che rispondono alla realtà; forse perché il pubblico ci premia”.

  • 12.49

    Coletta: “La prima edizione ha raggiunto livelli superiori agli obiettivi di rete, per due puntate sopra le due cifre. Con la Loren ascolti sopra gli obiettivi di rete. Gli ascolti non sono tutti nella tv, qui c’è stato anche il coraggio di portare un format in onda fino alle 23 in prima serata, mentre se vai in onda fino a mezzanotte lo share sale; l’operazione con Muti è stata di grande qualità”.

  • 12.51

    Coletta: “Raffaella esclude qualsiasi pregiudizio durante l’incontro con l’ospite; è garbata e rispettosa”.

  • 12.52

    Coletta: “Raffaella mi ha insegnato che nel modulo dell’intervista il codice che deve prevalere in prima serata è che la possibilità che anche uno scavo biografico sia sempre contaminato da leggerezza. Si può parlare anche di drammi, ma il suo obiettivo è sempre quello di veicolare al pubblico un codice di leggerezza, affinché il pubblico non sia appesantito”.

  • 12.53

    Coletta: “Sono stato molto logorroico”. I giornalisti in sala in coro: “Sìììì”.

  • 12.54

    Nella terza puntata ci sarà Luciana Littizzetto, nella quarta Vittorio Sgarbi. Nelle prime due Zero e Goggi.

  • 12.57

    Vengono mostrate in un filmato alcune immagini delle puntate.

  • 13.03

    Carrà: “È la prima volta che vedo le immagini. Questo programma è strano per me: non ho uno studio, non ho un camerino. Vado non sempre nelle case degli ospiti, per esempio con la Goggi siamo andate in un resort dove ci vedemmo anni fa col marito. La Littizzetto non l’ho ancora registrata, mi accoglierà a casa sua a Torino”.

  • 13.04

    Carrà spiega che si prepara leggendo 250 pagine di informazioni sull’ospite.

  • 13.04

    Carrà precisa che a scrivere il programma effettivamente, insieme a lei, sono gli autori Salvo Guercio e Caterina Manganella: “Non è un’intervista, è un incontro, che dura anche due ore di seguito. Una volta finita la registrazione, viene montata la puntata”.

  • 13.07

    Carrà: “Rispetto al format spagnolo, questo programma è un po’ diverso. ‘Casa’ del titolo del format significa intimità, in questo senso”. Poi precisa: “Nel mio programma non si fa promozione”.

  • 13.08

    Carrà: “In Spagna mi hanno chiesto di andare ospite Mi casa es la tuya, ma non potevo”.

  • 13.10

    Carrà: “Basta con la parola aspettativa, altrimenti prendo io l’aspettativa dalla rete e me ne vado; non è falsa modestia la mia, ma il mio lavoro è strano. Sono coinvolta a darmi alla persona che ho di fronte”.

  • 13.10

    Carrà ringrazia i social per il premio di Tv Talk: “La critica dopo le puntate della scorsa stagione è stata positiva. Io volevo chiudere con quelle 4 puntate, più che sufficienti”.

  • 13.10

    Carrà: “Io ho l’ansia da prestazione, la odio, come Fiorello”.

  • 13.11

    Carrà: “Spero che vada bene, anche perché le puntate ormai sono chiuse, non posso più farci nulla. Non sono abituata a questo”.

  • 13.11

    Carrà: “Io in un programma quotidiano? Mamma mia, pensate ogni giorno il trucco!”

  • 13.12

    Carrà nota che la replica della puntata con la Loren anche in replica ha fatto il 7% di share.

  • 13.13

    Carrà: “Benigni mi ha detto di no. Ha una teoria, anche se secondo me non ha voglia di parlare della sua vita. Mi ha telefonato, è stato molto gentile. La sua teoria è che non si può fare una cosa più bella di quella che facemmo all’epoca. Secondo me non è vero e lui semplicemente non ha voglia di parlare della sua vita”.

  • 13.14

    Carrà: “Per essere diversa da una giornalista, che sarebbe più brava di me a fare domande, ho pensato alla chiave di sottolineare similitudini che riguardino me nel racconto con l’ospite; ma è spontaneo”.

  • 13.17

    Carrà: “Nel mio modo di fare non ho le domande piccantine, che di solito fate voi, soprattutto alla fine… mica sono scemo, che non lo so (ride, Ndr)”.

  • 13.20

    Carrà: “So che non ci crederete, ma… a me non mi va di lavorare! Non ho la smania di lavorare. Ho 76 anni, sono vivace, ma ho fatto tutto. E non mi va di avere la vita ansiogena. Fare ogni tanto qualcosa con l’assistenza morale del tuo direttore, è importante”.

  • 13.23

    Carrà: “Sono sempre stata un soldatino che va, ma ora il soldatino può anche fermarsi. È anche giusto centellinare la presenza in televisione. Non ho fatto molta televisione, ho fatto programmi che hanno segnato la storia”.

  • 13.24

    Carrà: “Per un periodo mi fermavano per strada, fuori dagli studi tv, per accarezzare i figli. Io non sono la Madonna, io sono una donna normale. Mi sono detta ‘mi devo fermare’.

  • 13.25

    Carrà racconta che quando vide la cassetta con il format di Carramba “ho detto ‘questo è il mio programma’”: “Mancavano da 5 anni. La prima puntata 9 milioni e mezzo, ho pensato che fosse per curiosità. Ma poi è stato un seguire di ascolti pazzeschi e di incassi notevolissimi per questa azienda. È stato un periodo molto importante della Rai a livello economico”.

  • 13.27

    mi hanno obbligato a fare Sanremo. Io dicevo ‘non posso farlo da oggi a domani, Sanremo è da uomini, non è per me”. Alla fine ho ceduto. Dal punto di vista musicale però sono stati venduti tanti album. Elisa è nata nel mio Festival, quello del 2001. Anche Gigi D’Alessio. Nessuno me lo riconosce e allora lo dico io”.

  • 13.27

    Carrà: “Incontrare Renato Zero è stato molto difficile, perché siamo molto amici. Non voleva raccontare i suoi momenti difficili a Montagnola. Io come un punteruolo sono entrata nel suo mondo, che lui vuole dimenticare. Spero sia venuta bene la puntata… non lo so, domani la guardo”.

  • 13.30

    Carrà: “Io ebbi problemi con la Goggi? Non è così, si pensava fossimo Coppi e Bartali, lei è diversissima da me. È una donna con un tale talento, che Rai1 se ne dovrebbe accorgere. Tale e quale show ok, ma lei ha voglia di fare altro. Fateglielo fare”.

  • 13.30

    Carrà: “Le donne sono messe in competizione da sempre, gli uomini sempre molto meno. Adesso le donne non vengono più messe in competizione, qualche passo in avanti è stato fatto”.

  • 13.34

    Carrà spiega che Fiorello le ha detto di avere l’ansia da prestazione da agosto per l’inizio del suo show a RaiPlay: “Io se posso evitare l’ansia da prestazione. è meglio. Escludere la terza stagione di A cominciare comincia tu? Non lo escludo, se il direttore Coletta avesse qualche idea per trovare anche qualche personaggio straniero molto amato in Italia, mi darebbe la spinta”.

  • 13.34

    Carrà: “Il quotidiano Libero mi tratta sempre male, non so perché…”.

  • 13.35

    Carrà: “Carramba forse non è stata molto recepita dalla stampa, era uno spaccato dell’Italia che emigrava perché non c’era cibo né lavoro. Non era una trasmissione del dolore, semplicemente la gioia a volte fa piangere. C’erano un sacco di sorprese. Oggi vedo ancora un po’ di Carramba qua e là. Per me quel programma rimarrà, non per merito solo mio, ovviamente”.

  • 13.37

    Carrà: “Sorrentino l’ho chiesto io al direttore. Io non sono figlia di Rai3, se fossi Serena Dandini starei più tranquilla. Io sono figlia di Rai1”.

  • 13.38

    Domanda Blogo. Carrà: “Sono ancora legata alla televisione generalista. Netflix? Mi fanno una testa così, prima o poi lo metterò. La tv dal vivo per me è meravigliosa. Guardo un po’ tutti, non tutto mi piace. Mi fa soffrire quando un programma potrebbe essere fatto meglio per un pizzico di scelte diverse. Tipo? La vita in diretta: sono obbligati a fare sempre storie complicate, io l’avrei alleggerita un po’. Non trovo che sia colpa dei conduttori, forse nemmeno degli autori, direi della rete. Adesso mi odierà il direttore di rete, ma tanto è uguale. C’è qualcosa che impedisce loro di essere ariosi”.

  • 13.40

    Carrà: “Sembrerò presuntuosa, ma molti mi hanno detto che tutti gli ospiti della prima serie hanno acquistato in simpatia molti punti da parte del pubblico”.

  • 13.42

    Carrà: “In televisione, a meno che tu non ti esibisca o faccia la fiction, quello che conta quando sei intervistato è cercare di aiutare l’intervistatore ed essere assolutamente collaborativi, perché devi portarti a casa la simpatia”.

  • 13.45

    Carrà: “Nella prima serie mi hanno proposto di intervistare il Presidente Conte. Mi sono chiesta cosa avrei potuto chiedergli. Ero un po’ in ansia, onestamente. Poi sono successi una serie di litigi politici, rimanda, rimanda ed è saltata. La verità è che non ero pronta”.

  • 13.46

    Carrà: “Non è che io non voglia lavorare, ma desidero fare cose che mi danno breve tempo di impegno. E poi sentirmi libera. Leggo molti libri, sono molto presa da quelli di Nuzzi. Viaggio in giro per l’Europa. E mi occupo dei due nipoti, di 37 e 38 anni”.

  • 13.48

    Carrà: “Si dice che bisogna aiutare l’Africa. Dove sono i progetti per togliere il debito dell’Africa? Non ci sono. È gente che non ha acqua, serve tutto. Facciamo qualcosa. Sono pragmatica: se faccio una promessa, mi ammazzo per mantenerla. Bono Vox degli U2 cosa ha fatto davvero per l’Africa?”.

  • 13.52

    Finisce la conferenza.

Sta per iniziare a Roma la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di A raccontare comincia tu, il programma con Raffaella Carrà in onda su Rai3 da giovedì 24 ottobre alle ore 21.20. Presenti la conduttrice e gli altri autori della trasmissione, ossia Sergio lapino, Giovanni Benincasa, Salvo Guercio e Caterina Manganella. Previsto anche l’intervento del direttore di rete Stefano Coletta. Blogo seguirà l’incontro stampa in tempo reale.

Regia firmata da Sergio lapino e Luca Granato. Nelle prime tre puntate ospiti, rispettivamente, Renato Zero, Loretta Goggi e Vittorio Sgarbi (come anticipato da Blogo)