Home Netflix Baby 2, dalla scuola negli alberghi: “Non è serie su prostituzione, ma è catartica per le ragazze che la guardano”

Baby 2, dalla scuola negli alberghi: “Non è serie su prostituzione, ma è catartica per le ragazze che la guardano”

Presentati i nuovi episodi della teen serie italiana di Netflix

pubblicato 16 Ottobre 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 12:41

La prima stagione aveva poco plot, poca trama, era soprattutto un approfondimento psicologico sui personaggi. Quest’anno entriamo negli alberghi. Le due ragazze cominciano a prostituirsi, con tutte le conseguenze che comporta. Questa storia ci porta anche il lato più intimo e familiare. Baby non è solamente una serie sulla prostituzione, è una serie sulla vita segreta degli adolescenti“. Ne è convinto Andrea De Sica, regista di Baby, la cui seconda stagione – nella quale è affiancato da Letizia Lamartire (Saremo giovani e bellissimi, Piccole italiane) – è in arrivo su Netflix da venerdì prossimo, 18 ottobre.

Presentando i nuovi episodi, il regista ha ribadito che “il sesso è abbastanza marginale, anche rispetto ad altre serie teen come Elite“, in quanto in Baby “si raccontano gli archi psicologici, non si enfatizza il sesso”.

La protagonista Benedetta Porcaroli (Chiara) ha precisato che “Baby non è una serie di denuncia, moralista, ma racconta un fenomeno sociale” come quello della prostituzione minorile.

De Sica, convinto che “le donne in Italia negli ultimi 15 anni sono sempre stata rappresentate al cinema come vergini illibate oggetto di desiderio degli uomini, basti guardare i film di Muccino“, ha chiosato:

Le protagoniste qui hanno un carattere attivo, hanno relazioni ambigue, sbagliano. Ma è un film, racconta le insidie e le conseguenze del mondo reale e delle sue pulsioni, tra le quali c’è il sesso. Le ragazze che guardano la serie si vedono finalmente attive. Baby per il giovane pubblico femminile è stato liberatorio, per le donne è catartico.

Il produttore Nicola De Angelis (Fabula Pictures) ha sottolineato che la prima stagione è stata la serie italiana più vista su Netflix (10 milioni di account nel primo mese), superando, dunque, anche Suburra. Sulla possibilità che arrivi la terza, produttore e autori (il collettivo GRAMS, composto da Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol), non si sono sbilanciati, spiegando che a deciderlo saranno i numeri della seconda stagione.

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