Home Rai 1 La Rai aggiorna il piano fiction 2009: tagliando 17 milioni… (e rinunciando al seguito de Il Commissario Manara)

La Rai aggiorna il piano fiction 2009: tagliando 17 milioni… (e rinunciando al seguito de Il Commissario Manara)

Si è parlato di qualità, recentemente, in Rai. Televisione pubblica è uguale a grande responsabilità: così le parti al vertice dovrebbero essere d’accordo sull’opportunità di offrire agli abbonati una proposta mediatica all’altezza della situazione e, contemporaneamente, in grado di tenere botta alla fortissima programmazione autunnale di Mediaset. In quest’ottica, il consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini

pubblicato 30 Ottobre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 21:43

Si è parlato di qualità, recentemente, in Rai. Televisione pubblica è uguale a grande responsabilità: così le parti al vertice dovrebbero essere d’accordo sull’opportunità di offrire agli abbonati una proposta mediatica all’altezza della situazione e, contemporaneamente, in grado di tenere botta alla fortissima programmazione autunnale di Mediaset. In quest’ottica, il consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini ha appena approvato un aggiornamento del piano di produzione fiction 2009 che sembra andare precisamente in senso opposto. Meno denaro stanziato per la produzione e la creazione di opere di fiction valide e competitive: il nuovo piano industriale triennale parla di tagli per 17 milioni di euro. Le prime vittime illustri di questo ridimensionamento sarebbero le fiction sul tenore Enrico Caruso, su San Massimiliano Kolbe, su “Quer pasticciaccio di via Merulana”, una docufiction sul pentito di mafia Tommaso Buscetta, nonché il seguito de Il Commissario Manara.

Secondo Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, in riferimento a quanto accadrà nel 2010, “ancora non c’è uno stanziamento preciso, il piano dev’essere definito dal punto di vista editoriale e anche ovviamente tenendo conto della complessità economica e quindi portato all’esame del direttore generale e quindi del Cda”. Sempre Del Noce ha anche ammesso che si tratta di “un momento difficile per il network di Stato” e che quindi sarà normale aspettarsi un ridimensionamento.

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