Home Ascolti TV Sanremo 2019, ascolti quinta serata: la Finale riserva sorprese, ma ‘non ribalta il risultato’

Sanremo 2019, ascolti quinta serata: la Finale riserva sorprese, ma ‘non ribalta il risultato’

Claudio Baglioni alla prova del secondo Festival di Sanremo e degli ascolti.

pubblicato 10 Febbraio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 01:22

La finale di Sanremo 2019, in onda sabato 9 febbraio, ha visto la vittoria a sorpresa del giovane Mahmood, balzato inaspettatamente sul podio e riuscito a superare due dei concorrenti più favoriti, Ultimo e Il Volo.

La serata, conclusasi intorno all’1.40, è chiamata a mantenere ‘botta’ sulla media di edizione e ci riesce. Il problema è il confronto con gli anni precedenti. Ma andiamo nel dettaglio.

La media della serata è stata di 10.622.000, per il 56,50% di share, contro i 12.125.000 medi (58,50%) dell’anno scorso. Netto, invece, il miglioramento rispetto alla quarta serata: in media 1,1 mln in più e l’11,4% in più di share. Una differenza notevole, ma non un unicum: lo scorso anno lo sbalzo tra quarta e quinta serata fu di +2mln e +7,20%.

Nel dettaglio, la prima parte, in onda dalle 21.26 alle 23.51, ha avuto 12.129.000 spettatori e uno share del 53,13%, mentre la seconda parte – dalle 23.54 all’1.34 – è stata seguita da 8.394.000 telespettatori con il 65,21% di share. Sanremo Start, dalle 20.51 alle 21.23, ha ottenuto 10.691.000, share 43,52%.

Il picco di ascolto in termini di spettatori è stato registrato alle 22.10 con 13.311.000 quando Bisio e Raffaele hanno presentato Loredana Bertè, il picco di share all’1.26 con il 73,7%, all’annuncio di Bisio de Il Volo come terzi classificati.
Il Dopofestival ha ottenuto 3.305.000, 51% di share), Prima Festival 7.926.000 telespettatori, share 33,9%.

Lo scarto tra le due edizioni targate Baglioni è tangibile, c’è poco da fare: il secondo Festival Baglioni non avrà bissato il record del primo, ma è lontano dall’incubo debacle da Fazio bis 2014. Rispetto alla sola edizione 2019, il dato marca una costante crescita (con una flessione fisiologica contenuta nella seconda puntata rispetto all’anno precedente).

“E’ il quarto dato positivo degli ultimi 17 anni, trend di ascolto in crescita in numeri assoluti. L’intero Festival è stato seguito in media da 9.797.000 telespettatori per il 49,38% di share, 3 punti più alto degli ultimi 15 anni”

dice il direttore di Rai 1 Teresa De Santis in conferenza stampa. Ma non ho capito a quale dato si riferisca, onestamente.

Di seguito i dati degli ultimi 8 anni, quelli più significativi in termini di andamento, record e cali delle ultime edizioni.

Sanremo 2019, ascolti quarta serata: l’edizione tiene, il confronto meno (again)

La quarta serata di Sanremo 2019, venerdì 8 febbraio, ha visto sul palco dell’Ariston diverse chicche musicali nei duetti per le 24 canzoni in gara, l’ospitata dell”imperatore del rock, Luciano Ligabue e momenti di spettacolo più discutibili.

La media degli ascolti è di 9.552.00o telespettatori, share 46,1%: nel dettaglio, la prima parte ha registrato 11.170.000 spettatori per uno share del 45,49% e la seconda 6.206.000 spettatori, share 48,49%.

Il picco di ascolto per spettatori è stato registrato alle 21.45 con 13.032.000 dopo l’esibizione di Baglioni e per una presentazione di Claudio Bisio; il picco di share alle 00.50 con il 51,3% con la premiazione di Motta e Nada per il miglior duetto.
Sanremo Start, in onda dalle 20.51 alle 21.21, ha registrato 9.941.000 telespettatori di share 37%.

DopoFestival registra 2.025.000, 35% di share, mentre Prima Festival 6.979.000 telespettatori, 27,5%–

Su RaiPlay mezzo milione di media views per la diretta streaming.

Tornando al broadcasting tradizionale, un dato medio ‘poco armonico’ che vede gli ascolti medi sostanzialmente inalterati (con un +100.000 teste che si sono evidentemente alzate dallo schermo del PC per guardare la tv), ma con share calante nel confronto con la serata precedente (terminate entrambe intorno alle 00.50); rispetto alla Quarta Serata di Sanremo 2018, invece, il calo dell’ascolto medio si attesta su circa 600.000 telespettatori (sempre meno del 1,5 mln che sembrano aver disertato la platea tv), e su 6 punti percentuali in meno (lordi del primo segmento non scorporato lo scorso anno e con una seconda parte durata una mezz’oretta in più). Un calo comunque sensibile. Vale la pena notare che Baglioni 2018 fece nella serata dei duetti (non più cover) +4% di share rispetto al Conti Ter. E anche che l’inizio con Ligabue sembra non essere riuscito poi a trainare l’intera serata, ma qui servono le curve.

Nel confronto col passato (evocato a seconda della necessità come incomparabile o come record), il Sanremo Bis di Baglioni ha sempre l’edizione 2014 di Fazio a fare da cuscinetto: la quarta serata di Baglioni 2019 resta l’ascolto più basso dopo Sanremo 2014. I tre Conti e il suo primo tentativo hanno fatto meglio nella serata del venerdì.

Le dichiarazioni del direttore di Rai 1 Teresa De Santis e del Direttore Artistico Claudio Baglioni

Soddisfatta il direttore Teresa De Santis:

“Per noi grandi risultati. Ascolti in linea con la terza serata. La cosa più interessante è il trend in crescita dei telespettatori, perché lo share non è l’unica cosa che ci interessa. L’ascolto complessivo per individui ed è una delle cose che ci interessa di più. Confermiamo la novità nella composizione del pubblico, sempre più giovane. Inoltre siamo di un punto più in alto rispetto alla media della quarta puntata degli ultimi 14 anni: complessivamente per noi i risultati di questo Festival sono elevatissimi con grande soddisfazione anche degli investitori pubblicitari: non c’è nessuna insoddisfazione,  ci sono vincoli in caso di investimenti come quelli di eventi come questi per i quali non si ragiona con i criteri classici che si adottano per il resto della programmazione.

Anche rispetto alle medie delle quattro puntate, è una delle medie più alte con il 47.5% degli ultimi 14 anni, per di più con un rischio pazzesco rispetto a Rai 1. E’ mia intenzione continuare a lavorare per il ringiovanimento progressivo del pubblico, sempre con la giusta prudenza che ci vuole in questo caso.

Voglio ribadire che il lavoro musicale e artistico di Baglioni è straordinario, rischiosissimo e straordinario: il dittatore è diventato dirottatore e prendo a prestito una battuta da un giovane che scrive su un blog (il nostro Hit, ndr),  e che ha tracciato il quadro più chiaro di questo Festival, per dire che è un grande “affrescatore”. Claudio Baglioni è davvero un “affrescatore” perché ha raccontato attraverso la poeticità della musica tante modificazioni che ci sono state nella cultura di questo paese.  Questo è un Festival che attraverso la poesia e la narrazione racconta questo Paese, le sue contraddizioni, ansie, sofferenze e desideri, tra momenti più alti e più bassi. Un grande affresco che Claudio ha saputo tracciare raccontando la cultura di questo Paese”.

Il direttore continua parlando dei target:

“Lo share più alto si registra come al solito tra i 15-24enni con il 50% dello share, superiore anche a quello dei 65enni e ultra 65enni che sono più o meno il pubblico tradizionale di Rai 1. Rai 1, tradizionalmente femminile, si conferma anche la rete dei giovani maschi: straordinario successo per il 15-24 anni che fanno registrare uno share del 47% e non era così alto dal 1999.

Si conferma, inoltre, lo spostamento di asse verso i giovani il numero delle visualizzazioni dello streaming live, che sono 496.000.”.

Claudio Baglioni: “Davanti alla tv ci sono i televiventi, non i telemorenti. Certo, pensare che di notte ci sono tanti milioni di persone da una parte ci preoccupa sui destini del paese perché non so in che conduzioni vanno a lavorare, ma ci fa molto piacere che ci sia così tanto interesse verso di noi”.

Sanremo 2019, ascolti terza serata: l’edizione tiene, il confronto meno

La terza serata di Sanremo 2019, quella di giovedì 7 febbraio, è stata particolarmente vivace grazie alla presenza di un’incontenibile Ornella Vanoni, di un disinvolto Fabio Rovazzi e di una bravissima Serena Rossi.

La media degli ascolti della terza serata è stata di 9.409.000 telespettatori per il 46,7% di share. Nel dettaglio, la prima parte (21.21 – 23.53) ha ottenuto 10.851.000 (46,37%), mentre la seconda (23.58 – 24.51) 5.099.000, 48,96%.

In ‘access’, con dato scorporato, Sanremo Start ha registrato il 35,2% di share con 9.574.000 telespettatori. Prima Festival ha ottenuto 7144.000, 27,84%.

Sul fronte dell’ascolto medio, un dato in recupero rispetto alla seconda serata.  Nel confronto con la terza di Sanremo 2018, però, si registra nuovamente una flessione, questa volta di 1,8 mln medi (dopo una ripresa nella seconda) con uno share di circa 5 punti percentuali in meno. In valori assoluti, peggio fece Fazio 2014; nell’arco dei 10 anni (incluso Sanremo 2009 di Bonolis) è il terzo peggior risultato per una terza serata, il sesto peggior e se si va indietro fino al 2004, anno della Ventura. Tutto sta nel decidere quale range di confronto utilizzare…

Prima parte di serata piuttosto bassina per AM e la chiusura leggermente anticipata rispetto alle altre sere può aver fatto calare ulteriormente lo share. Di fatto Baglioni non fa registrare, a ora, un bis entusiasmante.

Sanremo 2019, ascolti seconda serata: il Festival recupera sul debutto

La seconda serata di Sanremo 2019, in onda mercoledì 6 febbraio 2019, ha registrato una media di 9.144.000 telespettatori, share del 47,3%: nel dettaglio, la prima parte (iniziata alle 21.26 e terminata al’1.04) ha ottenuto 10.959.000, 46,35% di share, e la seconda 5.243.000, share 51,92%. Il segmento Sanremo Start ha ottenuto 1.805.000 spettatori con il 38.8% di share.

Il picco di ascolto è stato di 14.260.000 ascoltatori alle 21.49 col duetto Mannoia-Baglioni, il picco di share del 54,4% alle 00.22 durante lo sketch di Pio e Amedeo.

Partendo con i confronti, la seconda serata di Sanremo 2019 registra sì un dato inferiore rispetto allo scorso anno – quando la media di serata fu di 9.687.000, share del 47,40% e le due parti ottennero 11.458.000 (46,60%) e 5.867.000 (52,80%) – ma in recupero rispetto al gap registrato con la prima serata, in controtendenza con il calo fisiologico che caratterizza il secondo appuntamento col Festival in tv, che c’è ma decisamente contenuto. Con un calcolo ‘a spanne’, dunque, si è recuperata circa la metà di quel milione e mezzo di dispersi nel web che avevano reso meno ‘intellegibili’ i dati di ascolto del debutto. In attesa di avere un dato sulla platea complessiva che ieri era davanti alla tv, potremmo dire che quel milione e mezzo di alieni dal broadcasting tradizionale, evocato ieri, potrebbe aver deciso di riaccendere la tv. Si ragiona in ovviamente di teste e non di share.

Andando indietro nel tempo e valutando i dati degli ascolti medi, la seconda serata di Sanremo 2019 può contare sull’appoggio ‘morbido’ fornito dal Festival 2014 di Fazio, che registrò un calo drammatico tra la prima e la seconda, portando quest’ultima a una media di 7.710.000, 33,95%. Inevitabilmente, quindi, il dato di Sanremo 2019 si colloca come il più ‘basso’ dal 2014 a oggi, ma sostanzialmente in linea – e questa volta per davvero – con Baglioni 2018, ma sensibilmente più basso rispetto all’era Conti, che risentì di meno del calo fisiologico della seconda puntata e fece registrare dati mediamente più alti.

Sul fronte share, come fanno notare da Viale Mazzini, Sanremo 2019 ha conquistato il terzo miglior risultato degli ultimi 13 anni, piazzandosi alle spalle di Conti 2016 e del primo Baglioni. Il record resta però saldamente nelle mani di Bonolis che nel 2005 fece registrare con la seconda serata uno share del 52,80%.

Per quanto riguarda gli ascolti web, già sottolineati nella prima conferenza stampa post prima serata, la diretta streaming del 6 febbraio su RaiPlay ha fatto registrare 448.440 media views.

 

Il commento agli ascolti del direttore Teresa De Santis e del direttore artistico Claudio Baglioni

Si dice felice il direttore di Rai 1 Teresa De Santis: calo fisiologico contenuto, share giovani (8-14 anni) migliore degli ultimi 19 anni (in barba alle nuove forme di consumo mediale evocate ieri).

“Gli ascolti della seconda serata confermano il gol giovani. Il secondo giorno è stato quello del calo fisiologico, ma è stato  estremamente contenuto rispetto agli altri anni. Normalmente il calo è di 5 punti negli anni scorsi, mentre ci siamo fermati a 2,2 punti. Siamo più che soddisfatti, anzi possiamo dirci felici.

Per quanto riguarda le giovanissime tra gli 8 e i 14 anni, lo share ha raggiunto una quota elevatissima, arrivando al 61,5% di share, 10 punti in più rispetto all’esordio e il miglior dato degli ultimi 19 anni. Altro record che risale al 1999: tra i giovani maschi tra i 15 e i 24 anni, lo share è arrivato al 52%. Siamo molto famosi tra i laureati, 51%, quindi anche il profilo culturale di questo Festival dal punto di vista culturale è altissimo. Tutta Rai 1 incrementa il daytime dell’1,6%”.

Sanremo 2019, ascolti prima serata: peggior dato dal 2009

Il Festival di Sanremo ha ufficialmente debuttato ieri sera, martedì 5 febbraio 2019, e dopo una prima serata che non ha convinto per scrittura e conduzione, si attende il primo verdetto dell’Auditel.

Claudio Baglioni, di fatto accompagnato e non guidato da Virginia Raffaele e Claudio Bisio, è chiamato a bissare lo straordinario successo di critica e di ascolti dello scorso anno. Le attese per lo share, mai dichiarate ufficialmente in conferenza, si attestano intorno al 42%: negli ultimi 10 anni (includendo l’edizione 2009) solo il Sanremo 2014 di Fazio (il suo secondo consecutivo nel decennio) ha debuttato con un ascolto inferiore al 46%.

Dati alla mano, la prima serata di Sanremo 2019 ha ottenuto una media di 10.086.000 telespettatori con il 49,5% di share.

Il dato medio delle due parti fa registrare il peggior ascolto per una prima serata dal 2009 e di fatto il terzo peggior risultato per un debutto dai tempi, drammatici, del Sanremo 2008 di Baudo-Chiambretti.

Il picco di ascolto in termini di spettatori è stato registrato alle 21.46 con 15.662.000 per l’esibizione di Andrea e Matteo Bocelli, quello di share alle 23.30 con il 54% per Giorgia.

Il DopoFestival ha registrato 1.663.000 spettatori, share del 36%, mentre la striscia quotidiana Prima Festival, in onda dopo il Tg1, ha ottenuto 8.012.000, per uno share del 29,9%, miglior dato dell’edizione 2019 finora.

Le dichiarazioni del direttore Artistico Claudio Baglioni e del Direttore di Rai 1 Teresa De Santis

Il direttore artistico Claudio Baglioni è soddisfatto dell’esordio:

“Siamo soddisfatti. L’avvio di qualsiasi impresa ha bisogno di qualche rodaggio ma siamo contenti di aver fatto ascoltare le 24 canzoni con la migliore qualità possibile. […] L’obiettivo del popolar-nazionale mi sembra per il momento raggiunto, al di là dei numeri che sono interessanti. Nell’insieme il progetto ha avuto un buon battesimo”.

Soddisfatta Teresa De Santis, direttore di Rai 1, che nella prima conferenza stampa da day after ha dettagliato gli ascolti e ha fatto un’analisi dei risultati, come si può rivedere su RaiPlay.

“E’ stato il Festival che sognavo e speravo, dal punto di vista musicale. […] Il risultato è più o meno quello che ci aspettavamo ed è un grande risultato per quel che ci riguarda, lo sottolineamo. Il risultato ci premia moltissimo su fasce di pubblico che Rai 1 non intercetta più da tanti anni ed era anche nelle prime intenzioni di quel che dovrebbe essere il mio piano editoriale cercare di riportare su Rai 1 delle fasce più giovani di pubblico che stavamo perdendo, perché il pubblico di Rai 1 sta invecchiando. Sanremo ha ottenuto questo risultato. Un risultato che è uno dei migliori risultati degli ultimi 5 anni, assolutamente in linea con le aspettative ed è un risultato che pensiamo sia possibile confermare in seguito”.

Nel dettaglio, la prima serata ha registrato

“2,5 punti di share in meno rispetto al record di Claudio dell’anno scorso, il record degli ultimi 13 anni, ed è statisticamente noto che è un po’ difficile fare un record dietro l’altro. Ma Claudio ne ha fatti altri: abbiamo un record di ascolto tra i giuovani, sugli individui tra i 15 e i 25 anni, in particolare tra le ragazze lo share è arrivato a punte del 71% con una media del 62,7%. Sono dati da sottolineare, perché è un tipo di pubblico che normalmente non va sulla tv generalista e va a vedere su altri mezzi. Infatti rileviamo l’aumento della fruizione sul web tramite RaiPlay con 567.00 contatti, con il 14% in più rispetto al 2018. Sono risultati che ci premiano per lo sforzo che viene fatto. Sottolineo inoltre che abbiamo mantenuto il picco nell’ascolto anche dei laureati quindi ci rivolgiamo a un pubblico che tradizionalmente avrebbe snobbato Sanremo non considerandolo in linea con il suo profilo culturale, considerandolo di livello non elevatissimo”.


Il milione e mezzo di teste mancanti rispetto alla prima serata dello scorso anno potrebbero essere attribuite alla trasformazione della platea tv, stando a quanto dichiarato dal direttore di Rai 1:

“Le differenze sugli ascolti… questo potrebbe spiegarlo meglio di me il direttore di Palinsesto e il responsabile del marketing della rete: c’è un dato generale di spostamento di pubblico. Il pubblico della tv generalista non ha più gli stessi numeri. La platea nell’ultimo anno è cambiata di un milione, un milione e mezzo circa in meno: ho segnato i risultati di RaiPlay, altri dati sono meno rilevabili, ma l’Auditel si sta organizzando, e in parte pubblico che va su altri mezzi. A questo proposito, il dato di fruizione  su altri mezzi ha interessato e sta interessando Auditel in questo periodo, comincia ad essere valutato, debbono essere fatte delle valutazioni temperate che attengono alle specificità di tecnici molto più competenti di me in questo senso, ma che da settembre in poi daranno anche attraverso l’Auditel risultati aggregati considerando anche i consumi su altri mezzi che, ribadisco, sono sempre più forti proprio perché abbiamo un pubblico a cui puntava in grandissima parte Claudio e penso che questo sia stato il suo gol più importante, portare su Sanremo chi Sanremo non l’avrebbe mai visto”.

Le fa eco il vicedirettore Fasulo:

“Il dirottatore sta compiendo il suo mandato. Il dirottamento è partito e stiamo andando a coltivarci lo zoccolo duro del domani. E’ la visione prospettica di cui abbiamo parlato anche a Sanremo Giovani: guardiamo avanti. Abbiamo fatto un Festival che qualche anno fa sarebbe stato deriso, sarebbe stato impossibile. Lo abbiamo fatto con un successo molto importante”.