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Alla Lavagna: tra i banchi di scuola di Rai 3 i bambini parlano come adulti

Il racconto e la recensione della prima puntata.

pubblicato 12 Novembre 2018 aggiornato 9 Novembre 2020 15:01

Le telecamere della Rai tornano a scuola: dopo l’esperimento de Il supplente di Rai 2, in cui cinque personalità di spicco dello spettacolo e del giornalismo italiano sono salite in cattedra per tenere lectio magistralis ad una classe di quinta superiore, oggi parte Alla lavagna!e i ruoli si invertono. Diciotto bambini interrogano politici, artisti e giornalisti, chiamati a rispondere a quesiti sulla loro vita professionale e a domande relative alla loro storia privata.

La prima vittima delle grinfie dei piccoli studenti è stata il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. I toni del dibattito che si instaura tra la classe e l’uomo sono simili a quelli messi in scena a Chi ha incastrato Peter Pan?: i bambini, con il loro spirito ingenuamente irriverente, incalzano il politico che il pubblico televisivo è abituato ad ascoltare in altri contesti ben più chiassosi. Messo a nudo, costretto ad adeguare il proprio linguaggio per non finire con una nota sul registro, Salvini ha tentato di soddisfare la curiosità dei bambini, dimostrando però qualche lacuna comunicativa con gli ultimi rappresentanti della Generazione Z (il “ciumbia”, tipica esclamazione démodé milanese, ha lasciato tutti quanti di stucco).

Certo, si fa fatica a credere che un bambino di dieci anni possa realmente e con interesse chieder conto al politico della scelta di istituire il Ministero della Famiglia o di illustrare all’intera classe il significato della parola “sovranismo“. Alle domande sui desideri di un Salvini bambino e al quiz sulle sigle televisive si alternano, quindi, interventi che snaturano l’idea di fondo del programma: dare piena parola agli uomini e alle donne di domani, che senza alcun pelo sulla lingua desiderano appagare la propria sete di conoscenza. Il sospetto che un alunno di terza elementare possa essere stato imboccato per formulare domande sul tipo di accoglienza che il segretario della Lega riceve al sud è più che legittimo.

Ben inteso, non si parla di televisione di regime – gli ospiti che verranno accolti nel programma garantiranno una pluralità di opinione -, quanto più della strumentalizzazione dell’occasione alla ricerca di una notizia da far rimbalzare sui social; un dato avvalorato dal fatto che proprio un pezzo da novanta della comunicazione come Salvini è stato calato nella puntata di esordio. Possibile che quasi nessun bambino gli abbia semplicemente chiesto, con un filo di tenerezza infantile, di cosa si occupi un ministro o se conosca i Teen Titans?

  • 20.22

    Inizia la prima puntata. Il primo interrogato da una classe di 18 bambini è Matteo Salvini, brevemente presentato ai bambini prima dell’arrivo in classe.

  • 20.24

    Matteo Salvini risponde: rivela che da piccolo voleva diventare un calciatore e che per scappare dal pericolo delle fake news bisogna “leggere e non credere mai alla parola di uno”. E qualche bugia scappa.

  • 20.26

    Perché esiste il Ministero della Famiglia? Per rinfoltire le classi, sempre più ricche di figli unici. I figli unici della classe, però, sono ben contenti di esserlo.

  • 20.27

    Un bambino di Salerno gli chiede come viene accolto al sud: “Ora bene, qualche tempo fa meno: andavo poco, conoscevo poco”. Tradire un’amiciza? “È una cosa brutta”.

  • 20.29

    Salvini, concorrente di quiz a 12 anni, viene interrogato dal capo-classe, che gli ricorda di essere stato appassionato di televisione. E allora prova a sorpresa: riuscirà a riconoscere i cantanti di alcune celebri sigle televisive?

  • 20.32

    Salvini riconosce la Cuccarini ne La notte vola perché quando andava allo stadio ne cantava una versione dedicata al Milan. Il vice-ministro è un grande tifoso, che ha preso un aereo a pochi giorni dalla nascita del figlio per andare a vedere la squadra in Inghilterra.

  • 20.35

    Matteo Salvini: “Non ho paura di nulla, avrei fatto altri mestieri. Quando ho delle sfide importanti, ho tensione: penso agli esami all’università, alle scelte decisive nel mio lavoro” Chi urla è cattivo? “Non per forza, molte persone eleganti che ho conosciuto ti fregavano. La forma non è sempre sostanza”.

  • 20.37

    Salvini pensa di essere razzista? “Razzismo vuol dire sentirsi superiori a qualcun altro. Io non mi sento superiore a nessuno, ma voglio che ci siano delle regole”.

  • 20.39

    Uno dei figli di Salvini ha chiesto al papà di rimanere lontano dalla scuola perché “molto timido, e a scuola si imbarazza quando mi chiedono i selfie”. Prova alla lavagna: il leghista spiega il significato della parola “sovranismo”.

Parte stasera, lunedì 12 novembre, alle 20.20 su Rai 3, Alla Lavagna!, programma prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy. Personalità di spicco della politica, dello spettacolo e del giornalismo italiano sono pronti a tornare in classe per essere interrogati da un gruppo di diciotto bambini, di età compresa tra i nove e i dodici anni. Largo alle curiosità dei piccoli sulla vita professionale e privata dei vip intervistati, che dovranno rispondere senza filtri a domande poste… senza filtri!

Alla Lavagna, gli ospiti della prima settimana

Gli ospiti “interrogati” della prima settimana saranno Matteo Salvini, Rita dalla Chiesa, Danilo Toninelli, Milena Gabanelli e Antonio Di Pietro.

Con il Ministro dell’Interno e Vice Premier Matteo Salvini – primo ospite della stagione – si discuterà di politica, razzismo ed immigrazione, ma anche del modo in cui i suoi figli vivono la sua popolarità crescente. Rita dalla Chiesa parlerà con i bambini di mafia, partendo proprio dall’attentato in cui perse la vita il padre, il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ma spazio anche al bullismo e all’amore omosessuale. Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, risponderà ai quesiti relativi alla tragedia del ponte di Genova, alla differenza fra movimento e partito e alla sua rinuncia alla carriera nell’Arma per la politica. Con Milena Gabanelli si discuterà di etica giornalistica e delle sue esperienze come inviata di guerra, mentre con Antonio Di Pietro ci si occuperà del caso Tangentopoli e della sua passione per la terra e il giardinaggio.

Alla Lavagna, il format

Il format de “Alla Lavagna!”, il cui titolo originale è “Au Tableau!”, è divenuto celebre nel mondo grazie alla puntata dedicata alle elezioni presidenziali francesi, con ospite Emmanuel Macron, divenuta virale sul web. Dopo il successo in terra d’Oltralpe, il format è stato trasmesso anche in Libano, Belgio, Polonia e Nuova Zelanda. Sviluppato da Caroline Delage e distribuito da Vivendi Entertainment, “Alla Lavagna!” è un programma scritto da Francesco Valitutti, Alessandro Scalco, Yuri Grandone, Francesca Petrocelli. La regia è di Alberto Di Pasquale.