Home Notizie Ora o mai più, Alessandro Canino a Blogo: “Se mi riproponessero Sanremo, accetterei. Ma non sono io a decidere”

Ora o mai più, Alessandro Canino a Blogo: “Se mi riproponessero Sanremo, accetterei. Ma non sono io a decidere”

Il cantante di “Brutta” si racconta a TvBlog

pubblicato 8 Giugno 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 00:04

Alessandro Canino, che ha raggiunto il successo con il brano “Brutta”, è uno degli otto protagonisti di Ora o Mai Più, nuovo programma in partenza questa sera su Raiuno. Noi di TvBlog l’abbiamo sentito poche ore prima del debutto, che rappresenta per lui e per gli altri concorrenti un vero e proprio ritorno in grande stile, sul palco, in prima serata.

Com’è arrivata quest’altra chance per raggiungere il successo?

«Ho superato dei provini, sono stato chiamato per far parte del cast, è stato un bel momento perché c’erano soltanto 8 posti. La Rai sta mettendo tutto il suo impegno per renderla una trasmissione di serie a, mi fa piacere perché finalmente riesco a far vedere quello che sono oltre “Brutta”. Posso far capire che c’è molto altro, sotto.»

Quale parte di Alessandro speri che arrivi al pubblico?

«Spero la semplicità, il sorriso, la positività e la voglia che ci metto in tutto quello che faccio. Oggi c’è bisogno d sorridere, di dare l’esempio di speranza che ci può essere una seconda, una terza, ma anche una quarta o una quinta chance, la vita è piena di possibilità che vanno sapute prendere e cavalcate. Ci sto mettendo tutto me stesso, l’incontro con gli otto coach è stato emozionante: tanti di loro hanno avuto parole belle su di noi, tutti hanno avuto questo momento di buio artistico, quindi sanno bene che vuol dire rimettersi in gioco.»

Che rapporto c’è con Amadeus e con gli altri compagni d’avventura?

«Amadeus lo conoscevo già, ci siamo incontrati in vari palchi, anche in radio, già era una persona speciale all’epoca. Si dice che il successo faccia montare la testa alle persone, lui invece è migliorato ancora, viene fuori la sua umanità, la voglia di dimostrarci che si sente uno di noi. Anche lui ha vissuto anni in cui non riceveva una telefonata, si è calato nei nostri panni, se faccio questo programma è anche grazie a lui e agli autori. Con gli altri concorrenti abbiamo legato già, siamo molto uniti, ceniamo insieme ogni sera, ci scambiamo idee e ci incoraggiamo. Solitamente nel campo musicale non c’è questo “fare squadra”, che a me è sempre piaciuto. Ma ritrovarsi con persone che hanno una parola giusta, capiscono la tua sensibilità, ti rendono ancora più forte e sicuro di quello che fai. C’è una bella atmosfera, siamo a nostro agio.»

E con i coach?

«Alcuni di loro li conoscevo personalmente, anche se non ci siamo frequentati. Ognuno ha qualcosa da insegnare. Io ho detto che sono qui anche per imparare, è giusto prendere le sfumature, quei piccoli accorgimenti da ognuno di loro nell’approccio aa canzone, o nell’interpretazione, va ad accrescere la nostra conoscenza musicale. Sono tutti diversi nel modo di far musica, io cerco di mostrarmi disponibile ad accettare consigli e ad ascoltare, li trovo costruttivi.»

Per la maggior parte della gente sei “il cantante di Brutta”. Per te quella canzone è stata una benedizione o una “maledizione”?

«”Brutta” la trovo sempre attuale. Cerco di reinventarla, di darle un nuovo arrangiamento. Ritrovo nei giovani d’oggi una curiosità verso questa canzone, si è trasformata in un inno contro il bullismo, i ragazzi mi scrivono “sei il numero 1, hai scritto una canzone che ci fa sentire giusti”. È un brano senza età, che mi ha sempre portato fortuna. Il grande successo di questa canzone è difficile bissarlo con quello di un’altra. La porteremo avanti fino a che vita non ci separi»

Che rapporto hai con Sanremo?

«Negli ultimi anni non l’ho guardato tantissimo, in quel periodo ho sempre impegni, serate all’estero, quest’anno ero in Canada. Io sono nato su quel palco, è un po‘ come fosse casa mia, so che sensazioni si provano, e se un domani mi proponessero di tornarci, perché dovrei dire di no? Ma non sono io a decidere»

Cosa pensi del panorama musicale italiano attuale?

«Per cultura personale ascolto di tutto. Essere assolutisti non è mai positivo, dobbiamo ascoltare tutto, compresi Sfera Ebbasta e Ghali. Ho letto i loro testi, quello che piace ai giovani d’oggi, dicono cose importanti. Per quanto riguarda i talent, se alle spalle c’è una preparazione sono un’opportunità, ma solo se si arriva ‘pronti’, come arrivavamo noi, io vengo dal pianobar ad esempio. Oggi manca l’esperienza e si viene consumati velocemente»

Il programma si chiama “Ora o mai più”: se ad avverarsi fosse l’”Ora”, che progetti hai?

«Ora Alessandro ha un nuovo percorso, siamo arrivati pronti a questa trasmissione, uscirà a breve un nuovo singolo, che darà il via a nuovo cammino musicale. Saremo in tante piazze italiane, faremo promozioni, radio, poi seguirà un secondo singolo e il disco. Se ci fosse un invito importante, a qualche manifestazione, non mi dispiacerebbe. Ma continuo a fare musica»